5.27.2010

 

Ora ci siamo ... (facciamo finta che)

La donna che con circospezione affonda l’occhio nel cestino dei rifiuti della Stazione Termini, potrebbe essere nostra madre. Ha una gonna blu, e un maglioncino nocciola ben stirato. Al collo una collanina d’oro e due fedi al dito, segno che ha perso il marito. Non ha più gli orecchini, ma i segni sui lobi lasciano pensare che deve averceli avuti fino a poco tempo fa. Forse ora stanno nella vetrina di uno di quei “compro oro” che si moltiplicano in ogni città.

Iniziai a vedere queste persone molto tempo fa, quando la vita ha iniziato a portarmi di luogo in luogo. Il primo padre lo vidi a Bologna e mi colpì perché aveva la barba fatta e la cravatta. Quattro o cinque anni, almeno, e ne scrissi perché l’idea che avevo fino ad allora era che chi finiva così per strada, dovesse essere come un personaggio uscito dalle pagine di un romanzo. Maleodorante, con la barba lunga e le unghie delle mani nere e quasi incancrenite.

Ci sono cose per cui impariamo a fare il callo, cose che col tempo non ci toccano più quasi facessero parte della vita. Una volta, mi ricordo, erano i tossici che ci venivano incontro per strada con la mano tesa; chiedevano le cento lire per il panino, e noi che potevamo gliele davamo ben sapendo che sarebbero state parte di una dose di eroina. Colpevolmente mi ricordo che imparai a dire no con la testa, senza nemmeno guardarlo negli occhi, o a infilare automaticamente la mano in tasca, quando il viso mi era familiare: un vicino di casa o un ex compagno di scuola.

Ai genitori di qualcuno che infilano il braccio dentro ai cesti dei rifiuti, però, non riesco ad abituarmi e neppure riesco a fare finta di non vederli. Anzi, spesso mi soffermo – sebbene con discrezione – e cerco in loro qualcosa di me, trovandoci qualcosa di chiunque. A volte la prima cosa che noto è il passo incerto e lento di chi soffre d’Alzheimer, una tragedia che purtroppo ho avuto modo di vedere da vicino, e so già che domani a quell’uomo che inciampa, non saranno dedicate nemmeno le quattro righe di una breve di stampa: “Dramma della solitudine … trovato morto per strada.”

Come durante il ventennio fascista sparirono dai giornali le notizie di cronaca nera, per rendere l’Italia un posto magnifico nel quale esser felici di essere capitati, così ai giorni nostri la prima cosa da far dimenticare è stata la povertà. A Orte c’era un barbone, un sardo emigrato e dimenticato al quale ogni tanto facevo visita fingendo di passare da lì per caso. Un giorno sparì e domandando in giro mi dissero che di notte, le guardie e la ASL “avevano liberato la stazione”, proprio come un tempo facevano i vigili con l’accalappiacani nelle ronde contro i randagi.

Sono stati così gli ultimi due anni della politica italiana: la negazione dell’evidenza, la creazione di un mondo immaginifico, una sorta di proiezione dell’irreale capace non solo di quietare le coscienze, ma di non lasciar trapelare nulla di quanto stesse accadendo intorno a noi, tra ruberie e associazioni a delinquere che autorizzate dal voto vuotavano le casse dello stato come un comune rapinatore vuota la cassa di una banca.

Ora ci siamo. Nei vecchi con l’Alzheimer abbandonati, con i vecchi che rubano al supermercato, che attendono la cicca della nostra sigaretta o l’ultimo pezzo di un panino di gomma impossibile da mangiare. Ci siamo, e leggiamo che il povero bimbo Nathan Falco resterà traumatizzato non per il nome impostogli dai genitori, ma per aver perso lo yacht sequestrato al padre indagato per contrabbando. Ci siamo e assistiamo al varo incrociato della finanziaria che ci toglierà la scuola, la sanità, i trasporti e i servizi minimi per la sopravvivenza, e al varo dell’yacht del figlio del tizio (un varo quasi in sordina) che comunque ci ricorda che abbiamo (NOI) per troppo tempo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, ovviamente grazie ai governi di sinistra, che come scusante è sempre la migliore.

Dal tempo del tossico e delle cento lire, però, abbiamo imparato anche a camminare per strada guardando per terra, e lo abbiamo insegnato anche ai nostri figli. E questo ci ha fregato, ci ha aiutato ad imparare a fare finta che …

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Questo ritornello "abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possiiblità" ma fa andare ai pazzi! Ma chi di grazia, chi? Ed anche...perchè e chi ce l'ha concesso o per meglio dire quasi imposto? Ancora in TV, in quella chiavica di TG1, continuano a parlarci di emerite stronz...., a mostrare luoghi di lusso dove nesusno potrà mai andare (se non LORO),trattamenti di bellezza che mai una qualunque donna non mantenuta dal prence si potrà permettere.Altri sì hanno vissuto al di sopra e utilizzando soprattutto i nostri soldi, scavando buchi neri nel bilancio statale...a cominciare da quella bella congrega DC/PSI. Erano loro che dicevano che andava tutto bene, che il nostro paese era la 5^ potenza mondiale e bla e bla illudendo gli italiani sulla reale situazione.Son loro che anocra oggi, a fronte di uno sfacelo combinato dai predecessori e perfeziionato da loro non si fanno un esame di coscienza e non se ne vanno aff....
In paesi civili, a fronte di un fallimento economico di tal genere sarebbero gli stessi cittadini a dire...for dai coj....Qui no, nonostante tutto....Forse dovremo avere una massa di dignitosi signori e signore che scavano nei cassonetti...o forse che si suicidano togliendo il disturbo?
Mietta
 
Touché...che bellissimo pezzo...da antologia.
Sei semplicemente una scrittrice geniale!
Andri
 
Non vi sto a tediare con la solita retorica,vi racconto una storia vera di oggi 27 maggio 2010.
Sono un componente la Rsu ( della Cisl) di un'azienda dell'hinterland
milanese.
Siamo in cassa integrazione ordinaria da 52 settimane,tra poco si passa alla straordinaria e poi con certezza alla perdita di circa 70 posti di lavoro su 140 che siamo.
Ho ,mia sponte ,extra sindacato,visto che il gap con la Romania dove l'azienda sposta il lavoro( non tutto) è del 30%,ho pensato di proporre alla proprietà se potevo vedere se tra i dipendenti ci fosse la volontà di evitare il licenziamento di 70 persone autotassandoci del 10% del nostro stipendio tutti.Premesso che io e mia moglie siamo dipendenti di questa azienda ma non interessati ai licenziamenti(in altri reparti ma non il nostro) ma ci siamo dichiarati primi firmatari di questa proposta.
Bene per farla breve pochi hanno aderito (anche se l'azienda dice che non appena arriva a pari cioè tra tre max 5 anni ci restituisce il"maltolto"),ovviamente accordo interno ,cioè nero su bianco.
Ebbene le adesioni tra i colleghi che lavorano gomito a gomito e vanno alla stessa macchinetta del caffè parlando come i coglioni di inter e milan,italioti appunto.
Si accoltellano...mors tua vita mea.
Cosa volete di più. l'uomo è indegno di tale appellativo sono meglio i lupi che in branco e solidali tra loro attaccano per vivere.
Meditate gente,meditate.
Antonio.
 
siamo un popolo strano, molto strano e messo male, alcuni prevedevano una situazione come quella che stiamo vivendo, pero' sono convinto che ancora troppi, pretendono di nascondere questo falso benessere che si sta trasformando in una "grave poverta' reale" e la paura di ammettere che siamo stati gabellati e presi per fessacchiotti (o meglio coglioni)da questo branco di criminali, dediti all'arricchimento personale sulla nostra pelle! un saccheggio gia' visto e rivisto nel tempo ma questa volta senza scrupoli fino in fondo! una cesoia che ha creato una ferita profonda ai ceti piu' deboli, ai disabili, alle donne sole, ai bambini, agli anziani, ai senzatetto, a quegl'immigrati che vengono in questo "rottamato paese" senza futuro come strumenti da sfruttare e poi gettarli, ora per rimediare ci sarebbe bisogno di un risveglio agendo con dimostrazioni di massa, come sta avenendo in Grecia in Francia e altri paesi UE dato che chi ha il potere predicas ancora che la colpa è nostra? va ai funerali di giovani che muoiono, come una passerella? per una guerra in nome della pace? come pascia' con auto e vestiti di lusso? parlano di ricchezza sperperata a chi conosce la fame? ci fanno a pezzi assieme ai nostri diritti e dovremmo dire BASTA a decine di miglaiia per farci sentire, GRIDARE perche' non possiamo far finta che chi dovrebbe governarci ci distrugga!! franco il vecio.
 
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