2.22.2010

 

Terribile incidente

Sentivo due vecchi raccontare un fatto accaduto qua vicino, ma non so dove. Un uomo ha lasciato la macchina in folle ed è sceso per chiudere il cancello. L’auto si è mossa lungo la discesa e lo ha ucciso. “Una disgrazia” ha detto un uomo all’altro. Un terribile incidente.

E si sa, le cose capitano, un incidente, una disgrazia, per fatalità e a volte, persino per involontaria responsabilità dell’uomo.

Leggo sui giornali che anche in Afghanistan c’è stato un terribile incidente, per il quale il comandante in capo delle forze alleate di occupazione pacificatrice, McChrystal, si dice profondamente rattristato. Durante un attacco aereo di pacificazione democratica, un convoglio è stato disgraziatamente attaccato uccidendo 33 persone umane, tra le quali anche donne e bambini. Non è colpa di nessuno, sebbene presto sarà avviata un’inchiesta pro forma. La responsabilità della strage accidentale, potrebbe essere imputata al fato. I tre minibus spazzati via dalle bombe intelligenti e pacifiche degli americani, erano sospetti.

Il comandante McChrystal, comunque tiene a ribadire che il compito delle forze internazionali di pace, è quello di proteggere la popolazione civile, e che “questi errori” minano la fiducia degli afghani.

Ma anche la guerra ormai ci ha addomesticato, forse perché l’abbiamo sempre vissuta come una realtà virtuale, e gli incidenti non si contano più a meno che siano così tragici da non poterne fare a meno. Quando all’inizio ci prospettarono la prima guerra teletrasmessa, le notizie conservavano un po’ di pudore per cui un bambino dilaniato da un ordigno era chiamato “effetto collaterale.” Ancora persisteva quel poco di vergogna rispetto al gesto atroce dell’uomo sull’uomo. Ora che siamo evoluti nella barbarie, ci considerano abbastanza “adulti” da poter far spallucce davanti a un “tragico incidente”.

Da quando abbiamo abdicato alla nostra umanità, viviamo tutti un po’ più sereni. Così sereni che non ci verrà più in mente di scendere in piazza per chiedere di non essere complici in guerre d’occupazione. Così sereni da non sentire più l’urgenza di chiedere di vivere in pace. Così sereni che il comandante in capo degli assassini di 33 persone possa essere anche il “Premio Nobel per la Pace.”

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Sai, ho letto praticamente tutto di Terzani, Emergency, più in generale di guerra. Come si fa a restare attoniti di fronte a tutto ciò? Il fatto dei pappagalli verdi, di falluja, sanremo ha avuto uno share incredibile, mi dicono.

Parlare di Clerici oggi sul mio blog o delle gambe dei bimbi che saltano sulle mine mentre giocano?

Te che ne pensi?

Cordiali saluti

Dquadro
 
"Persone umane" le hai chiamate. Ma non basta neanche questo... già è triste che bisogni aggiungere l'aggettivo UMANO vicino a persona, da il senso di quanto le parole abbiano perso di significato. Quindi gli altri, quelli lontani su cui la nostra società agisce sono "afgani", "islamici", "terroristi" e "Fondamentalisti", non esseri umani sensienti. Sono soggetti di apologie di un regime che schiaccia l'umanità e il diritto all'autodeterminazione.
 
E la strage di Gaza? Giustificata dall'omuncolo in cerca di un applauso alla knesset... che differenza fa?
 
amerika guerrafondai razza di speculatori sulla vita dei piu' deboli che da secoli usano strategie vittimistiche (ipocrite) per aver motivo di okkupare paesi e fare vittime innocenti, Obama anche lui corto di memoria avrebbe dovuto ritirare le truppe? e si continua.........
 
"Da quando abbiamo abdicato alla nostra umanità, viviamo tutti un po’ più sereni. Così sereni che non ci verrà più in mente di scendere in piazza per chiedere di non essere complici in guerre d’occupazione. Così sereni da non sentire più l’urgenza di chiedere di vivere in pace. "
(Rita)

Non abbiamo abdicato. Solo che siamo giunti al punto di non ritorno. Ai tempi della DC, se 1,000,000 di persone scendevano in piazza a protestare contro una decisione del governo, avevano il pudore di fare marcia indietro.
Questi se ne fregano. Lo ha imparato anche Prodi. Nel suo ultimo governo, dopo la maxi protesta contro la TAV disse che indipendentemente da quanti vanno in piazza la TAV si sarebbe fatta. Dimostrando cosi' anche a chi se lo era scordato, chi era realmente: uno che regalava pezzi di stato ai suoi amichetti.
Ora il nano fa lo stesso. In maniera piu' spudorata. E dietro di lui gli altri come lui. E li segue la massa di italidioti che crede di trarne giovamente. Recuperano le briciole se va bene, ma sono felici cosi'.
Mi spiace ma io la resistenza non la faccio per loro, la faccio per noi.

Greetings
JOKER Ltd.
 
"Da quando abbiamo abdicato alla nostra umanità, viviamo tutti un po' più sereni."
Mi hai fatto tornare in mente Ennio Flaiano, complimenti. Anche lui vedeva le cose dall'alto.
an mi
 
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