5.05.2010

 

E' quasi Colombia

Atene brucia, a Roma solo una leggera perturbazione. A Genova si dà il via alle celebrazioni per il centocinquantesimo dell’unità d’Italia. Nel frattempo, lentamente, diventiamo Colombia. Il ministro si è dimesso – con grande senso di responsabilità, ci dicono – perché non è stato nemmeno capace di raccontare bene una bugia. Noi che non mettiamo a ferro e fuoco la capitale, sorridiamo della stupidità. Ci piace la satira, ci aiuta a sopravvivere.

Poi adesso c’è una nuova pagina politica che si apre, anzi due: la carfagna si sposerà entro l’anno e vorrà anche dei figli. Quella cosa amorfa di bondi, invece, ha una compagna che gli prepara le valige e odia le poesie. E so’ cazzi, perché io l’ho letto sul Corriere della sera, e quindi deve essere una cosa importante, perché il Corriere non è un giornale dell’ufficio di propaganda.

Fa ridere davvero la vicenda di scajola. È stato sacrificato perché è stato il popolo della libertà a chiederlo. Loro mal sopportano i ladri che si fanno beccare! Rovinano tutta una categoria. Loro forse non sanno – non hanno memoria – chi sia Flavio Carboni, che a distanza di tanti anni assurge ancora agli onori della cronaca per aver contribuito a svendere gli ultimi scampoli di Sardegna alla mafia e alla P2. Quando si sono mangiati la Maddalena per intenderci, o quando hanno messo in mano alla mafia un settore importante come le energie rinnovabili, che se prese seriamente potrebbero garantire alla mia Isola l’indipendenza energetica.

In Grecia c’è la rivolta. In Italia l’isola dei cassintegrati. Ci spiegano che ormai per perpetrare la protesta si devono usare modi nuovi, strumenti mediatici capaci di bucare i teleschermi per raggiungere il cuore della gente. I lavoratori sono andati ad occupare l’ex carcere, per dare più durezza alla protesta. La Marcegaglia invece occuperà la Maddalena, isola devastata e violentata per arricchire la mafia di stato, in questo nuovo modello di colonizzazione e sfruttamento.

Ieri un amico mi diceva che “aveva paura” che scajola, al termine di questa faccenda fatta di misteriosi benefattori, si sarebbe suicidato. L’ho guardato con affetto bonario, riconoscendo in lui il limite della generosità data dall’onestà. Ho provato a tranquillizzarlo: per provare un tale senso di vergogna, che possa spingere fino a un gesto così estremo, conditio sine qua, non è essere dotati di coscienza. Non mi pare questo il caso. E vorrei che si stesse tranquilli anche per storace, condannato a 18 mesi di galera che non farà mai. Essere pregiudicati non è un problema, semmai una virtù.

Il problema è che anche Roma starebbe bruciando se si avesse voglia di vedere come questo governo dedito alla corruttela più sfacciata, sia in grado di far apparire una manica di dilettanti persino un cartello della droga colombiano. Meglio correre ai ripari, meglio darsi alla politica quella vera, alle interviste di bondi che spiega come berlusconi sia in fondo un uomo di sinistra, umile e ospitale, e quanto Fini sia cattivo, e duro. Uno che persino abbandonò il suo portavoce, Sottile, (quello che si scopava le aspiranti ministre nei divani della Farnesina n.d.r.) cosa che berlusconi non avrebbe mai fatto. E poi ripassare per la carfagna, anche lei decisa a porre un limite a bocchino (frase inquietante) col quale ormai non vuol più avere niente a che fare.

Eppure anche questo non è secondario, e non è nemmeno satira. Sono pezzetti estrapolati dai giornali di propaganda, quella vera, che si trovano dal parrucchiere e nei supermercati e rilanciati dai quotidiani. Quelli patinati meglio degli altri servono a tenere buona la massa, spiegando che se domani l’Italia colombiana vivrà un altro fascismo, sarà stato solo perché il re buono e comprensivo sarà stato fatto fuori dalla congiura dei fascisti. È una corsa contro il tempo, perché il tizio ha capito che il nuovo duce arriverà in Italia per acclamazione popolare, grazie proprio alle sue pratiche colombiane, e non sarà di certo lui.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Bei tempi davvero questi...il mondo si incendia e qui si pensa alle elezioni e la spartizione del potere.
Qui a Tortolì ci sono comunali e provinciali e non si parla d'altro come se davvero fosse una cosa importante chi vincerà senza pensare che l'Italia ormai è morta!
 
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