1.10.2010

 

Calabria: pace fatta tra ndrangheta e stato

No, non si può davvero imputare a questo governo alcun tipo di lassismo. È il governo dei fatti, e del fare. È il governo dei siffatti. La solerzia del ministro del razzismo maroni, è ammirevole, e dopo i fatti di Rosarno che tanto hanno inorgoglito il popolo padano, capace per una volta di trovarsi a fraternizzare con la ndrangheta calabrese, arrivano le risposte che tutto il popolo aspettava: basta con i cori razzisti allo stadio! Le partite di calcio saranno interrotte alla prima avvisaglia di un coro razzista, appunto, anche se lo stesso ministro ammette: “è difficile distinguere tra il normale sfottò verso la squadra avversaria e la volontà di offendere col razzismo.” Ma sono certa che troveranno il modo o il codicillo per non scontentare nessun tifoso elettore.

Sono molto soddisfatta, non avrei accettato che il nostro paese, in origine tra le culle della civiltà, avesse accettato passivamente che si potesse tornare indietro nei secoli. Un paese ottimista e in ripresa come il nostro, ero certa, non avrebbe tollerato la caccia al negro; non poteva restare impunito il ferimento di tanti innocenti, la repressione della polizia, e la deportazione di esseri umani sfruttati come schiavi fino al giorno prima. Ora i tifosi di calcio ci penseranno due volte prima di fare: “Buuuuu!”

Assistere alla partita di calcio sarà nuovamente una festa, come vivere a Rosarno d’ora in poi sarà nuovamente una Pasqua. Le fabbriche costruite con i finanziamenti della Comunità Europea, mai entrate in funzione e subito abbandonate, senza che nessuno andasse in galera per la ruberia, sono state sgomberate e riportate al loro nulla originario. Gli agrumeti ormai sfruttati attendono di riempirsi nuovamente dei loro frutti per essere lavorati da rosarnesi doc, che a cuor leggero si sentiranno obbligati a ringraziare i loro sfruttatori pagando il pizzo con la loro paghetta da schiavi. Accetteranno di buon grado di mandare i loro figli in campagna a lavorare per un euro l’ora e nemmeno un pugnetto di riso. E se non dovessero accettare di tornare ad essere negri, basterà attendere che cali il silenzio e che nuovi negri tornino in città a prendere il posto di quelli finalmente deportati.

Gioite fratelli calabresi: Rosarno in fondo vi ha salvato. E’ bastato sparare addosso a quattro negri per far tornare la pace tra la ndrangheta e lo stato. In fondo non si poteva pensare di spartire i soldi del ponte sullo stretto con chi ti mette le bombe in città.

Rita Pani (APOLIDE SCHIFATA)


Comments:
Lo credo che sei schifata, come lo sono io.
Stamattina i colleghi australiani mi aspettavano per dirmi: ma che succede in Italia: non sapevamo che fossero cosi` razzisti.
Al che ho risposto che in Italia di italiani veri ne sono rimasti pochi.
La maggioranza della gente sono carogne senza orgoglio senza dignita` e senza onesta`.
Rita, meno male che tu sei apolide!
Ciao
Roberta da Sydney
 
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosa.
(A. Ginsberg).
 
Che paese di merda rita...
 
che paese di merda rita...
 
Molto presto…coincidenza alle sei e zero cinque alla stazione di Milano Centrale.
In uno scompartimento vuoto del treno già pronto al binario attendo l’ora della partenza.
Mi assopisco!…regolarmente.

Sembra una tradotta il treno che geme in arrivo ed affianca il mio in partenza… il finestrino dello scompartimento appannato e quel che riesco a vedere, complice la giornata bigia e nebbiosa, è incolore.
Scena in bianco-nero… uno scricchiolio di vetri sulla rugginosa arcata, ed un soffiare ritmico ( sono io che russo?)… Una improbabile locomotiva a vapore geme silenziosa… Urla afono un intero treno… Sbuffi di nebbia e asfalto sudato.

Scendono a frotte uomini donne bambini… Valigie di cartone e fibra legate con lo spago sono calate dai finestrini ed accolte da indaffaratissimi piccoli uomini.
Una valigia cade Si apre sul marciapiede e spudoratamente mostra il suo contenuto… un caciocavallo, due soppresse… una bottiglia d’olio miracolosamente intatta… due barattoli di olive in salamoia… un serto d’aglio, due di peperoncini rossi.
Una “panella” di pane nero, una bottiglia di vino.
Un piccolo uomo si affretta nell’impresa disperata di ricomporre il suo mondo… che dovrà pesare una tonnellata… E tutte le altre valigie, a considerarle dal peso, hanno lo stesso contenuto: un pezzo del paese abbandonato.
E’ indaffarato l’omino e, nel piegarsi, mette in mostra una toppa sui pantaloni, una toppa precedentemente coperta da una giacchetta striminzita… una toppa rossa a livello del sedere... La bandiera rossa dell’illusione se l’è messa sul culo… con rispetto parlando.

Luigi
 
essendo calabrese mi faccio schifo da solo
 
Ruggine e fumo, arcate scricchiolanti. Banchine suppuranti bagnate di putredine Aria di piombo. Latrati di cani.
Greggi nei carri bestiame verso il mattatoio sono i nuovi passeggeri... Masse di deportati Affollati sotto il peso di inutili bagagli.
Sempre i bagagli... inutili… della inutile sopravvivenza!
Trainano i carri bestiame, le locomotive Le greggi silenziose sono ammassate.
I carri piombati.
Il tormento pesa e schiaccia dall’alto. Li incolla l’uno all’altro e alle pareti del carro fetido. Occhi sbarrati alle fessure, orbite vuote ove si condensa l’inferno. Filtrano dall’esterno, attraverso le fessure, urla ordini e oscenità… E all’interno del carro il silenzio afferra la gola.
Il tempo si è fermato su un’eternità non misurabile.
La locomotiva accelera il respiro Ansima Le pareti del carro fremono e il tempo si sveglia e procede lento… a fatica… Un secondo segue l’altro.
Geme la terra morta di pietra gelida. C’è freddo E sete con la neve là fuori, abbondante e irraggiungibile.
Stazioni! Stazioni! E le stelle gialle sulle giacche e nel cielo limpido.
Sotto la luna le distese spettrali sempre più lontane, più straniere Il pavimento del carro tappezzato di escrementi. L’urina risparmiata e bevuta per vincere la sete.
Le bestie al macello hanno ancora smania di vivere!
Girano in tutta Europa le locomotive… Non sono mai sufficienti ché la morte è infinita! E con i loro miasmi hanno appestato i cieli Le stelle sono scomparse La luna è marrone La neve si è sciolta…
Acqua!… Acqua!
AUSCHWITZ!

La banchina della stazione immensa Illuminata da accecare.
La folla è quella del Giudizio!
Gli assurdi bagagli ammucchiati in montagne… lontano... da qualche parte.

ARBEIT MACHT FREI!

Il gregge è controllato da uomini, tutti uguali nelle loro uniformi Elmetti larghi e svasati Corti stivali. Sono calmi ed indifferenti Con indifferenza lanciano di quando in quando insulti osceni o sferrano qualche pugno su un viso emaciato grigio che si colora di strie rosse
Non sono dominati dall’ira Non tormentano per crudeltà. Sono spettri soggiogati dal potere... Un potere incontrollato al di là delle loro capacità di comprensione Sono parti della macchina... bestie addestrate a far questa o quell’altra cosa... Nemmeno li odiano questi esseri umani che tormentano, forse nemmeno li disprezzano Solo non fanno loro caso... Il potere è indifferenza all’umano!
Il gregge viene marchiato Capo per capo con un numero sulla carne
Milioni di capi docili verso i pastori.
L’odio è tutto per Dio!

Luigi
 
Luigi non devi affatto farti schifo da solo: da quello che scrivi intuisco che sei un'ottima persona, un'amico che ognuno di noi vorrebbe avere, hai spirito umanitario, in poche parole un uomo che merita di essere chiamato Tale, non c'entra nulla il fatto che sei calabrese, potresti essere in qualunque regione, saresti sempre uno dei pochi italiani che possono definirsi galantuomini.

Giuseppe (dire schifato sarebbe troppo poco)
 
Nella vergogna, la cosa più aberrante è che un governo (ma del resto che aspettarsi da xenofobi e razzisti?) invece di dar addosso a povera gente che si guadagna un tozzo di pane vivendo nel degrado più assurdo,NON persegua coloro che li sfruttano. Ora spero che costoro non trovino un "cane" disposto a raccogliere i loro frutti velenosi.
Guai alla guerra tra poveri...hanno subito, si sono sottomessi pur di mangiare ad essere trattati peggio dei muli da soma.....ma la pazienza ha un limite...e loro sono tanti. Vogliamo le banlieux come in Francia? Che vergogna, che schifo di popolo siamo diventati...e speriamo di non doverla pagare anche noi che abbiamo sempre creduto nei valori universali, nell'umanità e nell'accettazione del prossimo uguale a noi stessi.
Bahhh...sembrano banlità ma quando si perdono di vista questi capisaldi ci si avvia verso una vita ed un futuro horribilis...chi li fermerà?
Mietta
 
Un barcone stracarico di merce umana.
La stiva affollata. Due cessi. Utili per poche ore Inutili poi. Traboccano merda… Si espande oltre le porte la merda. Filtra, inumidisce, imputridisce. Invade! La merda. Nessun angolo è risparmiato!... Prima sono solo i piedi nella merda, poi ci si deve sedere dentro.
Si soffoca… Aria, aria!!!!!
Il primo a morire è un vecchio. Lo trascinano ai margini della stiva. Dopo i primi momenti di raccapriccio il morto diventa un sedile asciutto.
E i bisogni? Oramai si fanno sul posto.
La merda arriva ai capelli.

E sono sbarcati!
Le telecamere inquadrano i sopravvissuti! senza odori sullo schermo… e la barca da bruciare!
La telecamera sosta su un assurdo sorriso...
Indugia!

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Cosa è cambiato?
C’è solo di nuovo che sono entrate in azione le ruspe a demolire l’inferno e fanno quello che non ebbero il tempo di fare i nazisti per i loro campi: far sparire l’orrore, sperando nell’oblio, sperando di evitare la vergogna.
Ma Auschwitz è là... là c’è ancora Birkenau...
Ma qui abbiamo il tempo per cancellare, e v’è anche la certezza che presto tutto sarà dimenticato e non ci sarà più vergogna, ammesso che qualcuno si stia vergognando a Rosarno.
Gli italiani dimenticheranno: sono allenati al lavarsi il cervello.
Il papa ci ha ricordato che i “negri” sono uomini.
Grazie!
Almeno un uomo del potere lo ha ammesso.
Gli altri?
Solo un problema di ordine pubblico: “indispensabile fermare senza indugio ogni violenza”. Punto!
Ve lo immaginate Pertini?
Sotto le macerie dei capannoni distrutti le povere cose abbandonate nella fretta. Non ci saranno sciacalli per la miseria della miseria, e sotto le macerie il muro che fungeva da lavagna agli insegnanti di italiano... e il muro sul quale col carbone era scritto “ÉGALITÉ”.
Uguaglianza è parola da seppellire!

VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!

Ci sarà una piazza al posto del campo: che almeno sia titolata “Piazza degli schiavi”.

Luigi
 
credo che con questo atto infame abbiano mandato un chiaro messaggio a tutto il paese "qui comanda la mafia dello stato" la paura si allarga a macchia d'olio mentre quei "soldatini di latta caricati a molla" non perderanno occasione di sfruttare l'attimo per imporsi in altre imprese autoeleggendosi salvatori del popolo! un proclama di regime. franco
 
Bossi: "Loro fanno fuori i cristiani"
La politica dell'occhio per occhio, dente per dente na fa parte del pensiero cattolico di cui questi bigotti ignoranti ed egoisti si riempiono la bocca. Ma quand'è che ci fanno fuori dall'Europa? Quand'è che anche la Chiesa che parla parla ma non fa, riuscirà a dire a questi porci che si stanno comportando da cavernicoli?
Mietta
 
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