6.10.2009

 

La sicurezza.

La promessa buona per tutti. Per darci sicurezza si sono istituite le ronde. Per la sicurezza in Italia abbiamo dato fuoco ai campi rom. Per certificare il reale bisogno di sicurezza, per spiegarci bene quanto poco sicuri fossimo primo dell’avvento dei fascisti, succedeva anche che qualche donna dovesse essere sacrificata con lo stupro. Poi noi la nostra sicurezza l’abbiamo avuta, infatti durante quest’ultima campagna elettorale, si sono ben guardati da fare titoloni sulle 4 donne stuprate in meno di tre giorni, in diverse città italiane. La sicurezza era nostra, non ci potevano mica deludere.

Devo ammettere che è un governo di parola. Promette una cosa e la fa: più sicurezza per tutti. A noi le ronde, a loro le leggi dello stato, per mettere al sicuro il proprio culo. Il decreto approvato oggi (con la fiducia, come si usa in democrazia) è l’ennesimo aggiustamento dei problemi privati della lobby al potere. Una fiducia posta non tanto per zittire le opposizioni, quanto per non correre il rischio che la coscienza di qualche deputato eletto nella maggioranza di governo, rigurgitasse un po’ di dignità.

E non pensate che sia un caso, perché probabilmente non se ne è parlato abbastanza, ma c’è stato un ministro, che qualche giorno fa ha detto che a suo parere l’antimafia doveva essere cancellata, perché inutile. Chi governa veramente l’Italia?

Rita Pani (
APOLIDE)

Comments:
INCHIESTA LETIZIA - L'ASSORDANTE SILENZIO DI REPUBBLICA E C.
di Rita Pennarola [ 05/06/2009]


Ad una settimana esatta dall'uscita - sul portale e in edicola - della nostra inchiesta "Isso, essa e 'a malavita", sui siti internet di mezzo mondo rimbalzano le notizie riportate in esclusiva dalla Voce e sono ormai tantissimi i lettori che nei blog si chiedono perche' questa stringente ricostruzione della vicenda Noemi non abbia trovato riscontro sulle pagine dei principali quotidiani italiani, che pure da settimane si affannano a tempestare il premier Berlusconi di domande sulla sua vita privata.
E' un interrogativo che oggi ci poniamo anche noi della Voce.
A parte il sito di Micromega che pure a Repubblica e' collegato i grandi media di riferimento del capitalismo italiano e dei suoi interessi economico-finanziari hanno preferito eludere il quesito. Un interrogativo che, se le ipotesi investigative fossero confermate, metterebbe a rischio le fondamenta della nostra stessa democrazia, con uno scenario in cui le holding della camorra sono in grado di condizionare un capo di governo attraverso la loro tradizionale forza d'intimidazione e minaccia.
Chi conosce da vicino la storia dell'inceneritore di Acerra sa bene quanto negli ultimi due anni i clan (e non certamente solo quelli locali) abbiano cercato con ogni mezzo di impedirne l'apertura. Fermi restando tutti i gravi problemi ambientali causati da un impianto vetusto e sottoposto a indagini della magistratura, resta il fatto che un colossale apparato ingoia-rifiuti sottrae alla malavita organizzata quei giri d'affari per lo smaltimento illegale di scorie tossiche che finora avevano reso milioni e milioni di euro ogni anno.
Ma sono anche altri i quesiti che gli italiani si sono posti negli ultimi mesi e ai quali l'inchiesta della Voce fornisce le uniche spiegazioni plausibili. Perche', ad esempio, il Viminale ha sferrato un'offensiva senza precedenti proprio al clan dei Casalesi, mettendo a segno una serie di arresti e confische quasi ogni giorno? E perche' in tutte queste occasioni il premier non ha mai – come e' di prassi – espresso soddisfazione ufficiale per i risultati portati a casa da un ministro del suo governo?

Qualche risposta cominciamo a darcela anche noi. Per i grandi quotidiani italiani e' piu' facile, soprattutto in piena campagna elettorale, continuare con il riferimento agli incontri "piccanti", fare in modo che El Pais pubblichi quelle foto di modelle in bikini a Villa Certosa (oscurate in Italia dal Garante della privacy) o sollevare un polverone sugli chansonnier a bordo dei voli di Stato, piuttosto che dover ammettere una terribile verita': un intero Paese potrebbe essere gia' sotto scacco della camorra attraverso minacce personali al primo ministro e alla sua famiglia. Una guerra e' in atto fra lo Stato e quella stessa orrenda multinazionale del crimine che Roberto Saviano ha messo a nudo in tutta la sua truculenta opulenza. E questa guerra avrebbe un “ostaggio” eccellente: Silvio Berlusconi.
 
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