3.13.2009

 

Decreto sulla deforma della scuola

Le frasi destituite di senso hanno grande effetto su taluni giovani, i quali chiedono alla vita una sola cosa: fare, con il cervello, la minor fatica possibile. In subordine, avere un po' di quattrini in tasca.
(C.E. Gadda, Meditazione breve circa il dire e il fare ne I viaggi la morte)

È che ho avuto una pessima giornata, allietata solo per un tratto da un paio d’ore serene passate a fare finta di trovarmi in un altro luogo. Brutta abitudine però continuare a leggere i giornali. Si potesse fare come da bambini al cinema, che quando si intuiva che la storia ci avrebbe fatto paura, si strizzavano gli occhi: guardo? Non guardo?

No, non si possono leggere le notizie con gli occhi a fessuretta, e poi i titoli sono scritti così grandi! E così il ministro della distruzione pubblica ha finalmente spiegato i criteri del cinque in condotta che porterà alla bocciatura, soltanto dopo “ammonizione”. Ma che ho detto? Bocciatura? Ammonizione?”

Scusate, mi sono confusa, meglio copiare e incollare per non rischiare di sbagliare: Il 5 scatterà solo dopo una prima sanzione disciplinare che sarà una sorta di "cartellino giallo" dopo il quale, se i comportamenti gravi dello studente dovessero continuare, il collegio dei docenti darà il "cartellino rosso" dell’insufficienza.

Non è chiaro – la ministro non l’ha detto – se la riforma contempla anche il cambio di mansione per il preside, che seguendo la logica della metafora calcistica da anni applicata anche ai massimi livelli istituzionali, si chiamerà “arbitro”.

Si vocifera che l’Onda che tanto ha fatto sognare giovani e meno giovani per un lungo periodo, si stia mobilitando per chiedere la moviola in campo, dal momento che molti sono i falli che potrebbero portare un cartellino giallo ad uno studente.

Dimenticavo di dirvi: alla fine del torneo di primo grado, gli studenti più meritevoli riceveranno una lode (scudetto o coppa?) e avranno diritto di iscriversi alla categoria superiore, che sarà chiamata secondaria di I grado.

La cultura [...] è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri.
(A. Gramsci, Socialismo e cultura)

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Anch'io sulla Gelmini, ma a modo mio ;-))
 
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