3.23.2010
Acqua
Se fosse stato furbo, l’imbecille, anziché promettere di debellare il cancro in tre anni, avrebbe promesso l’acqua dai rubinetti a chi ancora, nel 2010 non la ha. Ma il tizio è fatto così, è una vita che riempie le case degli italioti di aspirapolvere.
Dice che deve spedire le lettere a tutti gli italioti per spiegare tutto quello che è riuscito a fare in due anni, tra miracoli e decreti, per raccontarci di tutti i primati che abbiamo raggiunto dopo il suo faraonico impero. Siamo i primi in Europa con meno libertà di stampa, i primi in Europa con minor accesso garantito all’ istruzione, siamo i primi a non garantire i diritti umani, siamo i primi a vivere in un regime semi democratico, e siamo anche i primi a non avere delle condotte idriche che garantiscano in egual modo a tutti i cittadini di avere l’acqua, e spesso pagando cara l’aria che circola nelle tubature.
Dicono così, sì, che in Italia "si assiste a uno spreco assurdo: le reti sono un colabrodo. Disperdono in alcuni casi anche un terzo della risorsa, mentre sono 8,5 milioni gli italiani che vivono in zone ove l'acqua ha difficoltà ad essere erogata con continuità''. Otto milioni e mezzo, quasi quanti nel mondo di siccità muoiono.
In effetti, proprio sabato, mentre il tizio del consiglio prometteva di curare il cancro, e calpestava Paolo Borsellino, mentre sbraitava contro i poteri dello stato che lui stesso – in teoria – dovrebbe governare, un numero maggiore di persone di quelle pagate per applaudire l’idiota, gratuitamente manifestava a favore dell’acqua pubblica. Ma se ne è parlato poco, perché ci sono le elezioni, perché ancora c’è chi ha bisogno di comprendere la fine che abbiamo già fatto.
Purtroppo non siamo in America Latina, non ci governa Evo Morales e abbiamo già da tempo perso la dignità. Basterebbe guardare all’impegno con cui si è arrivati a frugare su Marte, in cerca del prezioso liquido, per comprendere per cosa si stermineranno i popoli quando sarà finito il petrolio. Anche leggere i numeri della disparità tra mondo e mondo potrebbe aiutarci a comprendere che comunque sulla vita e sulla morte c’è sempre qualcuno che decide, ma è un esercizio che possiamo rimandare ancora, perché tanto noi la doccia ce la facciamo, e persino la mia gatta preferisce bere l’acqua corrente dal bidet che non quella che ha nella ciotola.
A ben guardare poi, gli esperti dicono che la gravità del problema si sentirà intorno al 2030/2050, e questo sì che ci mette al riparo, perché tanto noi non ci saremo. Staremo lì lì per diventare petrolio, ci staremo preparando a far ricominciare il giro …
Rita Pani (APOLIDE)
an mi disoccupato anca lu'
Mietta
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