5.14.2009
Come Chuck Norris
Sono sicura che il popolo di Internet conosca il libro edito dalla Tea “Chuck Norris ha un armadio nello scheletro” curato da Mist e Dietnam, o che almeno una volta abbia visto i filmati su Youtube. Cito a memoria, per chi non conoscesse, un paio di frasi tipo: “Quando Chuck Norris gioca a Flipper, usa un delfino. Vivo; Chuck Norris, nel suo Luna-Park privato, voleva le montagne russe più alte del mondo. Ci ha messo gli Urali.”
Ora prendete un giornalista qualunque invitato in una qualunque televisione italiana, prendete una donnetta – meglio se isterica – ultra sessantenne, un imbecille italiota dai 20 ai 50 anni, sostituite Chuck Norris con silvio berlusconi e smetterete di ridere, perché è la fedele rappresentazione del livello di servitù immorale e psicologica alla quale stiamo assistendo. La storia racconta di un tizio, calvo anche lui, che si affacciava a un balcone, mostrava il suo grugno e la gente di sotto esultava. Esultò persino quando li mandò ad essere macellati in guerra, in Russia, con le scarpe di cartone e un cappottino d’orbace. Ieri come oggi, il popolo di servi viveva un’unica ansia: compiacere il padrone. Quando il padrone venne appeso a testa in giù a Piazzale Loreto, gli schiavi liberati andarono a sputarlo e prenderlo a calci in testa.
Non seguo mai le notizie sportive dei telegiornali perché sinceramente me ne importa nulla, ma ieri casualmente ho ascoltato un servetto di Sky TG24 che raccontava delle esternazioni egiziane del presidente del Milan, che dopo la firma di un accordo favorevole a ENI tra le piramidi, preannunciava il licenziamento prossimo dell’allenatore della sua squadra di calcio. Il giornalista si sperticava allora in una specie di sunto biografico del presidente del Milan, che ha “ridato lustro” alla squadra della quale si occupa da 23 anni, che ha portato “al successo” con impegno costante, come del resto fece “con l’Edil Nord”. Insomma, era una narrazione così mortificante, che se avesse detto che quando berlusconi stampa in formato A4, dalla stampante esce un’Audi fiammante, nessuno si sarebbe messo a ridere. Umanamente dispiace comprendere che la sindrome di emilio fede è ormai quasi endemica, ma diventa terrificante se si pensa che ormai non è sindrome che colpisca solo i giornalisti.
Ieri scrivevo che contro il nucleare si deve pensare a una “guerra”. Ho passato gran parte della tarda serata spesso dedicata al mio lavoro a rispondere ai messaggi privati che ho ricevuto, e oggi leggo che si stanno moltiplicando i gruppi d’opposizione. Leggo che in Sardegna dopo la dissennata decisione di aprire una strada per Cala Sisine, la gente si dichiara inorridita per lo scempio che si verificherà a partire da questa estate. Leggo che sempre in Sardegna, dopo lo scippo del G8 e la chiusura delle ultime fabbriche, si moltiplicano le marce di protesta, gli scioperi, l’istituzione di movimenti spontanei dei cittadini. Leggo che l’Italia è in fermento per la promulgazione delle leggi razziali, aumentano i semplici cittadini a favore della civiltà. Attendo di scoprire le reazioni dei leghisti in merito all’abbandono di Malpensa barattato col decreto sicurezza, ossia sapere se per loro valga davvero più una ronda di un aeroporto. E mi domando: “quando cadrà – perché cadrà – il padrone, permetteremo a chiunque di venire a festeggiare?
E permettetemi una chiosa tutta dedicata alla mia terra: oggi siete inorriditi per una strada che porta a Cala Sisine, ma ieri, quando siete andati a votare chi vi prometteva di sorridere, lo avete votato. Avete voluto tornare a sorridere, ma loro vi daranno di più. Vedrete che ridere quando dopo aperta una strada inizierà a colare il cemento. Vedrete che ridere quando la piccola spiaggia di Cala Sisine, diventerà di proprietà privata per il villaggio che nascerà a duecento metri dalla scogliera. Altro che sorriso, quando avranno finito di devastare quel poco che ci è rimasto. E ora però fatevi avanti. Abbiate il coraggio delle vostre azioni, ammettete almeno di averli votati, perché sennò noi non capiremo mai, come questo sia stato possibile. O li avete votati o ci hanno imbrogliati.
Rita Pani (APOLIDE)
Mietta
Va beh, vediamo se per quanto reggiamo prima dell'inevitabile
"Non so se noi ne avremo il coraggio, se prenderemo la via del nord
o meglio ancora via dalle palle, fare in culo a tutti voi"
(Da La banda del sogno interrotto dei Modena City Rambler)
Greetings
JOKER Ltd.
Possibile che in Sardegna ci siano solo cagliaritani??!?!!??!
Un caro saluto me e il mio papi (non del consiglio)
Ma succedera' come allora: prima della guerra c'erano 50 milioni di fascisti e dopo la guerra 50 milioni di antifascisti - gli italiani hanno immaginazione da vendere.
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