3.28.2010

 

Il comizio del Papa

La campagna elettorale si è di fatto conclusa oggi in Piazza San Pietro, col comizio del Papa che ha tentato in tutti i modi di spiegarci che dobbiamo avere il"coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti".

Sto cercando di comprendere cosa mai abbia voluto dire, forse per via di quel noi che a volte lascia nel dubbio. Starà usando il plurale maiestatis o si starà riferendo al gregge? O alla sua corporazione? Certo non ha reagito bene alla richiesta svizzera di creare una lista di “preti pericolosi” così come avviene in quel paese per altre categorie di lavoratori dell’infanzia.

Non si comprende bene chi non debba lasciarsi intimidire, se sia un invito a proseguire.

In effetti anche ieri notte, leggendo una dichiarazione del Vaticano, sono rimasta alquanto perplessa: in pratica si esprimeva preoccupazione per il “timore di poter perdere credibilità.” Non so chi scriva queste cose, ma sicuramente deve essere un genio. Certo che sarebbe un bel problema, se la fede perdesse credibilità. Ci sarebbero anche tutte le preghiere da riscrivere ex-novo.

Mi ha fatto un certo effetto vedere la gente che usciva dal seggio col rametto di olivo tra le mani. Per un attimo mi son confusa e ho pensato: “Ma che, è tornato Prodi?” Poi invece mi sono ricordata che oggi era domenica delle Palme, e per questo si devastano gli olivi. In realtà, mi ricordo che a Carbonia si devastavano le palme di via Gramsci, ma solo nottetempo come se fosse un furto. O forse lo era? Mah! Va bene, del resto quanti misfatti si compiono in nome della Pace? Ci si fanno persino le guerre.

Si votava anche all’Aquila oggi, nei MAP, nei container e c’era la televisione. Quindi la DIGOS ha provveduto a fermare e identificare i rivoltosi della carriola, che secondo il pensiero del tizio del consiglio, chiaramente espresso nella propaganda elettorale, non esiste ed è solo frutto del morbo comunista. Fortunatamente i facinorosi eversivi avevano nascosto altre carriole sotto un tendone, riuscendo a sfuggire alla Gestapo. In compenso però è stata riaperta una chiesa.

Rita Pani (APOLIDE ha votato)


Comments:
Purtroppo sono tutti uguali. Vediti la Bonino cosa dice della trasmissione di Santoro,dopo il voto :

http://video.corriere.it/?vxChannel=Elezioni%5FNews&vxClipId=2524_44abc8f0-3a5e-11df-87c6-00144f02aabe

A me Santoro non piace ne è piaciuto ma non trovo giusto zittire le voci di chi si vuole esprimere.

E la stessa cosa delle cariole cioè sono allineati.
 
Meno male che da ormai 50 anni (ne avevo 15), non ho piu` il problema della religione!
Penso come pensava Marx che le religioni siano l'oppio dei popoli e siccome sono contraria alle droghe, eccomi qua: l'atea piu` convinta sulla faccia della terra.
Coloro che si avvinghiano alle panzane (per me, beninteso) raccontate da preti, imam, rabbini, ecc. mi suscitano tanta pena e compassione, perche` penso siano dei deboli bisognosi di tutela. Purtroppo, pero`, sono la maggioranza.
Ciao
Roberta da Sydney (atea)
 
difficile non provare rabbia, disgusto, schifo! un buon terapeuta riesce a controllarli e a usarli per la terapia, il controllo si impara! la neutralita' si impara, richiede uno sforzo enorme, il pericolo e' quello di avere atteggiamenti rigidamente punitivi o, al contrario, eccessivamente accondiscendenti di fronte all'attivita' perversa. ma s'impara. ovviamente, l'orgoglio pedofilo travisa alcuni concetti, come per esempio, la liceita' dei rapporti coi bambini consezienti, ma dimenticano che esiste un'assimetria tra adulto e bambino; c'è un enorme disparita' di potere e di consapevolezza tra ladulto esperto e il bambino ignaro. Da un adulto che mostra interesse e disponibilita' nei suoi confronti un bambino non si aspetta altro che protezione e suporto! ma sicuramente i criminali che hanno agito non erano preoccupati di provocare enormi danni con sintomi di dolore angoscia ansia e sconforto! Una indicibile VERGOGNA che rende complice tutta la chiesa che ha coperto col silenzio difendendo l'indefinibile! MERITANO LA GALERA A VITA! franco il vecio.
 
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