5.22.2009

 

Il peggio è passato.


Ma siccome io sono malfidata di natura, preferisco pensare che è impossibile, perché al peggio non c’è mai fine.

A L’Aquila il peggio arriverà, lo dice il sindaco e provano a dirlo i terremotati ormai segregati nei campi profughi militarizzati, dove vengono osservate dalle camionette militari le adunate sediziose di profughi che discutono di argomenti politici, dove si invita la popolazione a ricorrere alla ricostruzione sul modello Ikea, fai da te, perché appare ormai chiaro a tutti gli aquilani, e ai cittadini italiani ancora normoreagenti, che la favola della ricostruzione non finirà con “e vissero tutti felici e contenti”, ma resterà col finale sospeso non appena si spegneranno le telecamere accese sul futuro G8.

Il peggio non è passato per la crisi economica, ma anzi deve ancora venire. E galoppa, inducendo al suicidio sempre più persone. È un argomento che potrebbe rientrare nella lista delle cose da non dire, come i morti sul lavoro, o come la povertà che ormai coinvolge la metà di questo paese assurdo, fatto di gente capace di guardare il dito che indica la luna. Eppure basterebbe sedersi in un angolo della piazza di un mercato, quando si smontano le bancarelle ed iniziano ad arrivare i vecchi o le donne, a raccogliere ciò che i venditori ambulanti hanno gettato via come scarti.

Io la vedo così, e spero tanto di sbagliarmi: il peggio sta arrivando. Ormai è chiaro, almeno a me, l’intento di questo governo: tornare all’epoca del film “Volevo i colonnelli.” Non è gente che pensa e non è gente con ideali, se non quello fascista ma peggiorato anche questo. La malattia del premier, in fondo solo un volgare miserabile, fa gioco alle altre forze politiche di governo che fasciste lo sono davvero. Il suo fare, e la stampa o di regime o attenta solo al titolo che fa vendere di più, andrà ogni giorno di più ad innescare la miccia dello scontro sociale, che porterà alla guerriglia urbana, e l’esercito è già là, sempre pronto dove si immagina possa servire intervenire. Una manifestazione di studenti, un campo per profughi terremotati, e presto, molto presto se la truffa della FIAT andrà avanti, davanti alle fabbriche che chiuderanno. L’uomo del trucco andrà via sul suo aereo, con i suoi servi e la sua corte, con i suoi danari, a finire la vita bella che si è costruito con certosino lavoro di malaffare e ladrocinio. Donnette e champagne. A noi resterà il fascismo quello vero, quello che certamente la buona acqua di Fiuggi non è riuscita a lavar via da chi fascista ci è nato e fascista morirà. E chi conosce la storia recente di questo povero paese che dalla storia non ha voluto imparare, non potrà fare a meno di tornare indietro con la memoria, e ripensare al golpe borghese. Ma d’altronde, se avessi un euro per ogni volta che in tempi non sospetti ho cercato di evidenziare le analogie del Piano di Rinascita Democratica della Loggia P2, ora saprei come pagare la bolletta del gas.

E che tristezza! Lo sapevamo tutti, lo sapeva la sinistra che ancora esisteva, ma nessuno si è imposto perché questo non accadesse. Sarà così anche questa volta.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
visto che sei di/da quelle parti, in tutto il tripudiare del fascismo che ti resta mentre il nano se ne riparte, vedi un po' se ti riesce di scorgere la bandiera con la tartaruga nel campo degli aiuti. Sì, proprio QUELLA bandiera.
Chissà, forse non l'hai notata.
Sai, su qualche giornale un po' fuori di testa è venuto fuori che "i terremotati" pare non abbiano nessuna intenzione di farsi soccorrere da CasaPound (ovviamente si saranno seduti ad aspettare qualche aiuto proveniente da qualche centro sociale), che pure è lì a distribuire beni di prima necessità -a tonnellate- fin dal secondo giorno dopo il disastro. Su questo giornale un po' così (ti dò qualche indizio: si pubblica a Torino, è il foglio di casa FIAT, nella sua stessa città è soprannominato "la bugiarda") sono apparse anche misteriose interviste a sconosciuti terremotati (per la precisione, di Poggio Picene), chiamati solo per nome (Attilio, Paola...), che avrebbero (ah, se non è d'obbligo qui il condizionale...!) affermato, frementi di sdegno:"che vergogna consentire a CasaPound di aiutarci, questa è la terra, medaglia d'oro della Resistenza, di Silone!"
...Inutile dire che sul campo la reazione delle genti d'Abruzzo è sembrata un po' diversa, e l'accoglienza ai ragazzi in maglia nera accorsi in aiuto della popolazione è sembrata (ma sarà mai che la Stampa ha mentito?) alquanto calorosa e generosa, come d'uso in quelle terre.
E da tutti, ma proprio tutti, sindaci, Protezione Civile, gente comune, non arrivano che ringraziamenti e complimenti, per la mobilitazione sorta al'ombra della tartaruga.
Attilio e Paola, se mai esistono, se ne faranno un ragione.
Di altre cose, di cui giustamente ti lamenti, è difficile farsene una ragione, lo ammetto. Ammetto anche che probabilmente quest'Italia, non so se lo meriti o meno, ma oltre Berlusconi proprio non è capace di andare.

PS credo che il film -bellissimo- fosse "vogliamo i colonnelli". Un grandissimo Tognazzi. Una spettacolare e assai poco metaforica rappresentazione del divide et impera.
 
Ci fu un momento , durante il Governo Prodi (notare il maiuscolo) che fece ridere tutto il polpolo italico, specialmente quello di destra. Ma anche a sinistra ci si chiese se quelle parole non fossero controproducenti .
Ricordate Padoa Schioppa, il ministro del Tesoro del Governo Prodi, ai giornali nell'ottobre del 2007 ?
'Le tasse sono bellissime'

GIU’ A RIDERE TUTTI.

Bè si, la frase di Padoa Schioppa sembrava irreale, anche ingenua e talmente attaccabile da quella destra fondata sul profitto e su una campagna elettorale che proclamava "non metteremo mani nelle tasche degli italiani, da chiedersi , anche a sinistra , se il ministro non avesse peccato un po' troppo nel ritenre gli italiani civili ed onesti.

Oggi dobbiamo rendere onore a quella frase.


Oggi con l'intervento della Protezione Civile Nazionale e gli stanziamenti finanziari d'emergenza per il terremoto in Abruzzo possiamo ribadire che le tasse sono belle e civilissime.

Che cosa succederebbe se non ci fossero i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e tutti gli apparati preposti per intervenire in queste aree disastrate? Ecco, domandatevi questo e poi naturalmente fate un gesto di donazione, per un ulteriore contributo, per la ricostruzione delle zone del terremoto. Aumenti la solidarietà per chi soffre.


Le tasse servono anche a questo e per questo possono essere chiamate “bellissime”.
Anche e nonostante che quando Padoa Schioppa lo disse , la sua frase fu vista come rivelatrice della 'visione penitenziale e punitiva del governo di centrosinistra'.


Da quel momento, dal momento in cui Padoa Schioppa fu deriso per queste sue parole , che comunque contenevano un messaggio molto più civile di quanto in modo becero è stato fatto passare dalla destra (campagna elettorale fondata quasi esclusivamente sulle tasse )
…..da quel momento è cambiato governo per decisione degli italiani.

E l’onestà intellettuale di Padoa Schioppa ha lasciato il posto a una sfilza di dichiarazioni tutte di Berlusconi: Non lasceremo nessuno solo. Metto a disposizione tre mie case. Se è il caso sarò qui tutti i giorni. Giovedì riapre la scuola. Tempi rapidi e certi. Vi tireremo fuori dalle tende. Le scosse stanno diminuendo. Fine dell'emergenza. Rifaremo le città.
Insomma, parla solo lui e forse meno male; ma non si sta esagerando? Berlusconi ha messo la divisa della Protezione civile e il casco in testa e mi sembra di vedere Benito.


Se Padova Schioppa ridicesse oggi quelle stesse parole, forse sarebbero in meno a ridere.
Molti in meno di certo di quelli che all’estero ridono per un’italia (sempre minuscolo) che ha a capo del governo non uno che dichiara che “le tasse sono bellissime” ma uno che ha pagato un avvocato per non pagare le tasse, uno che ha pagato un avvocato per costruirsi paradisi fiscali, uno che ha pagato un avvocato per eludere le leggi italiane…uno che oggi ha il potere di decidere le leggi italiane e che nemmeno le discute in Parlamento perché nella sua ottica il Parlamento Italiano è una cosa inutile.

E allor a signore e signori…..ancora vi fanno ridere le parole di Padoa Schioppa ? A me mettono tristezza…ma non di certo per Padoa Schioppa (gran signore) ma per questa masnada di servi che leccano lo zerbino dove si è pulito il fango dalle scarpe questo “signore” che avete mandato a rappresentare non solo gli italiani in italia ma anche gli italiani nel mondo.

Più vergogna non c’è.

D/A
 
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