2.03.2010

 

Quel tizio non mi rappresenta

"Sono onorato, il mio Paese e' onorato di essere qui e di parlare in questo parlamento, che è il simbolo stesso della democrazia".

Buffone. Peccato che non abbia detto, al suo arrivo: “Finalmente son tornato nei posti della mia giovinezza, dove camminavo scalzo al fianco di mio padre, il falegname.” Non l’ha detto ma sono sicura che lo ha pensato, nel suo piccolo cervello deforme. Sarà onorato lui, e forse è onorato anche il suo paese di italioti, e per fortuna io mi sento apolide, e quel tizio non parla a mio nome.

Sappiamo bene che è ben strano il suo concetto di democrazia, e visti i figliocci che ha, se sente gli israeliani come suoi fratelli maggiori, se li tenga tutti. Se proprio dovessi scegliermi una famiglia, allora sarebbe quella palestinese, e avrei molti fratellini minori, quei bambini ammazzati dalla democrazia che dovrebbe darci l’esempio.

Ma lui s’intende anche di genocidi, sta studiando e apprendendo in fretta: si pensi al fatto che è riuscito a pagare Gheddafi (con i nostri soldi) per far sì che trovasse “la soluzione finale” per i flussi migratori. Le immagini dei cadaveri disseminati nel deserto libico, che a me hanno tolto il sonno, non gli hanno certo scalfito l’animo da buffone.

Mi sento dannatamente apolide, non faccio parte del popolo italiota di berlusconilandia, che ancora applaude quel ridicolo uomo che porta nel mondo l’immagine di sé stesso, in tutto il suo ridicolo splendore: “sono l’unico italiano che possiede un olivo di duemila anni … a volte scherzando dico ai miei ospiti, ben venuti nel mio Getsemani privato.” Non può rappresentarmi un imbonitore televisivo, incapace di metter insieme due frasi in inglese che non gli siano state scritte così come si pronunciano, alla maniera di Totti in uno spot pubblicitario, che conclude un intervento da statista con le parole: “Grazie d’esistere”. Ridicolo.

E per non parlare dei giornalisti al seguito (cito testuale sky tg 24) “… e ieri per un attimo, il presidente del consiglio, in occasione dell’incontro col Roma Club di Gerusalemme, ha vestito i panni del presidente del Milan …”

Ecco perché ribadisco: quelli non sono i miei presidenti!

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Rita, fermo restando che mi aspettavo raccontasse una barzelletta sugli ebrei, ha fatto politicamente di peggio, andando in Israele:

http://mariotedeschini.blog.kataweb.it/giornalismodaltri/2010/02/03/oberlusconi-al-parlamento-israeliano-modifica-il-discorso-preparato/

Non è e non sarà MAI il mio presidente; ma è da sempre la NOSTRA vergogna.
 
Sì, Masso... avevo letto, ma già ho dovuto levare gran parte di quello che avevo scritto per eccessivo turpiloquio.
:-|
Grazie per la segnalazione.
:)
 
Assurdo non è il pazzo che asserisce di essere Napoleone.

Luigi
 
Assurdo è il popolo che gli crede.

Luigi
 
Tutti a Waterloo! Bandiere spiegate al seguito dellomino di burro pifferaio pazzo.

Luigi
 
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