4.15.2009

 

Tutta colpa della mafia

Giratevela un po’ come volete, siamo italiani. E italiani resteremo, con la bocca spalancata a guardare l’America, a sognare di essere svedesi, a illuderci di poter finalmente cambiare l’idea che molti in Europa hanno di noi: mafia, pizza, mandolino e baffi neri.

Abbiamo imparato dall’America a gonfiare il petto davanti agli eroi, anche se fino a prima del terremoto dell’Aquila, per noi gli eroi dovevano essere morti. Ora invece, come fu per le torri gemelle, anche noi in Italia possiamo essere fieri di aver degli eroi vivi, nel nome dei quali, arriviamo a parlare persino di “eccesso di libertà” di stampa, senza probabilmente renderci conto della bestemmia che stiamo pronunciando.

Siamo il popolo fiero della solidarietà digitata su un cellulare senza nemmeno dover aggiungere un xké o un qcs. Un SMS vuoto, che costa poco, per andar fieri di aver fatto qualcosa, di aver partecipato. Perché siamo l’Italia in cui gli sfollati vengono invitati ad “andare al mare a spese dello stato e senza scordare la crema solare”, e poi gli albergatori, così solidali, alimentano gli sfollati con cibi scaduti, per i quali lo stato (sempre noi) verranno risarciti.

Sì siamo quelli della mafia della pizza e del mandolino, ed è per questo che la mafia non esiste, ma bisogna stare attenti alla mafia. Siamo noi la mafia, e quindi la mafia non esiste, però è colpa della mafia. Contorto il concetto, persino per me che l’ho scritto.

Mi spaventa sentir parlare di mafia: è un universo così immenso, che non è chiaro da chi ci si debba guardare. Vorrei davvero che si avverasse il desiderio di essere svedesi, in modo tale che la mafia avesse nomi e cognomi, di politici e affaristi, di corrotti e corruttori, di malversatori. Ma siamo italiani, e allora i comuni in fretta e furia, appena trema un poco la terra per simpatia, mettono dieci tende in un campo sportivo, e s’incazzano per non essere stati citati dai giornali come “zone a rischio”. Perché pioveranno danari, e mafiosi, dobbiamo fare attenzione alla mafia.

Ormai ci governa l’immagine, lo spot elettorale perenne; la politica è ridotta al mostrare e al mostrarsi, camminare tra le macerie con la scorta al seguito, indire consigli dei ministri al pulito tra l’immondizia di Napoli, o al sicuro tra le macerie di un terremoto. Questo è, che ci piaccia oppure no.

La mafia un giorno ci dirà persino di aver sconfitto la mafia. Siamo italiani, e qualcuno ci crederà.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Brava. Ma non ti da un senso di impotenza, tutto questo? Ninni
 
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