11.18.2009

 

La fame, la sete e il bianco Natal …


Padre Alex Zanotelli si chiede come sia stato possibile che, nel paese di Francesco d’Assisi che scrisse di “sorella acqua” nelle sue Laudi, si possa arrivare a privatizzare l’acqua.

È possibile, lo abbiamo visto ieri. In fondo è stato solo per un caso che il patrono d’Italia non scrisse di “fratello petrolio”, che alla sorella somiglia tanto. Entrambe doni della natura, destinati a scomparire. Stanno finendo, e si deve correre ai ripari; conquisteranno sorella acqua utilizzando lo stesso sistema col quale hanno conquistato il fratello petrolio in Iraq: in nome e per conto della democrazia. Fortunatamente, per il momento, si limitano a bombardare la Luna e mandare robottini su Marte, alla ricerca dell’oro liquido, ma sappiamo già come finirà.

Siamo troppi, l’acqua è poca, e la papera non galleggia. Bisogna sfoltire. Non importa come, se con le bombe, con la fame, con la sete o con virus che poi sfuggono al controllo dei loro padri inventori. I poveri devono morire per garantire a noi, occidentali obesi, di continuare a spendere per ingrassare e per dimagrire. L’Italia che arriva sempre in ritardo, questa volta è arrivata prima per garantire all’”IMPREGILO” di turno ( e poco importa come si chiamerà) di spartire tra pochi un bene di tutti. D’altronde questo è l’unico modello di privatizzazione che l’Italia conosca, e gli esempi da fare sarebbero troppi.

Lo sfruttamento di fratello petrolio, il cambiamento climatico, l’obesità di un mondo capitalista globalizzato sta consumando sorella acqua e allora che fare? Riunire i grandi del mondo a Copenaghen, per decidere che forse tra cinquant’anni ci si porrà il problema, perché il petrolio c’è ancora, e le fabbriche di automobili sono state le prime ad essere salvate durante la grande crisi finanziaria che stiamo ancora vivendo, e soprattutto gran parte del mondo è ancora convinta che per essere degni di starci, in questo mondo, si debba consumare. Ce lo hanno insegnato negli ultimi trent’anni.

E in Italia però che l’acqua si privatizza, con una legge del tutto italiana che si presenta, si approva estromettendo il parlamento, per essere poi – dicono i leghisti – modificata. Lo dicono perché l’acqua pubblica era un loro cavallo di propaganda tra i minchioni del nord. Ma la politica italiana, che non è una cosa seria reagisce immediatamente minacciando la caduta del governo, a dimostrazione che la maggioranza non è retta da una coalizione di partiti, ma da un padrone e i suoi dipendenti, nessuno indispensabile e tutti licenziabili. E la lega non può permettersi di essere licenziata, perché con un altro governo reale, starebbero tutti rinchiusi nelle loro case in montagna a parlar di pallottole mangiando polenta.

Nessuno dei loro esponenti sarebbe più legittimato a parlare davanti a una platea di negri alla FAO, per dire: “noi i soldi ve li abbiamo promessi (non li vedrete mai, perché da anni l’Italia non rispetta gli impegni) ma voi dovrete dimostrarci di essere capaci di spenderli al meglio. D’altronde la maggioranza degli italiani vivono con 500 euro al mese (ma non eravamo ricchi?), ed è a loro che dobbiamo pensare.” Le parole non sono le stesse, ma il senso era questo.

Ecco perché tutto resterà così com’è: perché se questa gente non stesse al governo, non potrebbe autorizzare le politiche razziste che consente a qualunque nazista abbia messo a governare l’ultimo comune o l’ultimo agglomerato di case, di inventarsi l’operazione “Bianco Natale”, con i vigili che andranno casa per casa a stanare il negro.

Rita Pani (APOLIDE con pozzo artesiano. I miei soldi non li avranno mai.)


Comments:
Brava, il pozzo artesiano e` la soluzione.
Maledetti! Tra un po' vi faranno pagare pure l'aria!
Ciao
Roberta da Sydney
 
Il mercato non si discute.
Gli obesi grassi e ricchi del futuro saranno i cinesi e qualche loro compagno di merende.

Quando potranno pagare la nostra acqua DIECI e noi solo CINQUE, provate ad indovinare a chi la venderanno i mafiosi proprietari, questa nostra preziosa risorsa.

Chi saranno secondo voi i futuri proprietari della nostra acqua?

Naturalmente i MAFIOSI che avranno usufruito dello scudo fiscale appena preparato per l'occasione.

Nulla succede mai per caso..
 
Bravissima! Ciao Guevina ti ammiro perchè sei una vera lottatrice ed una vera "soldadera" ribelle e rivoluzionaria! Ma quando scoppierà la rivoluzione vera per toglierci dalle s...palle tutti i vampiri ed i mafiosi in doppio petto?! Sto aspettando un segnale da anni.... Spero di poter sentire presto squilli di trombe ad annunciar la lotta! Un consiglio, se me lo permetti. Dato che l'inquinamento ha toccato anche le falde freatiche, come tu stessa hai scritto nei tuoi libri,ti raccomando di mettere a bollire l'acqua del tuo pozzo prima di consumarla. Un abbraccio. Antonio.
 
OF TOPIC ON

http://www.youtube.com/watch?v=xIh60ieJ8Xw

OF TOPIC OFF
 
off topic/on e off topic/off
(errata corrige) !!!
l'anonimo di prima
ciao a tutti ma soprattutto a Rita , che leggo e scopiazzo nel mio forum

http://giov-anna.forumattivo.com/index.htm

Grande Rita!
 
"Ma quando scoppierà la rivoluzione vera per toglierci dalle s...palle tutti i vampiri ed i mafiosi in doppio petto?! Sto aspettando un segnale da anni.... Spero di poter sentire presto squilli di trombe ad annunciar la lotta!"
(Antonio)

Puo' anche essere che accada, ma dobbiamo prima cambiare paese. Il Mexico lo vedo bene.
Nel 1810 indipendenza dalla Spagna.
Nel 1910 rivoluzione Zapatista (Emiliano Zapata e Pancho Villa con i suoi "Dorados")
Per la serie non c'e' 2 senza 3, nel 2010 dovrebbe essere la fine dei governi schiavi degli Yankee? Secondo me torneremo presto (il periodo delle festivita' di fine anno e' per loro gia' una data particolare) a risentire notizie (stranamente tenute ben nascoste dalla stampa occidentale) dell'Esercito Zapatista de Liberacion Nacional e del Sub Comandante Marcos (per certi versi una reincarnazione del Che).

Hasta la victoria! Siempre!

Saludos
JOKER Ltd.
 
Caro Joker ma il Messico è molto lontano da noi. Io gli squilli di tromba li vorrei poter sentire qui da noi, dalla Sicilia a Chiasso;dalla Sardegna a Trieste.
Un abbraccio. Antonio.
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?