3.14.2010

 

Patologia

«Oggi invierò gli ispettori a Trani. Senza interferire nell'indagine, ma per capire come possano verificarsi tali patologie». Al Fano, ministro della giustizia della Repubblica Italiota.

Un altro capitolo della favola che narra del re perseguitato, da brutti giudici comunisti. Finirà come al solito, che i paladini del re, tutti avvocati, scriveranno un nuovo editto, e forse noi torneremo in piazza. L’Italia saprà la verità da quel giornalista che vuole “mantenersi libero”, dopo aver dato palese sfoggio della sua volontaria e dorata schiavitù.

Direttorissimo, lo chiama. Con quel fare viscido da piazzista di pentole che non s’attaccano e che possono cuocere mille mila pietanze tutte insieme. Con quel lessico da televisione da pailette, culi e calze a rete. Sembra di vederlo nella sua trasfigurazione da cipria, e quello sguardo ormai reso inespressivo che non si sa più se stia per starnutire o stia ridendo: “direttorissimo”.

Quindi sì, in quest’Italia al rovescio bisogna indagare per scoprire qual è la causa della patologia che porta un giudice a fare il proprio dovere, perché la cura, invece, è che una classe dirigente di criminali che non potendo conclamare il fascismo – data la nostra Costituzione – lo applica di fatto. Con la pressante censura, con la limitazione della libertà di stampa e d’opinione, con l’ interesse privato che depreda le casse dello stato, con un associato alla camorra seduto accanto alla cassaforte dello Stato, a gestire così tanti danari che noi, che non spolpiamo elefanti morti ma stiamo imparando a non buttare via nemmeno l’avanzo più piccolo, non possiamo nemmeno immaginare.

Oggi per esempio, grazie alla misteriosa patologia della magistratura sappiamo che la cosca di bertolaso ha bruciato dieci miliardi di euro in nove anni, ma ancora siamo in tempo a credere che i miracoli non siano gratis.

Ieri – ancora un esempio – abbiamo saputo che persino il fratello del re è indagato per “millantato credito”, sebbene a me, che di legge sono ignorante, il reato sembri più simile all’estorsione: “Tu mi dai un po’ di danari e io ti faccio far danaro, intercedendo per te alla corte del re; mio fratello.” Certo poca cosa, argent da poche, 550.000 euro in cambio di una raccomandazione che sembra non abbia chiesto mai.

Ora nell’inchiesta di Trani spuntano i nomi di altri ministri, persino di maroni – ministro per la sicurezza e il razzismo – e tutto potrebbe sembrare normale in un paese che, se non sei perseguitato da un giudice comunista – non vali un cacchio.

Ma per fortuna, fatta la diagnosi, si trova la cura.

Rita Pani (APOLIDE patologica)


Comments:
Il "direttorissimo", così definito da un mafiopiduista qualsiasi, ha avuto la sfrontatezza (come tutti gli spudorati miserabili servi) di arrogarsi la gestione di un'informazione approfondita e libera. Chissà se si riferiva alle estrazioni del superenalotto sul TG1 o se, invece, si riferiva all'utilizzo del termine "assoluzione" invece di "prescrizione" nel processo Mills, sempre sul TG1.
 
Il "direttorissimo", così definito da un mafiopiduista qualsiasi, ha avuto la sfrontatezza (come tutti gli spudorati miserabili servi) di arrogarsi la gestione di un'informazione approfondita e libera. Chissà se si riferiva alle estrazioni del superenalotto sul TG1 o se, invece, si riferiva all'utilizzo del termine "assoluzione" invece di "prescrizione" nel processo Mills, sempre sul TG1.
Jozsef Bocz
 
devo ammirazione alla capacita' di esprimere con chiarezza e semplicita' trasmettendo a chi legge la sostanza ( il concetto)del ragionamento! purtroppo stiamo subendo un vero crimine silenziono ma letale per la nostra liberta' e i nostri diritti, ma forse l'indifferenza e l'ignoranza non ci fanno capire che servirebbe un determinato rifiuto, anche cattivo!! nella vita di una persona basterebbe con avanzo un solo regime! cordialmente grazie da franco il vecio!
 
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