5.13.2010
Non è tangentopoli. (Di più)
Per esempio si potrebbero prendere gli indirizzi da Repubblica, e organizzare dei presidi permanenti – pacifici e civili - davanti a ogni portone, indicando così all’italiota medio dove vive questo o quel ladro. Perché è di ladri che stiamo parlando, e io non ci sto né a chiamarli onorevoli, né generali, né senatori, né dottori: sono ladri.
Dice il tizio del consiglio, che non è tangentopoli due. Mi fa strano, ma una volta tanto concordo. Tangentopoli era una cosa seria, organizzata da criminali seri che seguivano delle regole e dei tariffari. C’era la regola della percentuale, per esempio, e non si poteva rubare oltre quella. Di questa percentuale, poi, solo una parte andava al ladro capo di partito, il resto finanziava il partito. C’era poi la consuetudine di fare almeno finta di elargire al popolo l’opera, che fosse un finto ospedale o una strada mai conclusa, una piazza o una fontana, un po’ di asfalto sulle strade; cose così.
Quindi questa no, non è tangentopoli, semmai semplice e ingorda pirateria. Una sorta di “banditopoli”, nella quale si susseguono gli assalti alla diligenza. Non hanno più nemmeno bisogno di danaro, rubano cose, estorcono l’agio e il lusso … la casa.
Facile cadere nella tentazione della demagogia – che non è poi quella pessima cosa che siamo portati a credere – confrontando le differenze sostanziali del semplice popolo costretto a salti mortali e sacrifici indicibili per avere un tetto sopra la testa, o peggio, pensare che nel contempo c’è chi si deve lambiccare il cervello pensando a come fare a mantenerne una anche ammuffita, o chi ci si barrica dentro per non farsi cacciare, visto che insieme al lavoro gli è svanita anche la possibilità di dichiararsi in vita. Troppo facile.
Sarà più difficile una reazione qualunque, data la censura attuata dai telegiornali di propaganda che certe notizie manco le danno, e dato anche l’intento di proibire per legge di darle. A breve sarà impossibile persino parlare delle ruberie dei banditi di governo e dei loro sodali. Inoltre hanno sguinzagliato quella strana cosa di brunetta, affidando a lui il compito di sedare ancora un po’ il già catalettico popolo italiota. Sta contando le auto blu, per vedere se davvero qualcuno ne approfitta, e se davvero sono troppe. Quelle grigie e quelle nere non entreranno nel novero, mica è scemo! D’altronde non scordiamo che si autoproclamò aspirante Nobel. Quando la cortina fumogena poi sarà svanita, noi saremo già passati ad altro.
E ci sono due cose delle quali sono certissima: la prima è che bisognerebbe andare a stanarli e condannarli ad una lunga, lunghissima vita da homeless; la seconda è che nonostante tutto, pure se si tornerà a votare, l’italiota li voterà ancora.
Rita Pani (APOLIDE)
Cara Rita, che posso aggiungere..hai già detto tutto tu e quel che amareggia è il fatto di non esser certi della possibilità di un cambiamento.Per vari motivi...perchè in troppi continueranno a giustificarli pur essendo i fatti plateali...secondo perchè quella che dovrebbe essere l'opposizione ora teme la caduta del governo e nuove elezioni.Ma ti pare...che hanno fatto in questi tempi..giocato con le biglie?
Ora avrebbero modo con un soffio di buttar giù sta casa del letamaio che si regge con lo sputo...ma non lo faranno perchè.....non so più neanche trovare delle spiegazioni a tutto ciò!
Formidabile l'articolo in proposito di Robecchi sul suo blog...leggetelo se vi va!
Mietta
Ti avevo scritto nel giorno dello scoramento...sappi che ti vogliamo bene in tanti.
CONDANNA PER ASSALTO A CASA POUND
Al tribunale di Pistoia è stata emessa la prima sentenza per l'assalto al circolo Casa Pound dello scorso 11 ottobre. Sul banco degli imputati, sottoposto a rito abbreviato, il 29 enne pistoiese Marco Tonarelli. Il giudice per le indagini preliminari Roberto Tredici, ha condannato il giovane a due anni, derubricando il reato contestato da devastazione a danneggiamenti. Il giudice, che si è basato per la sua decisione sugli atti dell'indagine in quanto il rito abbreviato non precede istruttoria o ascolto di testimonianze, ha disposto la sospensione condizionale della pena, subordinata al risarcimento del danno, quattro mila euro, alle parti civili, ovvero al circolo Agogè e a Massimo Dessì, che si trovava nei locali al momento dell'aggressione.
Related Link: http://tvltvlibera.blogspot.com/2010/03/condanna-per-as....html
Ciao carissima amica
Mietta
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