4.24.2010

 

Resistendo per la R-Esistenza

Sarebbe una giornata per ricordare, per ringraziare. Invece sembra di vivere oggi come allora. Un’ urgenza. Triste che ci sia chi vorrebbe destinare questo giorno all’oblio, triste che un paio di generazioni siano riuscite a dilapidare un’eredità così preziosa ed importante come la libertà. Doloroso lo scempio che di questo termine s’è fatto. Potevano essere i nostri padri, o i nostri nonni, quei ragazzi di vent’anni, in montagna, armati poco e male, vestiti peggio. Uccisi, imprigionati, o alla fine vittoriosi. Qualcuno resta e non si stanca di raccontare, qualcuno – per fortuna – è morto prima di vedere quanto del loro sacrificio abbiamo sprecato. Qualcuno purtroppo è morto dopo aver saputo, che l’Italia avrebbe potuto sdoganare i fascisti, affidare il paese a berlusconi, o peggio ancora a bossi e calderoli. Quindi tocca a noi, provare a raccontare ancora e ancora a coloro che verranno, ci tocca conservare i libri di storia, e non farli sbiadire mai, prima che qualcuno ne cambi le vicende narrate, raccontando favole di mostri buoni e fatine cattive. Tocca a noi, perché oggi i ragazzi di vent’anni non hanno i vent’anni di ieri, perché oggi la libertà non è più essere liberi, ma essere servi o schiavi, o peggio ignoranti. Bisogna spiegare che la libertà non è quella che immagina berlusconi, - la sua – e nemmeno quella degli amici suoi che sì, vogliono essere liberi di continuare ad arricchirsi a dispetto delle leggi e di noi. La libertà è parlare, pensare, scrivere, suonare, cantare, lavorare, esistere ognuno a modo suo e nel rispetto dell’altro.

Questo ci hanno dato i Partigiani della Resistenza il 25 Aprile, sconfiggendo il fascismo e aprendo la strada alla democrazia.

… Questo lo scrissi in occasione di un 25 Aprile di qualche anno fa. L’unica cosa che non torna è che ora, la Resistenza, è stata davvero cancellata dai libri di scuola. Ho preso questo quasi a caso, in un archivio di quasi dieci anni. Avrei potuto prenderne un altro, quello in cui, per esempio, scrissi dello stupore provato ascoltando l’invito del Presidente Napolitano, ad aver pietà per i fascisti che morirono per mano partigiana. Lo stesso in cui ricordavo al presidente che per me, il fascista buono è solo quello morto. E state certi che anche domani qualcuno ci rivolgerà lo stesso invito, e noi risponderemo proprio come se fosse una novità.

Buona Liberazione a tutti, con l’augurio che arrivi davvero il tempo di liberarci ancora.

Rita Pani (R-ESISTENZA)


Comments:
Noi non dimentichiamo..
Riscrivo il mio pensiero scritto ad una amiga.. per non dimenticarmi per non dimenticare!!!
- troviamo di nuovo ad essere partigiani contro una dittatura violenta e pericolosa..
Allora grido..
"E ora tocca a voi"
A tutti!!!
Siempre Rita ;-)
 
MA QUANDO? Cara Guevina ciao, quando sarà, sarà sempre troppo tardi perchè "...dal bunker nido di vipere/la mitraglia sputa veleno/ di marca nazista..."(L'inciso è tratto dalla mia poesia intitolata "Fischia il vento"). Viva il 25 aprile e la Lotta di Liberazione. Mi auguro e spero che i sacrifici fatti con tanto amore ed entusiasmo da tanti libertari non vengano resi vani dall'ipocrisia della politica!!!Ciao. Antonio.
 
mi piace molto leggere il tuo blog, mi sento meno sola, non mi rassegno a sopportare, ma non vedo nessun barlume di speranza, ancora.
Grazie
Barbara
 
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