8.10.2009

 

Il governo padaliano


Riprendo il filo delle cose, ma con leggerezza, perché fa caldo, perché mi sto rilassando in compagnia di amici, perché il pomeriggio scorre lento e noioso; persino il cane e i gatti dormono in questa casa in penombra.

Ma a noi che ce ne frega, delle avventure erotico/rocambolesche del presidente malato del consiglio? Nulla, dicono quelli che pensano bene, e altri che pensano ancora meglio, ci accusano di invidia del pene moscio. Davvero non riescono a vedere quanto ce ne dovrebbe fregare, perché sono intorpiditi, e non arrivano a capire quale piatto avvelenato ci si accinga a mangiare, in quest’Italia sempre più piccola e meschina.

La lega ricatta il maniaco, i maiali grufolano, e mostrano minacciosi le zanne. Tutti sanno che del maiale non si butta via niente, ma pochi sanno che quando azzannano, i maiali non lasciano resti. L’Italia, lo stato non riconosciuto dai padani, è governato dalla padania. Ma a noi che ce ne frega delle avventure orgiastiche del maniaco del consiglio? Nulla. Siamo falsi moralisti, dicono quelli che pensano ancor meglio di prima.

Un operaio specializzato, assunto con regolare contratto al nord, prende in media 210 euro lordi in più dello stesso operaio, assunto a nero, senza alcuna protezione contrattuale al sud. Fate una semplice ricerca sulle retribuzioni del comparto agricolo in Italia, confrontate i dati dell’Emilia Romagna, e poi confrontateli con Sicilia e Sardegna. Dopo chiedetevi se ce ne può, e ce ne deve fregare di avere al governo un maniaco sessuale sotto ricatto da parte di una banda di incivili leghisti, ignoranti.

Però è consolante sapere che il piano Marshall per il sud, la super agenzia, sarà governata personalmente dal pervertito del governo. È indubbio il suo interesse per il sud, da Napoli a Bari per minorenni o escort (puttane), alla mafia siciliana alla quale per forza deve pagare il prezzo della svendita del territorio. Lui è l’uomo del fare, lo si può vedere nel super cantiere più grande d’Europa allestito all’Aquila, a mero scopo propagandistico, che esploderà in tutta la sua meravigliosa nullità, al primo vento gelato che scenderà dal Gran Sasso.

No, non ci deve importare nulla che le sue perversioni lo abbiano messo in mano a quattro balordi trogloditi con l’elmetto cornuto, che forse dopo quarant’anni hanno deciso che un meridionale puzza un po’ meno di un negro. E quindi favoriamo un’altra volta l’emigrazione interna, e lasciamo che gli schiavi vengano a sud. Tanto a loro basta poco per sopravvivere; stanno in venti in una casa diroccata di cui pagano l’affitto, mangiano alla caritas e comprano nei discount, e se sono clandestini, volendo, si possono anche non pagare. La politica del ricatto paga sempre.

Me ne torno a oziare.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
TORINO (10 agosto) - Derubato, ha fatto arrestare i suoi rapinatori ma per lui invece di note di lode è arrivata una denuncia essendo clandestino in Italia. E' accaduto a Torino dove un giovane è stato circondato mentre camminava in strada: uno spintone, una bottiglia di vetro puntata alla gola, e tre romeni che gli portano via il portafogli.

Il ragazzo del Bangladesh ha chiamato la polizia e ha fatto arrestare i suoi rapinatori. Un gesto di onestà che, per le nuove norme sulla sicurezza, gli è costato caro: privo di permesso di soggiorno, è stato denunciato per il nuovo reato di clandestinità. L'articolo 10 bis che il ddl sulla sicurezza ha aggiunto alla legge Bossi-Fini, quella che appunto stabilisce le regole sull'immigrazione, non ammette eccezioni. E così dopo essere stato derubato in corso Vigevano, nel popolare quartiere di Barriera Milano, il giovane originario del Bangladesh è stato denunciato come irregolare. La soddisfazione di aver fatto arrestare i suoi rapinatori - Ionel Viorel Ardelanu, 18 anni appena, Adrian Pedru Lupu e Iulian Constantin Nastasa, entrambi di 20 anni - deve essere durata pochi minuti. Così come quella di vedersi restituito il portafogli. I pochi spiccioli che aveva dentro non gli basteranno certo a pagare l'ammenda - da 5 a 10 mila euro - prevista per il nuovo reato.

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=69056&sez=HOME_INITALIA

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«Sei negra? Allora non ti pago»
Schiaffi e calci alla colf dominicana

NAPOLI (10 agosto) - Morsi, schiaffi, calci. E l’insulto razzista: «Sei una negra, accontentati di questo danaro, altrimenti ti facciamo cacciare via dall’Italia».

Evelyn, diciannove anni, nativa di Santo Domingo ma con cittadinanza italiana, racconta di essere stata aggredita dai suoi datori di lavoro che le volevano dare la metà della cifra pattuita. Dice di essere stata picchiata con ferocia, offesa e oltraggiata per il colore della sua pelle. La vicenda forma ora oggetto di una dettagliata denuncia che la giovane domestica ha presentato in questura. Un esposto supportato da un referto ospedaliero che parla di contusioni multiple per il corpo guaribili in quattro giorni, salvo complicazioni.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=68997&sez=HOME_INITALIA
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Rita scusa la lunghezza , ma le prime 2 sono notizie appena lette ...,che mi fanno girare i cosidetti..( e non scordo che la settimana scorsa si è suicidata un'altra donna di 27 anni se non ricordo male, per paura di essere reimpatriata .., ma ovviamente i giornali ne han parlato poco)
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200908articoli/46206girata.asp

Ho una rabbia dentro che non riesco neppure a commentare, che SCHIFO ...

Ciao !!
Stefania
L'anonima di sempre ..
 
Rita ciao. per cortesia, se non lo fai tu lo faccio io. Metti sul sito, per cortesia, la mia canzone di riscossa "Alla lottta"! E' una vera vergogna ciò che sta succedendo con queste nuove- e peggiori- LEGGI RAZZIALI. A quei tempi gli ebrei si potevano anche salvare con l'aiuto e la complicità di persone umane e per bene, ma questo poveri diavoli, sebbene ONESTI,PERCHE' DEVONO FINIRE IN GALERA, O PICCHIATI E PERFINO UCCISI?! Sono così sdegnato che non puoi credere! "Abbasso chi protegge L'ABUSO fatto LEGGE!" Ciao. Antonio.
 
Ciao cara,
premetto che ti leggo con piacere e condivisione, così come Votantonio, ma per una volta non riesco a pensarla allo stesso modo.
Mi riferisco alle gabbie salariali.
Affermare che al sud i lavoratori sono in nero, e magari è vero, significa parlare di un altro argomento: il problema reale è nei contratti di lavoro.
I miei colleghi (parlo del settore elettrico, ma vale per tutti i contratti) di Trapani hanno la stessa retribuzione mia a pari inquadramento, con la piccola differenza che qui in Veneto la vita costa almeno il 40% in più.
E la stessa cosa vale, anche se con realtà diverse, direi da Roma in su: è una cruda realtà oggettiva sotto gli occhi di tutti, io l'ho pure verificata personalmente "n" volte.
Quindi, a mio personalissimo parere, i contratti andrebbero parametrati sul reale costo della vita, e non solo: abolirei anche le regioni a statuto speciale cercando di responsabilizzare gli amministratori.
Ciao, Francesco.
 
Caro Francesco,

leggo il tuo pacato intervento e altrettanto pacatamente vorrei esporti il mio punto di vista. Tu parli di differenze di costo della vita, ma il parametro fondamentale da equiparare dovrebbe essere la qualità della vita. Non ho dati sottomano, ma da emigrato al nord con il cuore nel profondo sud, mi è facile immaginare le condizioni delle strade su cui le auto dei tuoi colleghi trapanesi ogni giorno incespicano per andare al lavoro. Oppure le code annuali alle ASL per una visita specialistica. O ancora i loro pensieri quando tornano a casa dal lavoro - forti di uno stipendio pari al tuo - quando guardano i loro figli e cercano di immaginarne il futuro che quasi sicuramente sarà lontano mille chilometri, magari proprio nel tuo Veneto.
Trovo singolare, Francesco, che con le enormi differenze tra nord e sud, si decida di accentuare queste differenze anzichè provare a rimuoverle.

Con simpatia,
S.
 
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