12.17.2008

 

Diversismi

State tranquilli, non udiremo il tintinnar di manette. È impossibile dato che di fatto vige l’immunità parlamentare. Mentre la crisi economica incalza, e la gente fa la spesa di Natale col volantino delle offerte in mano, mentre i lavoratori perdono il lavoro, e quelli che lavorano continuano a morire come cavallette, al massimo si apriranno i dibatti bipartisan sulla corruzione dilagante e bipartisan.

Bipartisan fino a un certo punto, perché in questa bella Italia, vige il diversismo equalizzante: son tutti uguali, ma diversi. Se la corruzione nel PD è vissuta come una questione morale, nel PDL è invece una questione giudiziaria che fa stringere i tempi per la riforma della giustizia. Questo è un notevole diversismo.

Ci sono diversismi così intricati da apparire quasi dogmatici. È il caso di Toto, inquisito per corruzione in Abruzzo, e annoverato tra i patrioti della CAI. Mistero inestricabile. Il caso di bocchino (da intendersi come deputato del PDL e portavoce del governo) che il giorno prima, dopo gli esiti elettorali abruzzesi, dichiara quasi contrito davanti alle telecamere dei telegiornali, che sì, “il PD ha evidentemente una questione morale, al suo interno, che deve necessariamente dirimere, oltre che la dannosa alleanza con Tonino Di Pietro”. Quest’ultimo ormai notoriamente eletto al ruolo di eversivo per il solo fatto che forse, e ribadisco forse, ad oggi è l’unico che dorme sonni tranquilli. Oggi, anche bocchino (c.s.) è citato come facente parte del “sodalizio” del malaffare, tra corruzione e tangenti a Napoli.

Che ne è della politica?

Veltroni, finalmente si esprime preoccupato: “questo non è il mio partito”, ma non riesce a trattenersi e aggiunge che “vi sono degli attacchi strumentali e delegittimanti nei confronti del Pd a cui i media stanno dando grande risonanza. E dire che era partito così bene, ventilando l’ipotesi del “chi sbaglia paga e i cossi sono suoi.” Ma no, in Italia non si può. È prassi, ormai tradizione, cultura e storia, chi siamo noi per cambiarla? Meglio cambiare la Costituzione, impedire ai giudici di fare il loro mestiere o peggio, rendere intoccabili i ladri e i corruttori, disorientando il popolo bue con qualunque mezzo si renda idoneo: persino l’annunciata esondazione del Tevere che avrebbe dovuto tenere l’Italia col fiato sospeso in attesa che intervenissero gli incursori della marina per salvare il papa re. Sì, perché il sindaco alemanno, felice di poter giocare a soldatini, ha mobilitato persino quel reparto della marina, per far la guardia a un fiume che si ingrossava, mentre mezza Italia franava e si allagava senza che nessuno si degnasse nemmeno di chiudere al traffico una strada, se non dopo due giorni in cui 4 macchine sono finite capottate sotto un ponte sommerso.

La mia sintesi conclusiva è sempre la stessa: non voglio cedere alla tentazione di lasciarmi andare al “tanto sono tutti uguali”, l’unica cosa che continuo ad affermare con sempre più forza è che spetta a noi, andare a cacciarli. E senza tirare monetine, questa volta, perché questi sono molto peggio di Craxi e si chinerebbero a raccoglierle.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
> E senza tirare monetine, questa volta, perché questi sono molto peggio di Craxi e si chinerebbero a raccoglierle.<

...Io pensavo di tirarle con una
fionda dopo averle scaldate un po'
con l'accendino ma è lo stesso,
si puo' sempre trovare qualcos'altro.
Non sarebbe male un nutrito
lancio di scarpe e scarponi
per esempio.
:-)

jugin
 
Bocchino è anche quello del pizzino in diretta su La7.
 
Eh sì, lo so. Un altro caso da studio lombrosiano.
:)
R.
 
...Io pensavo di tirarle con una
fionda dopo averle scaldate un po'
con l'accendino ma è lo stesso,
si puo' sempre trovare qualcos'altro.
Non sarebbe male un nutrito
lancio di scarpe e scarponi
per esempio.
:-)

jugin

No meglio puntine da disegno e chiodi tipo ninja (stelle a 4 o 5 punte cadono sempre in piedi) sempre opprtunamente scaldati (e' inverno suvvia) con la fiamma ossidrica
 
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