3.25.2010

 

Se in Pakistan muore un cristiano

La Farnesina questa volta si è incazzata davvero, ed è “scesa in campo” armata fino ai denti per i “diritti umani” calpestati in Pakistan. Vuol sapere tutto, ma proprio tutto, del cristiano incendiato perché non voleva convertirsi. In un paese normale un tale gesto ci avrebbe inorgoglito; in Italia, se fosse possibile, farebbe sorridere. Del resto il ministro degli esteri è quel tale che si schiera contro la Svizzera a favore della Libia, il paese nel quale l’Italia respinge le vite di migliaia di persone disperate, senza curarsi della fine che faranno. E noi sappiamo bene che i migranti muoiono incendiati dal sole del deserto, dalla fame e dalla sete, quando non muoiono affogati.

Hanno incendiato un cristiano, e bisogna vederci chiaro, soprattutto ora che si sono le elezioni. Il voto cattolico potrebbe fare la differenza, in questo paese dove gli uomini in gonna lunga contano più dei cittadini. Io non lo sapevo, ma recentemente, proprio prendendo spunto dagli attacchi contro le minoranze religiose - e in particolare quelle cristiane - registratisi in diverse parti del mondo, l'Italia ha sollevato, a più riprese, il tema della difesa della libertà di religione e della tutela delle minoranze religiose in ambito UE.

Mi accorgo di sorridere sempre meno. Avrei voluto saperlo, avrei voluto assistere alla sollevazione italiana in difesa della libertà di religione. Avrei voluto sgranare gli occhi verso il paladino della guerra santa, e scoppiare a ridergli in faccia. “Come? L’Italia esige la tutela delle minoranze religiose?” così avrei chiesto. Il paese in cui anche in campagna elettorale di promette la caccia all’islamico, si assicura che mai e poi mai i nostri panorami saranno stravolti dalle moschee, si continuano le battaglie contro le altrui culture, si erge a garante della libertà di culto?

L’Italia per i diritti umani. Come sarebbe bello se fosse vero. Il problema è che contro l’Italia fioccano denunce contrarie, e non solo perché le leggi razziali e la loro applicazione silenziosa, di fatto negano qualunque diritto dell’uomo, ma addirittura abbiamo un tizio del consiglio direttamente denunciato per la violazione degli stessi diritti.

Nonostante il mio ateismo, sono profondamente convinta che sia inaccettabile il fatto che un cristiano sia morto in Pakistan. E questo anche se vivo in un paese dove un ministro della repubblica porta a passeggio un maiale nel luogo di culto degli islamici. L’Italia che fa chiudere le moschee, che fa rapire gli imam dalla CIA, che tollera e favorisce la caccia ai rom, che se ne fotte di chi muore per strada massacrato con le spranghe, è l’esatta rappresentazione della pochezza che ci governa. Nessun ideale politico, nessuna presa di coscienza, nessun fervore verso la collettività. Solo servile opportunismo, propaganda e un grande, grandissimo senso del ridicolo che ci rende miseri agli occhi di chi guarda.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
'L'Italia (…) che se ne fotte di chi muore per strada massacrato con le spranghe (…)'

e le spranghe in realtà sono spesso i manganelli dei poliziotti…
 
Che l'uomo sia cristiano, indù o marziano non me ne frega niente. Che un uomo venga lesionato, ucciso, umiliato mi frega in quanto tale.
Per quanto riguarda le religioni, le schifo proprio tutte.
 
Rita, ma e` vero? Qui in Australia non se ne e` avuta notizia alcuna.
Sara` che non mi fido proprio delle notizie date dai giornali italiani, specialmente nel periodo delle elezioni.
Roberta da Sydney
 
Ciao Guevina, sono molto triste stasera, e da vario tempo,ma dando una scorsa ai tuoi articoli mi sento un poco più rinfrancato per le tue grida d'amore e di Libertà. (Una mia raccolta si intitola proprio "Gridi d'amore e di libertà"). Un abbraccio. Antonio.
 
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