1.26.2010

 

Appunti di viaggio 2 (Sardegna/Padania)

Giornata pesante, fatta di attese e aeroporti. Cagliari. La morte nel cuore, e la bandiera dei quattro mori che mi dice che quella è la mia terra. Ho ore da attendere, ma arriva Giulio a farmi compagnia. Lui è uno che la vita se la è tatuata addosso, e quando mi dice che il tempo va occupato meglio mi porta in giro. Non il salotto, ma l’anticamera di Cagliari dove la storia rasenta la mitologia.

“Vedi? Qui iniziammo la sassaiola contro il Papa Paolo Sesto … ma poi non era vero. Dissero che tirammo le pietre al Papa. Vedi? Io sono nato là … di Sant’Elia è come se fossi socio fondatore.” Guardo lui, e guardo il mare dietro Cala Mosca, il Lazzaretto recuperato dalle mani del tempo. I posti nascosti di una città bellissima che mi appartiene e che forse non avrei visto mai, se oggi non lo avessi incontrato.

Giorni pesanti, e belli quelli passati in Sardegna. La famiglia certo, quel che resta sola ad esser rifugio. Le mani piccole della nipotina che sono magiche come solo quelle dei bimbi sanno essere. Il suo sguardo che si fa torvo, e che io ricordo negli occhi di mio fratello dispettoso. E l’amica di sempre, che credevo persa, e che invece ritrovo là, ferma nello stesso sorriso di una volta, di quando il sorriso non costava caro ma pareva essere un dono, o dato in omaggio dalla vita.

Poi Giulio mi bacia in fronte prima di lasciarmi inoltrare tra i gingilli di una sicurezza aeroportuale da mostrare, più che da determinare. Transenna dopo transenna, vedendo gente costretta a togliersi anche le scarpe, proseguo il mio viaggio, fino a Roma, e poi fino a Verona.

A Roma l’Alitalia che era morta rivive nel miracolo degli aerei e degli aeroporti vuoti, e noi Meridiana siamo relegati affianco alla Rayanair. “Si avvisano i signori passeggeri che i trasferimento verrà effettuato a piedi …” Poi atterri che sei quasi a Viterbo.

Roma, T3. Siedi e pensi a quando finalmente ti toglierai le scarpe che indossi dalla mattina. Verona, uscita C16. T3 perché l’Alitalia che non esiste più si è mangiata mezza Fiumicino. Cambia il mondo oltre la mia isola. Me ne sto seduta ad attendere, e si avvicina un vecchio padano. Dice di essere stanco di perdere tempo tra aerei per un’ora scarsa di riunione. Sorrido. A lui squilla il telefono e parla … parla … poi mi dice che al telefono era un mega imprenditore che ha costruito qualcosa ad Atene. Mi dice che un suo amico aveva pensato prima al patrimonio, poi alle cartucce, ma quando aveva provato a spararle le aveva trovate scariche. Poi mi chiede come mai, la mia meta sia Verona, e io dico una cosa, una qualunque. I suoi occhi potrebbero essere anche belli, se non fossero persi nella grettezza del freddo che hanno. Si parla del Veneto, di quanto mi piaccia Padova più di tutte, per i ricordi che evoca in me. Lui risponde ancora al telefono, e poi mi dice del patrimonio del suo amico, un altro, che pare abbia ucciso la moglie perché spendeva troppo di quel che lui lavorava. E alla fine mi chiede da dove io venga … non riesce a capirlo.

“Sono sarda.” Rispondo con l’orgoglio che mi appartiene e sentendo freddo mi stringo nella giacca.

“Freddo? Io non so perché veniate nella terra ferma.” Risponde.

“Lo facciamo per voi, perché avete bisogno della nostra civiltà.”

E che bello quando mi ha suonato il telefono: “Avanti popolo!” mentre me ne stavo in fila per l’imbarco …

Una musica dice sempre di più di quanto non possano le parole.

Rita Pani (APOLIDE … che ha compreso finalmente di essere in un viaggio senza meta)


Comments:
Una musica che gli avra' fatto venire l'infarto.
Presumo.
Io vivo nella nebbia, il freddo e l'inquinamento.
Negli ultimi 25 anni non ci facciamo mancare niente, nemmeno l'incivilta'.
 
Per viaggiare non sempre serve una meta. Ti ricordo "... revendico absolutamente el derecho al vagabundeo, a la aventura, a la utopia y al romanticismo ... ", ti ricordo che El Che nel suo viaggio con Alberto ha avuto occasione di conoscere e capire. Transamerica es aqui'.

Ti aspettiamo, tanta voglia di rivederti, e attendo ancora il numero (se me lo hai mandato via sms si vede che non e' arrivato)..

Greetings
JOKER Ltd.
 
Da Sardo non posso che stimarti.
 
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