5.07.2009
Clandestino
Io non sono un’ottimista, ma dagli ottimisti ho imparato che bisogna sempre trovare il lato buono delle cose. E un lato buono ce l’ha anche la lega, ossia sono talmente ignoranti che nemmeno tra sessant’anni qualcuno oserà dire che maroni, calderoli, bossi o un altro a caso, ha lasciato scritti dei diari, dai quali si evince che in fondo erano brave persone.
È raggiante il ministro per il razzismo maroni, finalmente il sogno di una vita diventa realtà, con una legge che spero vivamente il Presidente della Repubblica, rifiuti di firmare. Quel che passa dalle autorevoli dichiarazioni dell’ente per la propaganda e il razzismo è la versione edulcorata per idioti, di una legge che ci porterà ad un altro primato europeo: l’istituzione dei lager per la carcerazione dei clandestini. Dicono che con la legge, finalmente la clandestinità sarà un reato, come se fino ad oggi fosse stata un punto di merito per i curricola personali di ogni schiavo extracomunitario.
In tutti i paesi del mondo vigono leggi sull’immigrazione, e in tutti i paesi chi non ha il permesso di soggiorno viene espulso. In Italia no, il clandestino verrà rinchiuso nei lager. D’altronde è lo stesso bossi ad ammettere che per la prima volta, l’Italia, ha fretta di approvare una legge “ad persone”: “bisogna fare in fretta, sennò 250 clandestini saranno liberati …” Vergogna? No, sicurezza, che se ne sente tanto il bisogno.
Sempre secondo l’ufficio stampa del ministero per la propaganda e il razzismo, le due clausole più vergognose sarebbero state stralciate dal decreto: l’obbligo per i medici e i presidi delle scuole di denunciare i clandestini. Sono balle che escono dalla porta per rientrare dalla finestra. Chiunque in Italia sia in qualche modo pubblico ufficiale (e i medici lo sono al pari dei presidi, dei dipendenti delle poste, e comunque di tutti coloro che a vario titolo attuano i fini della pubblica amministrazione) sarà costretto dal ruolo che ricopre a denunciare “i clandestini”.
La cosa più gradevole di tutta questa storia, sono le ronde. Chissà se per fare il paio col reato di clandestinità, si prevedono anche i rastrellamenti. È una storia che abbiamo già sentito, ma tanto l’abbiamo scordata, riscriverla forse servirà a rinfrescare le memorie.
Rita Pani (APOLIDE)
questa donna , per giunta ammalata, l'avrebbero dovuta reimpatriare in Tunisia dopo 30 anni vissuti in italia......si è suicidata nel lager romano.
E'agghiacciante......e ancor di più lo sono i commenti lasciati...
..
ciao Rita grazie per il tuo articolo
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