10.22.2009

 

La libertà è un'altra cosa

Cosa ne penso del gruppo Facebook “uccidiamo berlusconi?” La stessa cosa che penso dei film di Lino Banfi, quando ancora si faceva il riporto e “parleva così!” Però ci sono persone convinte che aderire a quel gruppo sia simbolo di libertà, e questo sì, mi procura tristezza e preoccupazione. Perché la libertà è un’altra cosa. La libertà è soprattutto qualcosa che di questi tempi, dobbiamo difendere. Per avere libertà, bisogna innanzitutto “essere liberi”. Se posso continuare a protestare perché sullo stesso social network esiste un gruppo “per coloro che vogliono uccidere Marco Travaglio”, molti gruppi razzisti e xenofobi inneggianti allo sterminio dei migranti, o qualche gruppo di sottosviluppati mentali che inneggiano al massacro dei gay, è proprio perché probabilmente ho a cuore il concetto di libertà, e mai infilerei il mio nome, nella nuova arma di distrazione di massa. Perché è soltanto questo il fine ultimo del ministro del lodo Al Fano.

Nulla che riguardi il premier di Palazzo Grazioli accade per caso in Italia, e basta unire le tesserine del puzzle per rendersene conto. E’ in atto l’assalto alla Rete da parte di questo regime, e prima ce ne accorgiamo, prima riusciremo a concentrarci in difesa di quella libertà senza la quale, molti altri italiani diverrebbero italioti. Guarda caso, proprio la settimana scorsa è partita la campagna di demonizzazione di Facebook, con l’esilarante sondaggio proposto dal fedele cane fede, con la chiarissima domanda posta ai suoi ascoltatori decerebrati: “Facebook = sì, no.” Il risultato è stato ovviamente un plebiscito per i sì. A cosa non era dato sapere se non dopo il risultato, per cui fede sentenziò che il 78% dei votanti aveva sentenziato Facebook sì ovvero no.

Il motivo per cui il governo acceleri con l’opera censoria verso il social network è scontato: la velocità di propagazione delle notizie e la possibilità che queste raggiungano un target di persone molto giovani, e non ancora abituate a sfogliare i giornali on line, o ricercare notizie censurate, o semplicemente offuscate dalla propaganda che tende a mettere in risalto il nulla, per deviare il pensiero della gente.

Stessa operazione per Youtube, archivio storico delle eminenti figure che governano questa povera Italia. È di oggi la notizia delle migliaia di querele da parte di totò cuffaro, verso chi ha osato commentare il filmato nel quale si poteva osservare il picciotto rampante, aggredire verbalmente il giudice Falcone, poi ucciso dalla mafia.

C’è bisogno della Rete per far circolare le informazioni sull’Aquila e sullo scempio della politica da fiction che costringe la gente nelle tende a 5° sottozero, per far sapere chi è il tizio strano che governa, per spiegare a mia nonna che utilizzare calzini turchesi non è un reato, mentre lo è pedinare un giudice. Ecco perché il ministro Al Fano ha smesso di scrivere lodi ed ha acceso un PC.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Cara Rita,
sono pienamente d'accordo con il tuo post.
Purtroppo la furbizia vince sugli ideali, anche con armi non belligeranti e la stupidita` o l'ingenuita` di fronte ai venditori di balle e` destinata a soccombere.
Ciao
Roberta da Sydney
 
Resto dell'idea che la rete sia fuori della loro portata.

Per due motivi:

Mettere in dubbio una emerita stronzata come facciadilibro e i social network in generale e' solo un serviszio pubblico. facebook e prima di lui MySpace (morto perche' essendo una moda e' stata abbandonata per quella nuova, fb appunto) oppure Twitter, sono solo mode. Pertanto non fanno informazione, al massimo notizia nel senso italiangiornalaio del termine.

Non hanno le capacita' di capirla la rete. ne loro ne la maggioranza delle persone (decerebrate) che la usano 8e che li votano).

Guarda le major della musica e del cinema. Fanno chiudere una rete P2P? Ne nasce una nuova. Diversa, piu' sfuggente, meno intercettabile. Un po' come la rincorsa tra chi produce sistemi di allarme e i ladri. E i secondi sono sempre piu' ingegnosi.
Il bavaglio lo possono mettere solo a siti istituzionali, ma quelli gia' contano una sega ai fini della liberta' di informazione.

Il problmema vero e' che alle masse di informarsi gli imposrta una minchia, tranne che sui risultati della partita, di chi si e' trombato quella modella questa settimana, e altre stronzate simili.

Chi l'informazione la vuola la trova.

Greetings
JOKER Ltd.
 
E' vero Carlo che chi vuole l'informazione se la cerca, ma è anche vero che se ci fai avvicinare qualcuno che non la stava cercando, e si affeziona ad essere informato, hai già fatto tanto.
Come è vero che in un qualunque social network puoi scegliere chi "frequentare". Posso solo raccontarti la mia esperienza, ovvero che ho dovuto chiuderne uno, e non perché "passata la moda", ma perché ero arrivata a una mole di messaggi da non riuscire più a gestirli. Ora sono presente su FB, e noto che in breve tempo ho avuto riscontri interessanti.
Per carità, non disdegno le cazzate (e quando mai?) ma è meno peggio di quel che vogliono far credere.
PS
Appena ho un attimo ti scrivo PVT, avrei bisogno di qualche consiglio tecnico per sabotare questa macchina di merda che non mi consente di eliminare vista (acquistato preinstallato)
Besos
 
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