3.31.2009

 

Ladri e figli di ladri

Tempo fa, avevo bisogno di un uomo che facesse un lavoro a casa mia, c’erano oggetti pesanti da spostare e da sola non ce l’avrei fatta. Lo chiamai, e lavorò in fretta e bene. Mi chiese diecimila lire per compenso, e parendomi troppo poche gliene allungai ventimila, poi gli offrii un bicchiere di birra fresca e parlammo della vita, che sembrava scomoda già allora. O meglio, forse all’epoca, era già scomoda per lui che ad un tratto mi disse: “Sa signora, io sono forte, ma questo non è il mio mestiere, solo che quando ho bisogno non sto a guardare e mi presto.” Allora chiesi quale fosse il suo mestiere, e lui con candore mi rispose: “Io sono ladro. Sono ladro da generazioni. Mio padre era ladro e prima di lui mio nonno.”

Non è una storiella, e io non sono Alice nel paese delle meraviglie. Tutti dove vivevo sapevano che quel signore avresti potuto trovartelo in casa, tornando dal mare, mentre si portava via anche un televisore da 26 pollici sulla schiena. Se chiesi quale fosse stato il suo mestiere, quindi, lo feci solo convinta che avrebbe inventato una risposta che poi, quando fossi stata sola, mi avrebbe fatto sorridere. Qualche anno dopo, seppi che pure i figli avevano continuato la tradizione di famiglia, entrando e uscendo dal carcere di Boncammino.

Mi è tornato in mente oggi, leggendo del nuovo arresto del “mariuolo” (così lo battezzò il suo amico craxi) Mario Chiesa, rockstar assoluta del periodo d’oro degli anni novanta, quelli di tangentopoli, che con la loro forza ci hanno traghettato fino ad oggi, quasi dieci anni dopo il 2000, dopo la prima Repubblica, la seconda Repubblica, la terza Repubblica e quelle che seguiranno.

Mario Chiesa e i suoi figli, proprio come il mio uomo di fatica. Ladri da generazioni, o forse soltanto ladri e figli di ladri, che però non hanno mai avuto bisogno di andare a caricarsi una lavatrice sulle spalle, e portarla giù per le scale per quattro piani di un palazzo. Ladri che hanno aperto e condotto società con le quali facevano affari con i comuni o con le regioni, con i rifiuti.

Meno male che ora è tutto cambiato! Pensate che schifo se fossimo ancora nella prima Repubblica. Per fortuna ora c’è la monarchia.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
...e il sira annunciato la terza ricostruzione dell'Italia sul modello delle offerte vodafone, il 20% in più.
 
Perchè nella seconda Repubblica era cambiato qualcosa? Sì,qualcosa sì..sempre ladri, imbroglioni, in mala fede, mafiosi ma per di più di una ignoranza crassa.
Ora siamo in monarchia...è vero, solo che è anche assoluta.....vietato dissentire perchè quel che fa il nano-sire è perfetto in quanto l'illuminazione gli discende dal cielo!PapaRatzi docet!!
Mietta
 
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