1.07.2009

 

Israele deve essere come un cane rabbioso

Sarà pure che io vivo in un mondo condizionato da come penso, ma più guardo alla guerra in Palestina e più penso che l’unico modo di imporne la fine, dovrebbe passare per un embargo duro, pressante e lungo nei confronti di Israele, perché oltre a frattini, ormai alla favola della difesa contro i “terroristi” non ci crede più nessuno.

Non sarebbe nemmeno sbagliato ripristinare i veri tribunali capaci di giudicare sui crimini di guerra, dove nemmeno per un attimo nessuno ha pensato di far sedere bush, per esempio, per le stragi infinite delle quali si è macchiato e che lascia in eredità a questo mondo che ha così pesantemente contribuito a distruggere. Dico “veri tribunali” perché a memoria ricordiamo l’ultimo processo farsa, affidato ai burattini iracheni, che dovevano in qualche modo giustificare agli occhi di un mondo distratto, l’omicidio di Saddam Hussein.

È quantomeno paradossale il fatto che dal 1951 ad oggi siano state 72 le risoluzioni (condanne) dell’ONU verso Israele, tutte disattese, e ancor più vergognoso è il fatto che non si discuta mai abbastanza della linea politica dello stesso paese rispetto alla questione palestinese, che pressappoco si rifà a quella descritta in un’intervista dal professor Martin Van Crevel l'Università ebraica di Gerusalemme. Nel corso di un'intervista affermò che Israele ha la capacità di colpire con armi nucleari la maggior parte delle capitali europee:
"Possediamo diverse centinaia di testate atomiche e di missili che possiamo lanciare su bersagli in tutte le direzioni, persino verso Roma. Molte capitali europee sono il bersaglio della nostra aviazione militare." Ha inoltre detto che l'unica strategia significativa nei confronti del popolo palestinese è la "deportazione collettiva", e che l'attuale governo sta soltanto aspettando il momento giusto per farlo. Alla domanda se non si preoccupasse che Israele diventi uno "stato canaglia" qualora effettuasse tale deportazione di massa contro i palestinesi, Crevel ha citato l'ex ministro della Difesa israeliano Moshe Dayan che disse: "Israele deve essere come un cane rabbioso, troppo pericoloso da importunare", e che comunque ad Israele non importerebbe gran che diventare uno "stato canaglia": "Le nostre Forze armate sono la seconda o terza potenza al mondo. Abbiamo la capacità di portare il pianeta alla distruzione insieme a noi, e vi garantisco che è quello che succederà prima che Israele sparisca."

E volendo essere del tutto onesti, non è che il piano di deportazione collettiva non sia stato messo in atto. Questo dimostra una volta di più, caso mai ce ne fosse bisogno, che se l’intento vero era quello di distruggere Hamas, non ci sarebbe stato bisogno di sparare sulle scuole o sugli ospedali da campo della Croce Rossa, e che forse bisognerebbe rivedere il significato del termine “terrorista”.

Rita Pani (APOLIDE)

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