5.08.2010
Crisi sistemiche
Ah però! Finalmente il miracolo. Il tizio del consiglio, d’improvviso si accorge che l’Italia è in emergenza economica. Speriamo solo che per risolverla non mandi bertolaso o l’esercito. Certo è strano, dato che proprio il giorno prima dell’evidenza del disastro, era riuscito ad auspicare anche la “revisione” delle agenzie di rating, colpevoli d’aver espresso viva preoccupazione per la tenuta dell’Italia.
Devono avergli spiegato, finalmente, che non è salutare continuare a insistere sulla protezione dei suoi complici in maniera così spudorata, e ora che il crollo del sistema capitalistico tocca tutta l’Europa, sarà più facile scaricare la responsabilità e far accettare all’italiota tutto quello che verrà, compresa la manovra di tremonti che ci toglierà anche le mutande. L’italiota, che ha sempre negato d’essere in crisi, anche quando ha avuto difficoltà a fare la spesa ala supermercato, si sentirà meglio ora che la crisi è divenuta “sistemica”. Di solito un bell’aggettivo tanto incomprensibile quanto forbito, funziona sempre da digestivo.
Il resto va come deve andare, a colpi di propaganda e show televisivi, in cui i ladri spiegano di aver rubato a loro insaputa, di aver approfittato del danaro pubblico in completa ignoranza, di aver mal di schiena per il lavoro che fanno per noi. E chi di noi non è disposto a comprendere? Almeno tutti coloro che come me – e come bertolaso – ogni tanto devono ricorrere alle cure di un fisioterapista. Anche se, devo ammettere che non è mai capitato che il mio fisioterapista, prima di manipolarmi, s’infilasse un preservativo. Ma che ne so? Magari bertolaso soffriva di artrosi al pene e s’imbarazza a raccontarlo. Tutto può essere.
Può essere pure che persino l’opposizione sia a una svolta. Da quando non si fa che parlare di unità a sinistra si moltiplicano le separazioni e le scissioni dell’atomo. L’altro giorno le dichiarazioni di Letta sul suo progetto per rendere il PD un partito più sexy, ed ora Franceschini che minaccia separazione per l’esigenza di riprendere a camminare, parlando all’Unità delle minoranze … (sic!)
E qua sono costretta a fermarmi, perché per quanto mi riconosca una grande apertura mentale, ho dei grossi problemi ad approcciarmi col masochismo. Non è pratica per me. Magari aspettiamo un po’: oggi parla Veltroni, e c’è un sacco di attesa e speranza. Sì, sì!
Rita Pani (APOLIDE)
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