2.10.2010

 

E non succede niente

L’Italia diventa pian piano un paese di disperati, le persone si danno fuoco, si impiccano nei parchi pubblici, perché non sanno più come fare a vivere, e non succede niente.

Gli operai sfilano per le strade delle loro città, arrivano a Roma dalla Sardegna, vengono picchiati dalla polizia e non succede niente.

Di fatto si nega l’accesso all’istruzione per le fasce meno abbienti della società, di fatto si nega il diritto costituzionale allo studio, ma non succede niente.

Nelle aule dei tribunali, si parla chiaramente di uno stato associato alla mafia, si fanno nomi, si citano date, si elencano fatti, si mostrano documenti, ma non succede niente.

Un comitato d’affari si spartisce la gestione della cosa pubblica, negando il diritto alla trasparenza con tecnicismi degni delle più capaci cupole del malaffare. Si privatizzano i ministeri, accentrando il potere e il danaro nelle mani di un uomo solo, e non succede nulla.

Ogni assassino che si rispetti, si sente in dovere di dichiarare davanti a un microfono, fuori dal tribunale dopo una pesante condanna: “sono tranquillo, mi aspettavo questa sentenza!” e anche a lui sembra che non sia capitato niente. Anzi, male che vada sarà ospite in TV.

La volontà espressa dai cittadini per mezzo dei referendum vengono spazzate via dall’arroganza dello stato padrone, e si parla di nucleare, e si parla di immunità parlamentare. Non succede niente.

Le grandi aziende dei grandi abusi, i morti ammazzati che devono ancora morire per la gestione dell’inquinamento che crea danaro, che inquina le falde acquifere, inquina il cibo che diamo ai nostri figli, sono in mano agli stessi che poi ricostruiscono le città crollate dopo un terremoto, e che forse loro stessi avevano costruito, che guidano i centri del potere economico che si arricchisce mentre gli operai si ammazzano. E nemmeno ci accorgiamo che non succede niente.

Ma se la Lazio è terzultima in classifica, allora scoppia la rivoluzione, e si tirano le bombe, e si fa la guerra con la polizia.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
A tutto c'è un limite, Rita!
 
Ma gli italiani sono davvero brava gente? O sono solo teste di c...o?
Ciao
Roberta da Sydney
 
:-D
già
 
Un piacere leggerti ovvero trovare scritto quanto penso. Brava.
 
E' un piacere leggerti, anche per me...già detto!
Ancor oggi, non riesco a farmene una ragione del fatto che questo popolo sia così imbecille e incapace di intendere e di volere. Ma come si fa...un tizietto che apre bocca e dà fiato nei confronti dell'Iran senza aver prima collegato i neuroni e pensato(se pensa!) alle possibili conseguenze. Un ometto che si contorna di gente corrotta fino al midollo ed ecco il caso della Maddalena e del superpippo! Ed ancora un laido e viscido essere che ancora rimesta, per tirar su voti, nei fatti della povera famiglia Englaro e di quella ragazza che secondo lui avrebbe potuto anche figliare! E ciliegina sulla torta, la sospesnione per un mese di Ballarò, annozero e Porta a Porta...se questo non è regime non so come si potrebbe definire.
Ma si può.....bisognerebbe interdirlo perchè non è compos sui...bravo Ciampi, aveva detto bene.
Mietta
 
A volte ho la sensazione di vivere in un romanzo di Stephen King dove quasi tutta la popolazione è stata colta da un blocco del cervello e quei pochi rimasti lucidi devono affrontare 1000 peripezie.....
 
E' quello che piu' di tutto mi lascia esterefatto dell'Italia: succede di tutto, ma alla fin fine non succede niente.
massimo
 
Già, non succede niente!
Eppure ci sono così tanti motivi per ribellarci e invece...NIENTE. Perché?
In fondo sarebbe facile. Basterebbe incontrarci oltreché virtualmente anche fisicamente, parlarci, comprendere i motivi veri che determinano il pantano nel quale stiamo sprofondando inesorabilmente e quindi agire. O forse è troppo complicato? In passato è successo e i motivi erano forse meno importanti.
Brava Rita. Quella R davanti a esistenza per me ha significati profondi. ora però io ci vedo solo un IN davanti. Proviamo tutti insieme a cancellarlo? Ciao.
 
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