12.11.2008
Ho deciso di riprendermi i diritti
Noi ci fregiamo del titolo di società civile. Siamo quelli sempre in lotta in questa guerra non dichiarata alla inciviltà. Siamo meglio di loro, poiché ancora lasciamo che l'altrui ci colpisca, e lo facciamo nostro, lo urliamo, accendiamo le fiaccole, facciamo le raccolte, scriviamo blog, a volte persino libri, per raccontare le altre vite, quelle che non ci appartengono.
Oggi ho capito che fino ad oggi, noi e tutto il nostro buon cuore, avevamo solo la presunzione di sapere. Noi lottiamo per qualcosa che solo intuiamo, e che non conosciamo veramente a fondo.
Viviamo in un paese che non è incivile solo perché qualche incivile lo governa, ma viviamo in un paese incivile, perché esso è popolato da una maggioranza di persone incivili, totalmente disinteressate dell'essere umano.
Ieri scrivevo della Carta (igienica) dei diritti dell'uomo, oggi, se mai ce ne fosse stato bisogno, ho compreso che per avere i diritti, devi avere i soldi per pagarli, e se questo è capitato a me, che faccio parte della categoria umana con cittadinanza italiana, non oso pensare cosa possa capitare nel nostro paese, a chi è umano di altra nazionalità, razza o religione.
Stamattina, ho dovuto recarmi in un reparto ospedaliero per una visita urgente e troppo spesso rimandata, dove pensavo mi sarebbe stato fissato un appuntamento per la cura di cui ho bisogno, invece mi sono sentita proporre, una soluzione drastica ma decisamente molto più rapida. Al mio rifiuto, e alla mia dubbiosa insistenza, mi è stato risposto: "quando sta male, si prenda i farmaci che prende di solito." Nemmeno la prescrizione di un farmaco.
Ho scoperto che questo medico, opera anche privatamente, attenderò quindi un mese poi chiederò la stessa visita nel suo studio privato, e quando mi proporrà (perché lo farà) la stessa cura che mi ha negato oggi ad un costo non inferiore ai 500 euro, non lo denuncerò ma gli spaccherò la faccia. Perché tanto loro sono autorizzati ad essere delinquenti, noi non abbiamo diritti, e quindi denunciarli non serve a nulla.
Io credo che i tempi per la rivoluzione siano maturi, ma la rivoluzione che intendo io non farà vittime. È ora che ci si unisca per chiedere che tutti i cittadini siano uguali, come prescritto dalla nostra Costituzione, ma io intendo iniziare a lavorare per una proposta di legge di iniziativa popolare, affinché in base all'articolo 3 della Costituzione tutti i cittadini siano uguali a loro, e che in base a questa affermazione costituzionale, i loro diritti vengano estesi a tutti noi, a partire dalla tutela sanitaria, passando per normativa sul trattamento pensionistico, per finire col lodo Alfano.
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