3.29.2010

 

Dedicato a un viola (non tutti uno solo)

L’altra sera mi hai mandato un messaggio sul cellulare, quando da poco il Maestro Monicelli aveva finito di parlare. Mi hai scritto: “Rivoluzione!” Oggi ti vedo, e ti abbraccio. Non hai più la keffia, per fortuna, l’hai sostituita con la sciarpetta viola, lunga e annodata al collo. Ti dona quel colore a te che hai gli occhi azzurri.

“Oh! Sei un viola o va di moda?” Ti chiedo mentre ti faccio salire in macchina, e sorridi dicendomi che sì, ti riconosci. Poi ci sei stato a Bologna, ed eri proprio là. Mi dici di quando alla fine avete visto Santoro, che Travaglio era intimorito, che finalmente hai trovato il modo per non lasciare l’Italia.

Si chiacchiera come sempre, e poi non ti vedevo da un pezzo, dovevo mettermi in pari con le notizie sugli altri, sui tuoi e le mie quasi scontate. “Stai facendo persino fili bianchi tra la barba, tra poco sarai uomo anche tu.” E te lo devo dire ancora: “Quanto ti dona quel viola!” Ne parliamo per un po’, perché è almeno da un anno prima del cinque dicembre, che le bancarelle dei mercati, paiono addobbate dalle rimasuglie di una fabbrica di bare, dagli scampoli avanzati dalle stoffe per corone, nastri e fiocchi. Io ho solo un maglione, ma è più tra l’azzurro del cielo e del lillà: “Allora, hai votato Di Pietro?”

“No, ci ho pensato, ma poi non ci sono andato, perché tanto son tutti uguali.”

È proprio una bella tonalità il viola della tua sciarpa. Mi è rimasta proprio impressa, perché alla fine lo sai anche tu, sei bello. La pelle scura, la barba nera, e quegli occhi così chiari. Sì ti sta bene il viola. “Quindi non hai votato? Pensavo che voi, votaste per Di Pietro.”

“No, non è che se uno è viola deve votare per Di Pietro. Io mi sono rotto i coglioni di questa politica sterile, ho sentito in stazione che hanno inquisito anche Lombardo. È solo tutta una merda, son tutti uguali. Poi mica sarebbe stato il mio voto a fare la differenza.”

Lo ammetto, un po’ ti ci ho trascinato a continuare nella filippica viola delle cose che devono cambiare, e quando ci siamo dovuti fermare al lungo semaforo rosso dei lavori in corso, per un attimo ho provato a contare ogni tuo “Change”. Ne hai detto così tanti che quando abbiamo raggiunto Terni, avrei tanto voluto chiamarti Barak. Ma ti ho fregato – ed è stato bello – quando a bruciapelo, mentre spegnevo il motore e la musica della radio spariva, ti ho chiesto: “Ok, ma allora, cosa proponi?”

Dio quanto ti sta bene il viola! Pure se fosse di un tono minore. Pure se fosse di stoffa invece che di lana. Non ti abbassare gli occhiali da sole, lascia pure che tutti stiano a notare quanto il viola faccia pendant col tuo viso. L’ho notato ancora quando ti sei girato, un attimo prima di attraversare la strada.

Allora, non dirlo più Rivoluzione. Metti che un giorno dovesse accadere …

Rita Pani (APOLIDE dedicato)


Comments:
Il viola sta bene a tutti a quelli con gli occhi marroni, a quelli con gli occhi azzurri, a quelli verdi, ai grassi, ai magri, a donne, e a uomini. La mancanza di una appartenenza politica però è perché di politica se ne parla poco. I politici per primi parlano poco di politica e malamente: la sinistra parla poco di politica, la destra parla solo male della sinistra, la Lega parla solo bene di sé stessa, Di Pietro non so a chi parli sinceramente.
 
"La mancanza di una appartenenza politica però è perché di politica se ne parla poco."
(Nike)

La mancanza di appartenenza poltica e' frutto della mancanza di politica, di ideologe ma sopratutto di idee. Cit. da Baol di Stefano Benni:

"Ci fu una grande battaglia di idee e alla fine non ci furono né vincitori, né vinti, né idee."

Sempre detto che lui e' avanti anni luce con i suoi scritti


Greetings
JOKER Ltd.
 
Dimenticavo di aggiungere: per la provincia dell'Aquila, la pezzopane sta perdendo di brutto contro il candidatoi del partito dei ladri. Che dire? Speriamo in una nuova scossa che seppellisca quell'oltre 50% dei deficienti ma stavoltya definitivamente. Si puo' avere un terremoto selettivo? Che fa' cadere qualche mattone o trave in testa a chi, dopo quello che e' stato, continua a votare quelli la'? Magari cosi' rinsaviscono.

Il mio ottimismo, riguardo alle sperazne di cambiamento in questo belpaesedimerda ormai e' andato a puttane (anche lui).

Ultima nota: Grillo con le sue liste ha favorito (c.v.d.) il nano. Non mi piace dire "io lo avevo detto", ma resta il fatto che lo avevo detto.

Greetings
JOKER Ltd.
 
Chiedo scusa ma devo puntualizzare e correggere:

pare che la Pezzopane abbia preso il 60% dei voti a L'Aquila e il 56% nel cratere. Inoltre pare che molti aventi diritto al votro, sparsi sulla costa, non abbiano potuto recarsi alle urne. E pare anche che sia stata la Marsica (Avezzano e dintorni) per campanilismo ad avere votato in massa il partito dei ladri.

Si impongono due considerazioi:

1. Comunque almeno un 40% di aquilani a cui auguro un foratone in testa cosi' che rinsaviscano, ci sono sempre.

2. Aveva ragione quel mio collega ed amico ("compagno" di vecchia data) che diceva che "se la natura aveva messo un lago nella zona del fucino, era il caso di rimettercelo, a sfregio di mussolini e della sua bonifica".

Greetings
JOKER Ltd.
 
Un popolo di beoti, una "plebe" come la chiama Bocca...ed ha ragione al 100%.E' vero che la sinistra non ha saputo o forse neanche voluto sforzarsi a presentare candidati che potessero attrarre consensi,ma che i terremotati ancora votino per quelli dopo aver inscenato manifestazioni come quella delle carriole ed anche i piemontesi dove la Bresso aveva governato abbastanza bene, eleggere un Cota, cattolico apostolico romano.Puah...NON C'E' SPERANZA!
A Roma era ovvio ma mi ci rode lo stesso, che idee poteva rappresentare una radicale, una che fa parte di un partito-mignotta che si allea a destra ed a manca con il miglior offerente e che è favorevole alle privatizzazioni nella sanità? Poi il vaticano ha fatto il resto..non votatela perchè vuole l'aborto (come se non ci fosse già una legge nazionale e non fosse competenza regionale). Sono delusa? Forse più incaz........,non so cosa dovrebbe avvenire in questa specie di paese perchè le cose possano cambiare...che ci tolgano definitivamente il pane di bocca e senza la possibilità di dire neanche beh? Contenti loro..il guaio è che ce li cobbiamo ciucciare anche noi, dissenzienti e apolidi.
Mietta
 
Su Grillo non sono d'accordo.
Non si può risolvere il fatto dicendo "ha favorito la destra", perchè ciò significa che bisogna sempre accettare il meno schifoso, votare con la maschera antigas.
Tanta gente è stufa di questo.
Io sono già due volte che non vado nemmeno ai seggi e come me tanti amici e compagni.
In Piemonte, ad esempio, la Bresso non ha perso per colpa dei grillini o di chissà chi.
Ha perso per la propria supponenza ed arroganza e per fregarsene della gente di Val Susa.
Chi è colpa del suo mal.....
 
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