2.04.2010

 

Studiare meno, studiare meglio

Ho assistito a gran parte dello spettacolino di varietà della ministra per l’istruzione, accompagnata dal tizio inopportuno del consiglio. Presentavano lo show “Il miracolo della riforma della scuola” dalla sala del Tiepolo, il quadro famoso per l’impudica tetta fatta coprire dal maniaco sessuale del consiglio. Due o tre gag, devo ammetterlo, sono state davvero degne di ammirazione.

La prima raccontava di un Europa molto risentita per il fatto che in Italia le ore di studio sono troppe, e quindi lo slogan: “Studiare meno, studiare meglio.”

La seconda è stata quella in cui, la minitrsa più intelligente degli ultimi 150 anni ha assicurato il favore delle famiglie italiane e degli insegnanti tutti, verso questa storica riforma.

La terza, l’immancabile battuta del buffone del consiglio, che interrompendo in modo brusco e cafone – così come è uso fare – la ministro intenta a presentare l’innovativo liceo musicale, che dovrà tutelare la tradizione dell’Italia, famosa nel mondo non solo per la pizza, la mafia e il baffo nero ma anche il mandolino, rassicurava che non si sarebbero studiate le canzoni del presente del consiglio e del suo parcheggiatore abusivo.

Per orecchie disattente, insomma, poteva sembrare tracciata la strada per il raggiungimento dell’eldorado per tutti i giovani studenti italiani, anche coloro che d’ora in poi a 15 anni, grazie alla fattiva collaborazione di Confindustria, potranno scegliere se andare a lavorare gratis sotto padrone, fino al compimento del diciottesimo anno di età; data in cui, ovviamente, per le logiche del mercato, saranno licenziati per essere sostituiti da altra manovalanza a costo zero.

La ministra ci ha tenuto parecchio a sottolineare che la riforma non era ideologica, ma addirittura memore delle indicazioni dei governi precedenti e non solo dalla nefasta epoca della moratti. È andata ancora più indietro fino ai governi di sinistra, ai quali facilmente si potranno imputare le colpe di questa ennesima devastazione. Certo non è una riforma ideologica, perché per esempio con la mia ideologia sarei portata a rifarmi a ben altri esempi, tipo: “Studiare, studiare, studiare e dopo ancora studiare.” E soprattutto, il fatto di tagliare le ore di lezione non doveva significare che il governo “vuol fare cassa”.

Non essendomi mai fatta fregare dalle telepromozioni, io ho capito un poco quello che accadrà: in Italia a partire da quest’anno scolastico, si avranno due tipi di scuole. Quella per chi può pagare e quella per i poveri. Il tessuto sociale, soprattutto dei piccoli centri, verrà ulteriormente disgregato, creando la ghettizzazione nelle scuole pubbliche per i meno abbienti e gli extracomunitari, destinati a diventare carne da macello per il futuro sfruttamento imprenditoriale. Il resto si dividerà tra scuole private e paritarie, e la strada è già stata tracciata nel quasi totale silenzio, quando a queste sono stati aumentati i contributi di stato, mentre i figli dei comuni mortali, sono costretti a portarsi da casa non solo la carta igienica, ma addirittura il materiale didattico.

Insomma, in parole semplici, l’ennesima riforma della scuola trova un unico motivo d’applicazione: i poveri devono soccombere e sparire.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Potrebbe sembrare un "atto" di un'opera tragicomica.
Senza contare che a questo scempio ce ne sarebbe da aggiungere ehhh....
-i professori che non vengono formati e la cui classe non viene rinnovata ma anzi falcidiata;
-ragazzi e ragazze sempre più arroganti e menefreghisti nei confronti di una scuola che non presenta attrative e non è più vicina alla loro generazione ben diversa dalle precedenti;
-l'assenza di regole di qualsiasi tipo...per es. perchè non imporre che i telefonini a scuola non si possono usare o che si vesta in modo acconcio?
Ed infine, le famiglie italiote ed ignoranti che ormai sono disinteressate a svolgere il loro compito che delegano tutto alla scuola, ma se mai un professore o un preside si "permette" di riprendere i loro innocenti pargoletti partono all'attaco con coltelli,schiaffoni o minacce di azioni legali.
Di questo si dovrebbe occupare una scuola che voglia formare la futura classe del paese ed anzichè far cassa su un settore così importante,un governo che si rispetti, dovrebbe incrementare i finanziamenti sia per adeguare gli istituti alle nuove necessità che per retribuire meglio gli insegnanti.
I giovani 15enni finiranno per essere l'ennesima categoria senza futuro...ma che ci farà un ragazzetto con la specializzazione di tornitore quando magari tra qualche anno il suo mestiere non servirà più? Servirà, come ha detto Rita, ai soliti imprenditori del cavolo che avranno manovalanza aggratis....poareti noi, come siamo combinati!
Mietta
 
Io non dimentico.
Non dimentico che l'ometto propenso al delinquere, nel 2006, durante il confronto televisivo elettorale con Romano Prodi, disse: "Questi (cioè i "comunisti") vogliono ridistribuire il reddito [...] vogliono rendere uguale il figlio del professionista con il figlio dell’operaio." con aria alquanto schifata.
Ed oggi getta nel cesso duecento anni di lotte sociali, con buona pace dei futuri neo-lavoratori che il Primo Maggio potranno fare festa, magari con la gratifica di un biglietto omaggio per l’ultimo show televisivo di regime: per diventare tronisti o concorrenti del GF non è necessario studiare tanto a tutti i costi, anzi potrebbe costituire un severo ostacolo. Altro che "fatti non fummo per viver come bruti": qui siamo alla ignoranza istituzionalizzata, alla fine della speranza che i figli dei ceti meno abbienti non tentino l’emancipazione sociale e culturale. L'omuncolo manda a puttane, paradossalmente, proprio quella che è stata la maggior conquista sociale dei due secoli di vita della società capitalista, quella che è alla base dell' "american dream of life".
Poteva limitarsi ad andarci lui, cosa in cui eccelle, e magari restarci secco nel momento della maggior goduria. Come si conviene ai padrini.
 
Lui ci va a puttane ma non nel senso che vorremmo noi. Intanto i giovani ed anche i meno sono già scesi a livelli infimi, basta guardarsi intorno ed ascoltare la pochezza dei discorsi..Ora ci sarà il colpo finale, complici genitori che ormai parlano solo di gossip, sghei e minutaglia varia di second'ordine.Il dicorso sarebbe anche più complesso...i ragazzi sono così perchè il mondo che li circonda li ha condotti lì, ma anche per una forma di vigliaccheria e di resa di fronte a cose che non sono atteezzati ad affrontare.Colpa dei partiti di lungo corso che hanno dismesso la sana abitudine di saperli attrarre e colpa anche nostra, un po'..troppa "fratellanza" e troppa grappia bassa.
Mietta
 
Questo povero paese è in rapida decadenza.
Lo scenario finale è la dittatura di una ristretta oligarchia privilegiata su un gregge manipolato ed incapace di organizzare un minimo di opposizione.
E quale classe dirigente avremo?
Il crollo culturale interessa tutta la popolazione e la dittatura sarà esercitata da furbi malfattori incolti e violenti, analfabete ministre, parlamentari cantanti, mariti, mogli, figli...
Ecco!
Il figlio di bossi prefigura il livello della futura classe dirigente.
E quando la cultura sarà definitivamente sepolta non ci sarà che da aspettarsi l’emergere del meglio dell’uomo in fatto di violenza, crudeltà, sadismo... insomma il miglior armamentario che in milioni di anni, bene o male, è stato tenuto a bada proprio grazie alla cultura.
Mica scemo goebbels quando pronunciò la famosa frase:
“Quando sento parlare di cultura, io metto mano alla pistola!”.

Luigi
 
"Insomma, in parole semplici, l’ennesima riforma della scuola trova un unico motivo d’applicazione: i poveri devono soccombere e sparire."
(Rita)

Del resto, mia cara, di che si stupisce?/ anche l'operaio vuole il figlio dottore/ e pensi che ambiente che può venir fuori:/ non c'è più morale, contessa…


Peccato l'autore si sia poi venduto culo e anima al nano.


Greetings
JOKER Ltd.
 
Questo povero paese è in rapida decadenza.
Lo scenario finale è la dittatura di una ristretta oligarchia privilegiata su un gregge manipolato ed incapace di organizzare un minimo di opposizione.
E quale classe dirigente avremo?
Il crollo culturale interessa tutta la popolazione e la dittatura sarà esercitata da furbi malfattori incolti e violenti, analfabete ministre, parlamentari cantanti, mariti, mogli, figli...
Ecco!
Il figlio di bossi prefigura il livello della futura classe dirigente.
E quando la cultura sarà definitivamente sepolta non ci sarà che da aspettarsi l’emergere del meglio dell’uomo in fatto di violenza, crudeltà, sadismo... insomma via libera ai mostri che ci abitano, e che, bene o male, siamo riusciti a stento a tenere a bada grazie alla cultura.
Sapeva quel che diceva goebbels quando pronunciò la famosa frase:
“Quando sento parlare di cultura, io metto mano alla pistola!”.

Luigi
 
L’unico scopo della scuola in una società civile e colta è quello di FORMARE UOMINI che saranno cittadini capaci di ragionare, confrontarsi, capire quel che leggono. Non è compito della scuola dell’obbligo e quella superiore quello di formare dei tecnici: un compito peraltro fallimentare se si considera la velocità in campo dell’innovazione scientifica. Le cognizioni tecniche si apprendono facilmente dopo se la scuola ha formato uomini e donne pensanti, e l’aggiornamento sarà un lavoro costante.
Ma evidentemente a certo potere interessa avere gente non pensante, incapace di ragionare, incapace anche di parlare.

Luigi
 
Sì, l'ometto ha delle vedute molto aperte...le donne le vede tute sdraiate ed i figli di famiglie umili destinati a far l'operatore ecologico o il facchino ai mercati generali...nessuna possibilità di entrare nelle "caste" per coloro che pur indigenti hanno un bel cervello che andrebbe sprecato.
Poi parla lui, uno che si è fatto solo con la furbizia, un ignorante come una cucuzza che non perde occasioni per far figure del caz...,che i soldi per cominciare non si sa bene dove li abbia presi, uno che pensa di essere un gran signore ed imprenditore perchè ha un pacco di soldi fatti non con le capacità ma con gli inghibbi e la protezione di gente come lui, senza remore.
Già siamo dopo la grecia...vediamo, potremmo diventare il nord dell'Africa.
Mietta
 
Sì, l'ometto ha delle vedute molto aperte...le donne le vede tutte sdraiate ed i figli di famiglie umili destinati a far l'operatore ecologico o il facchino ai mercati generali...nessuna possibilità di entrare nelle "caste" per coloro che pur indigenti hanno un bel cervello che andrebbe sprecato.
Poi parla lui, uno che si è fatto solo con la furbizia, un ignorante come una cucuzza che non perde occasioni per far figure del caz...,che i soldi per cominciare non si sa bene dove li abbia presi, uno che pensa di essere un gran signore ed imprenditore perchè ha un pacco di soldi fatti non con le capacità ma con gli inghibbi e la protezione di gente come lui, senza remore.
Già siamo dopo la grecia...vediamo, potremmo diventare il nord dell'Africa.
Mietta
 
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