8.11.2009
Il paese dei fatti
"Se mostri un po' di coscia, si alza l'auditelle... Se muovi il mandolino, si alza l'auditelle... Se abbassi la mutanda, si alza l'auditelle... Si alza, si alza, si alza, si alza..." Filmato
Francesca Pascale, curriculum: fondatrice del club "silvio ci manchi", foto mentre scende dall'aereo a Olbia diretta a Villa Certosa, consigliera provinciale a Napoli per il Pdl e un bello stipendio come addetta stampa del sottosegretario Francesco Giro al ministero dei Beni Culturali.
Dicono in Inghilterra che la politica del maniaco sessuale del consiglio, sia una politica basata sullo scambio di favori con sesso, ma sappiamo quanto la stampa inglese sia controllata dai comunisti, e quindi, lasciamo perdere.
In effetti certi giornali europei raccontano anche le vicende di un maniaco sessuale, uso allo stalking del giorno dopo, ma per sapere tutto questo, dovremo attendere che sia pronto il libro della puttana, (scusate, escort) che grazie al suo curriculum ricchissimo, sebbene l’avessero declassata da parlamentare europea a semplice candidata al comune di Bari (credo), ha trovato finalmente il modo di campare.
È un bene che questo sia il governo del fare. Mai nella vita avevo sentito così tanti ministri e parlamentari,, parlare di meritocrazia. Dalla scuola ai ministeri, dalle poste agli enti di stato, non si fa carriera se non la si merita. Il governo dei fatti.
Fatti lo sembrano veramente, ogni volta che parlano, dal tizio che vuole ritoccare l’articolo 11 della costituzione a quello che vorrebbe tapparci la bocca. Dalla tizia che ha devastato con la randellata finale il sistema scolastico italiano, a quel tale razzista che regolamenta la caccia al negro. Dai tagli alle fondazioni che si occupano di arte e cultura, all’aumento dei finanziamenti per la fondazione craxi. Dal ritocco al ribasso delle leggi sulla sicurezza del lavoro, alle gabbie salariali (e per fortuna che oggi Bankitalia ci spiega come di fatto esistano già, con i salari del sud inferiori del 15, 20 % rispetto a quelli del nord).
Scrivo libri, lo sapete, e non sono poi così male. Voglio dire, sono libri veri, scritti bene (mi dicono i lettori), che dicono qualcosa. Scrivo probabilmente perché non ho ancora perso la curiosità di imparare dalla vita che mi circonda. Scrivo perché osservo. Ogni giorno che passa, però, anche solo per un attimo mi fermo a pensare che non serve a molto, perché i limiti ci sono e le difficoltà mi sembrano insormontabili.
Ecco, io ora pensavo alla speranza di sapere che domani, uno di voi, uno di coloro che ha consentito col suo voto, di far arrivare l’Italia a questo punto di non ritorno, che l’ha fatta sprofondare in questo baratro di inciviltà dalla quale sembra impossibile riemergere, magari stando seduto sul cesso, si dica: Ma che cazzo ho fatto? Che ne sarà della vita dei miei figli?
Questo è il tormento che vi auguro. Vi auguro che un giorno vostra figlia torni a casa cantando “mi abbasso la mutanda”, e che vostro figlio si formi leggendo i libri della puttana.
Rita Pani (APOLIDE)
Gia' anni fa, in tempi non sospetti, il duo Disegni & Caviglia aveva fatto la striscia sul padre incazzato col filgio che invece che andarae a giocare a pallone (cosi' diventava un calciatore strapagato) voleva studiare da geometra, con tanto di mamma, che come tutte le mamme, diceva: ma dai lascialo libero di seguire la sua passione. ALla fine pero' il ragazzino ghiacciava con la chiusa. "Da grande voglio fare il geometra del comune". Alla domanda su quanto guadagnasse fattaglidal padre rispondeva "Prendo la tessera del PSI e guadagno sui 2 o 3 miliardi all'anno" (epoca craxi). Al termine il lieto fine con il padre che lo incoraggiava a studiare se quella era la sua passione.
Ma in tempo ancor meno sospetti. Lavoravo all'epoca con mio padre (un tempo socialista storico, dopo la delusione della cosa di occhetto e del psi di craxi diventato conservatore e ora ahime' berlusconiano). Gestiva uno stabilimento balneare (all'epcoa era ancora una concessione, non un regalo di pezzi di demanio, l'accesso alla spiaggia era libero, etc.) e per arginare il fatto che i vuoti (all'epoca a rendere, che grande invenzione poi buttata nel cesso con l'invenzione delle bottiglie di plastica usa/e/getta) non li riportavano aveva messouna causzione. All'epoca erano se non ricordo male 500 lire a bottiglia, il costo di un gelato di fascia alta. Un signore fa le canne (come dicono a Modena per dire riprendere su le propire cose) e si allontana lasciando ben tre bottigliette sotto l'ombrellone.
Li accanto il bambino (su 10 anni?) dice al papa?:" Papa', chiama il signore, che sta' lasciando li le bottigliette". Che tyenerezza. Un bambino eduicato non alla furbizia, solitamente propria di quell'eta', ma al rispetto ed all'onesta'. Dura poco questa mia sensazione (ero testimone oculare e auricolare, visto e sentito con i miei occhi e le mie orecchie) perche' subito il padre replica:" Zitto! Aspetta che vada via cosi' le riporti tu le bottiglie e ti prendi i soldi".
Li, tanti anni fa', capii che non c'e' grande speranza per questo paese.
Greetings
JOKER Ltd.
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