9.23.2009
Brescia: morto un altro Eroe, si chiamava Operaio.
L’Italia disintegrata, accoglie oggi il suo nuovo eroe silente; si chiamava Operaio, e lavorava a Brescia presso la Ori Martin. Non sono previste camere ardenti, copertine tricolore sulla bara, e il comune non offrirà 1.500 bandierine per l’addobbo coreografico del percorso del feretro. Forse qualche compagno di lavoro farà un applauso al termine della funzione, si usa, e sarebbe davvero oltraggioso. Non è nemmeno dato sapere se ci sarà una moglie, un figlio piccolo, una madre o un padre in lacrime.
Operaio è caduto da un tetto insieme a un suo collega, Operaio, che è rimasto gravemente ferito. Per il momento, e credo mai, non sono nemmeno state rese note le fotografie di Operaio e Operaio, non si conoscono ancora le età, e nemmeno le nazionalità. Non è prevista l’audizione del ministro sacconi in Parlamento, ed è escluso che si faccia un minuto di silenzio in tutti i supermercati di Brescia.
La quotidiana Guerra per conquistare un pezzo di pane, in Italia, ha prodotto dall’inizio dell’anno 764 morti,764.450 infortuni e 19.111 invalidi e pare impossibile che nonostante questo ci sia ancora chi è disposto a protestare per continuare ad avere un lavoro. Esistono ancora, ma sono spariti dalle pagine patinate dei rotocalchi di gossip che hanno sostituito i giornali. Sebbene aumentino in modo esponenziale i casi di lavoratori in protesta, arroccati sui tetti delle industrie o sulle ciminiere, sembrano non esistere in questo paese in cui la crisi economica è frutto di una macchinazione di una tifoseria esasperata e cattiva, inquinata dall’ideologia comunista.
Onore ai veri eroi caduti per il bene della patria, onore ai morti sul lavoro. Solidarietà alle famiglie che elaborato il lutto si troveranno ad iniziare l’altra guerra, quella per vedersi riconosciuto il sacrificio del proprio congiunto. Guerra che molto spesso perderà.
Rita Pani (APOLIDE)
http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2009/09/retroscena-di-un-funerale-e-relativismo-della-cei---di-paolo-farinella-prete.html
l'Italia ha prodotto dall’inizio dell’anno 764 morti
765
ANSA) - TRENTO, 23 SET - Un operaio marocchino e' morto decapitato dalla lama di un escavatore con cui stava lavorando in un cantiere ad Arco, in Trentino. La vittima si chiamava Said Karroui, 37 anni, residente Albenga (Savona), ed era al suo primo giorno di lavoro. Alla guida di una piccola ruspa stava effettuando lavori su una stradina in pendenza quando ha perso il controllo del mezzo che e' rotolato in una scarpata. Sbalzato dal sellino, l'uomo e' stato decapitato dalle lame montate sull'escavatore.
http://www.ilmessaggero.it/ANSAviewnews2.php?file=newsANSA/2009-09-23_123403032.txt
I nomi degli operai di Brescia
l'eroe operaio morto DECAPITATO , si chiamava
Said Karroui, 37 anni
766
Olbia. L'ultimo incidente è accaduto poco dopo le 15 ad Olbia. Mario Cuccu, 50 anni, e Luigi Desortes, 48 anni, stavano lavorando su un ponteggio quando, per cause ancora da chiarire sono precipitati al suolo dall'altezza di 9 metri. Cuccu è morto poco dopo il ricovero, mentre Desortes, operato d'urgenza, versa ora in condizioni serie.
(non conto gli operai feriti nelle 2 situazioni)
la morte di questi operai hanno avuto trafiletti..ma stamani aprendo i vari quotidiani on line, come primo titolone
c'era
Afghanistan, Herat, attacco agli italiani.
Un soldato ferito al braccio
Si muore: succede.
Poveri noi. (O forse poveri loro)
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