9.21.2009

 

Rendere onore è un’altra cosa.



Non ho visto i funerali di stato di Mike Bongiorno teletrasmessi in diretta TV. Ho visto però qualche telegiornale dopo che oggi si sono svolti quelli dei soldati italiani morti nella guerra in corso in Afghanistan, e ho pensato che qualcuno avrebbe anche potuto confondersi.

Di quanta retorica ha bisogno il popolo italiano, per digerire che l’Italia sia in guerra? Le bandierine tricolori messe a disposizione dal comune di Roma, quelle terribili inquadrature sui visi innocenti di due bimbi che hanno perso i rispettivi padri, le facce di circostanza, le dichiarazioni farneticanti di politici e giornalisti. Il primo bossi, il quale dichiara di aver votato per la missione senza però sapere che qualcuno avrebbe rischiato di tornare dentro una bara; evidentemente a bossi nessuno ha spiegato cosa sia una guerra, ed evidentemente per questo, due su tre, continua a lanciare l’idea di una “secessione” non necessariamente pacifica. I giornalisti poi: costretti a sostenere i ritmi di uno show d’intrattenimento, senza probabilmente curarsi di cosa stia davvero succedendo, microfono in mano ci ricordano che “il matrimonio è appena terminato” (SKY TG 24 ore 13.00), oppure indugiano sui passaggi delle frecce tricolori che “sono molto coreografiche”(Diretta SKY).

E questo quindi il modo in cui si rende onore a chi muore? Spettacolarizzando il dolore delle famiglie, e mostrando il patriottismo di chi dopo, intervistato col tricolore gentilmente offerto dal comune in mano, viene tagliato quando inizia a dire che: “è ora di smetterla!”

Non ho contato per quante volte sia stato ribadito il concetto che queste sei persone sono morte in missione di pace. E’ strano però, dal momento che il comandante in capo americano ha chiesto a Obama l’invio di nuovi uomini … o … Otto anni di guerra, migliaia di morti per liberare le donne dal burqa non saranno serviti a nulla.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Ieri dalla Annunziata è uscito fuori,a denti stretti, che questa è una missione di Guerra! E tanto ci voleva? Pensavano non avessimo capito?
Io non ho visto la diretta dei funerali, ma immagino..la cosa più bieca è la strumentalizzazione dei due bimbi, ma qualche colpa la hanno anche le mamme, non pensi? Cosa può capire una creatura di quell'età ed a che pro esibirla?
Comunque oggi dalla folla son parite delle grida..."ritirateli, quanti morti ancora?" Fusse ca' fusse che qualcuno cominci a capire?
Mietta
 
Come diceva il grande Vauro in una delle sue vignette (in occasione dell'uccisione di una bimba afghana da parte del esercito italiano qualche mese addietro): siamo li' in missione di pace per distribuire "caramelle calibro 50".

Cmq., ribadisco, c'è qs. che non quadra in questa storia...io vivo in Svizzera, e la settimana scorsa nei media di lingua tedesca (Austria, Svizzera, Germania) la notizia di Vieri, che faceva causa a Moratti (per 21 milioni) è stata messa in prima pagina di molte testate (in Italia, nessuna notizia di tutto questo). Cf. per esempio:
http://kurier.at/sport/fussball/1938803.php

Con la stora dei morti a Kabul è successa la cosa inversa: fino ad oggi non sono riuscito a trovare la notizia su nessuna delle testate tedesche...
Andri
 
Non so Mietta. Portare un bimbo al funerale di suo padre è una scelta personale. Ricordo l'usanza nei piccoli paesi sardi di portare i bimbi a vedere i parenti morti, irrigiditi sul letto. Proibii al padre di mia figlia di portarcela.
Quello che mi infastidisce è l'uso strumentale del dolore (altrui). Una persona per bene, avrebbe evitato di puntare macchine da presa verso un bimbo innocente. Ma lo scoop serve all'audience.
 
Rita,son d'accordo con te.La cosa più schifosa è far audience sul dolore altrui e sbattendo in prima pagina faccine di bimbi che nulla capiscono, ma porteranno incosciamente con sè un trauma. Però non condivido neanche la decisione delle mamme.
Pur di far scoop non si guarda in faccia nessuno...tu sei senz'altro più giovane di me e non puoi ricordare chiaramente, ma io sì, le interviste dopo il crollo della diga dal Vajont...piazzavano quel "gelato" sotto la bocca di gente piangente, pretendendo insistentemente che rispondesse a domande inutili tipo: e adesso come farà? Oppure: ha perso tutto, vero?
Mietta
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?