12.18.2009

 

Che Clima?

So che non sono notizie importanti, ma i capodogli che sono morti la settimana scorsa, spiaggiati sulle coste pugliesi, sono morti per aver ingerito sacchetti di plastica e rifiuti vari. Si parla di “considerevoli quantità”, ma non si spiega quale azione dell’uomo possa aver provocato tale inquinamento. Chissà, forse è solo un piccolo prezzo da pagare per aver risolto l’emergenza rifiuti.

In questi giorni a Copenaghen è in corso il vertice sul clima, e ci tengo a spiegare ai fedeli italioti, che al contrario di quello che si potrebbe pensare, non si discute degli ultimi accadimenti milanesi. In realtà più che di discussione si tratta di chiacchiere in libertà, visto che già dal principio è stata dichiarata dagli stessi partecipanti la totale inutilità del vertice. Anche in questo caso, oltre alla criminalizzazione degli attivisti ambientalisti, resterà ben poco, se non le promesse di grosse elargizioni di danari, e di impegni da rispettare quando ormai tutti i responsabili della catastrofe avranno a loro volta intrapreso il cammino per diventare in futuro, petrolio.

L’Italia è da sempre sensibile al problema ambientale. Anche nel nostro paese infatti, gli ambientalisti rappresentano un problema. E più il governo vira a destra, più i problemi ambientali assumono rilevanza strategica. È una dura lotta quella che si trova a combattere il governo contro il partito del NO. Non si riesce a comprendere perché si debba dire sempre NO a tutto: dagli inceneritori ai gassificatori, dal nucleare all’edificabilità in aree protette, dalla deregolamentazione delle attività venatorie alle navi discarica affondate nei nostri mari, e in fretta dimenticate da un’opinione pubblica sempre più attenta a distrarsi.

A me il termine “opinione pubblica” non piace, sembra qualcosa di astratto, di invisibile. L’opinione pubblica, difficilmente spenderà un paio di minuti del suo tempo a pensare alla farsa di Copenaghen. In fondo lo sappiamo tutti che sono solo chiacchiere, che tanto alla fine … Eppure “il clima” inteso come surriscaldamento del pianeta o l’ambiente, inteso come sconvolgimento ambientale, cementificazione selvaggia, inosservanza delle regole, dovrebbe interessarci parecchio, visto che siamo chiamati ogni tanto a piangere sui morti “voluti dalla natura”; siano essi capodogli o esseri umani sepolti dal fango di un’alluvione.

Ed è anche un sollievo pensare che il problema del surriscaldamento climatico in un certo senso, non ci interessi. Per come ci viene prospettato, sembra quasi un problema più grande di noi, per il quale non siamo esentati da ogni responsabilità. Deleghiamo ai “grandi” sia la discussine che la risoluzione del problema. Noi, nello specifico, abbiamo inviato il ministro dell’ambiente, comproprietaria di alcune industrie chimiche in Sicilia (notoriamente una mano santa per l’ambiente). L’Italia tra l’altro è stata presente a Copenaghen anche con Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, che nemmeno tanto tempo fa si lanciò in una tremenda invettiva contro i limiti imposti dall’ Unione Europea e l’ormai ridicolo trattato di Kyoto.

E invece noi tutti abbiamo grande responsabilità, da quando abbiamo permesso che da semplici esseri umani, ci trasformassero in consumatori.

Rita Pani (APOLIDE)

PS … mentre a Bruxelles si discuteva sul clima in vista del vertice di Copenaghen, il vostro presidente disegnava mutande … QUI


Comments:
Brava Rita che hai tirato fuori l'argomento! Ieri pomeriggio ascoltavo come al solito la radio...che preferiso alla TV..e si parlava di clima.Intervenivano due esperti, uno di Grren Peace e l'altro Augusto Vacca. Se avessi potuto il secondo, ovviamente negazionista, lo avrei volentieri strangolato..via etere.Non ho avuto tempo ma avrei voluto telefonare per porgli una domandina semplice semplice...ma anche fosse che molti degli scenziati siano allarmisti (e non ci credo!),se facciamo opera di prevenzione e la smettiamo di danneggiare il nostro pianeta facciamo qualcosa di male? Oppure bisogna continuare a foraggiare le 7 sorelle e quelli che estraggono carbone...lasciando, peraltro, le popolazioni affamate?
E a detta di tutti gli esperti...non è la terra che corre pericoli, ma siamo NOI!
A quel che ho sentito tra i più riottosi a trovare un accordo sono i cinesi...capisco che debbano recuperare anni ed anni di fame, ma non devastando il pianeta..per la miseria.In ogni caso l'Europa dovrebbe e potrebbe dare il buon esempio...in alcune nazioni hanno già cominciato a rimboccarsi le maniche...quì no, quì pensiamo invece che al fotovoltaico, all'eloico, all'energia marina, alla raccolta differenziata fatta con tutti i crismi etc.etc.etc....alle centrali nucleari,a nascondere la "monnezza" sotto il tappeto, agli inceneritori.Abbiamo al governo dei marrani....e per chi dovrà metterci le mani "dopo" saranno c....amari!
Mietta
 
come si fanno le guerre per grossi interessi si dovrebbe far in modo di di tutelare IL CLIMA riducendo le immisioni programmare i trasporti su rotaie i rifiuti tossici e non! nel caso della puglia noi eravamo presenti! la causa si vede e si tocca con mano, ci sono tonnellate di plastiche riversate in mare e disperse nel territorio, IRRESPONSABILMENTE DAI CITTADINI E DA irresponsabili AMMINISTRAZIONI!! ABITUALMENTE VENGONO BRUCIATI A CIELO APERTO RIFIUTI NEGLI ULIVETI (secolari)e' risaputo che creano diossina! alla faccia dei prodotti italiani e del turismo d'elit!
 
@mietta: Roberto Vacca, non Augusto. ho ascoltato anch'io quella trasmissione e mi è sembrata perfettamente inutile.
credo che per invertire la rotta, per smettere di inquinare, dovremmo semplicemente rinunciare a tutte le comodità che il sistema capitalistico ha messo a disposizione di noi ricchi occidentali. e capitalisti, appunto.
la macchina, l'aereo, la fabbrica di macchine, la fabbrica di carri armati e di armi, utili a mantenere la nostra supremazia su popoli e nazioni oppresse, ma produttrici di materie prime indispensabili al nostro modo di vivere. bel modo, oserei dire.
siamo disposti a rinunciare a tutto quello che abbiamo?

ne dubito, fortemente.
 
Come al solito o tutto o niente. :))
Mi pare normale che se si chiede a una persona qualunque se fosse disposto a farsi Milano Roma a dorso di mulo ...
Il problema non è rinunciare a tutto, ma rinunciare a tutto ciò che è inutile e superfluo e iniziare a usare il resto consapevolmente. Questo ovviamente per quanto riguarda i singoli.
 
Ma Rita, non capisci: erano mutande ecologiche!
Roberta da Sydney
 
Si d'accordo, ma chi finisce per rinunciare sono poi quelli che devono rinunciare volenti o nolenti. Hai visto mai i grassi suini andare in bicicletta o rinunciare alla vacanzetta sul loro yacht personale?
Tra parentesi, i non aventi, sono poi quelli che gia' consumano poco o niente, a cosa devono rinunciare? Al 4wheeldrive o al ristorante una sera si e una no?
Il fatto certo e' che la rinuncia non sara' volontaria, finira' per essere imposta e assumera' l'odioso aspetto della discriminazione basata sul denaro.
massimo
 
sono d'accordo, massimo. chi dovrà rinunciare prima sarà perché non potrà permettersi altro. ma io volevo porre il discorso su un piano leggermente diverso: usare automobili elettriche, ad esempio, potrebbe essere una scelta ecologica. in apparenza. ma le fabbriche di auto elettriche? e le centrali di produzione dell'energia? e le gomme, che comunque derivano dal petrolio, chi le fabbrica e le smaltisce? ma la soluzione, forse arriverà quando i miliardi di diseredati del quarto mondo decideranno di venire tutti qui, nel 'primo' mondo, tutti insieme, a prendersi tutto ciò che noi abbiamo sempre negato loro…
 
SONO enormi differenze nella FORBICE DA UNA PARTE MILIONI DI PERSONE che gia' stanno pagando un prezzo altisimo (bimbi che muiono uno ogni sei secondi) tanti altri che muoiono di fame troppi che muiono causa guerre carestie e sfruttamento, l'altra parte sguazza nell'OPULENZA (CHI HA LA PANCIA PIENA NON PENSA A CHI HA FAME!)
 
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