3.03.2009

 

Se la montagna ...


Immagino che a quest’ora tutti sappiate che da oggi la “mensa dei poveri” che serve i pasti caldi a deputati e senatori costa il 20% in meno. Immagino che molti di voi avranno lasciato cadere qualche santo dal cielo. Sono certa che molti avranno masticato parolacce e maledizioni. È facile, soprattutto in un periodo in cui noi si vive giorno per giorno, arrabbiarsi. Non serve a nulla.

Che i nostri parlamentari siano una manica di nulla facenti, pagati troppo, arraffoni, persino malviventi e talvolta criminali è noto; la possibilità di escluderli dalla vita politica ci è stata tolta con le ultime riforme della legge elettorale, scritta appositamente per far sì che più delinquenti sono, più abbiano possibilità di rifugiarsi in parlamento. Considerato che la rivoluzione è da escludersi per manifesta oziosità del popolo italiota, potrebbe esserci un modo per far rivalere i nostri diritti o per lo meno, per far capire a questa cosca malavitosa che a noi non stanno più bene, né le loro facce, né le loro prepotenze.

Bisogna istituire un comitato per la richiesta di una legge elettorale, andare da un notaio e registrare l’atto costitutivo. Trovare un pull di avvocati che poi con pazienza scriva una semplice legge, tesa ad estendere i privilegi dei parlamentari e dei senatori, a tutti i cittadini italiani. Dopo di che raccogliere le firme, e trovare un parlamentare che si faccia carico di avallare e seguire parlamentare. Sì, perché in Italia, il diritto del cittadino di promuovere le leggi di iniziativa popolare, è un diritto solo sulla carta. In realtà le leggi giacciono dimenticate e sepolte di polvere.

L’idea è semplice: visto che siamo impossibilitati a cambiare le cose, chiediamo che le cose restino uguali, ma a beneficio di tutti.

Per esempio le mense degli operai e dei lavoratori avranno la stessa qualità e lo stesso prezzo di quella di Camera e Senato. Si lavorerà dal martedì al venerdì, i viaggi saranno a carico dello stato, le diarie verranno calcolate con le tabelle della Camera e del Senato e non più su quella di 4 ruote quando usi la tua auto per spostarti. Tutti i lavoratori, avranno un’ora di ricreazione ogni giorno lavorativo, e due il mercoledì. All’interno di ogni fabbrica, scuola, ministero, ente, azienda sarà presente un barbiere e un parrucchiere per signora, ogni cittadino malato non farà la fila per un accertamento clinico, e in caso di necessità sarà operato dai migliori medici a costo zero. Tutte le spese mediche sostenute al di fuori del servizio sanitario nazionale, saranno rimborsate, ed ovviamente tutti i cittadini avranno lo stipendio base di lor signori, comprese gratifiche, detrazioni, ruberie. Inutile dire, che con questa legge di iniziativa popolare, anche il lodo Alfano sarà esteso a tutta la popolazione italiana.

Non sto scherzando. Io da sola non ce la posso fare. Non porterà a nulla, ma potrebbe essere un modo per parlare a un numero maggiore di menti addormentate.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Pare che i "prezzi popolari" per gli indigenti parlamentari siano rientrati! Ora mi domando...ma che si aspettavano, non era prevedibile che gli italiani, quelli ancora sani di mente,si sarebbetro indignati?
La tua proposta è forte,ma pensi che pur se preparata con tutti i crismi la prenderebbero in considerazione? Occorrerebbe scovare tra i parlamentari qualcuno che sia ancora dotato di onestà e ritegno e nominarlo nostro paladino...ci potremmo provare!
Mietta
 
Oh yes!
E per quei precari che perdono il posto di lavoro e non ci sono i soldi x garantirgli un minimo di sussidio di sopravvivenza? oh yes!
E per i pensionati che sopravvivono? con pensioni da € 400/mensili? oh yes
E x i cassintegrati che tirano a campare con € 800/mese? oh yes!
Ciao Ritona, un abbraccio.beppe
http://brigantepartigiano.splinder.com
 
Se si tronasse alla lotta all'evasione fiscale quanti problemi si potrebbero risolvere...ma a qualcuno non conviene farla!Purtroppo il nostro è un popolo pigro, poco incline alla rivolta vera...invece qui occorrerebbero veramente delle reazioni meno blande degli scioperi (che chissà se potremo in futuro ancora fare!)...i forconi di cui parla apolide ci vorrebbero.
 
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