11.25.2008

 

Terzo mondo

Certo che fa sensazione un ragazzo che muore a scuola perché gli cade il soffitto addosso, ma è ingiusto asserire che per questo l’Italia è un paese del terzo mondo. L’Italia è un paese del terzo mondo principalmente perché è governato col modello delle tribù africane di Bokassa che aveva al bagno rubinetti d’oro mentre il suo popolo viveva nelle capanne di fango.

Non è la solita boutade antiberlusconiana, è una tristissima realtà che se solo si avesse la pazienza di pensare, sarebbe visibile anche agli occhi di chi si costringe alla cecità. Se avete un’ora e mezza libera, dedicatela alla visione di questo film Biùtiful cauntri , per esempio, e scoprirete che quando qualcuno ti viene a raccontare che finalmente Napoli è tornata a fare parte della civiltà occidentale, perché la strada dove passerà lui è pulita, il paragone con Bokassa è calzante.

Siamo nel terzo mondo, perché ogni giorno qualcuno esce da casa per andare a lavorare e invece di lavoro muore, e ormai questo fatto è diventato talmente consueto che non vale nemmeno più la pena parlarne. Proprio come quei disperati nigeriani che provano a rubare il carburante dalle tubature delle raffinerie e muoiono arsi vivi. Sanno che potrebbero morire, il rischio è calcolato, e nessuno ne parla mai. (Anche oggi, come tutti i giorni, in Italia due persone sono morte di lavoro)

Stiamo diventando un paese sempre più misero, perché il Bokassa di turno ha troppi interessi economici da tutelare, e tutto viene prima di noi, che sempre in numero maggiore non riusciamo a vivere. Ho un’amica che qualche mese fa è rimasta vedova, e il primo novembre ha ricevuto il primo assegno INPS della pensione di reversibilità: 68€. Per fortuna che riesce a incamerare qualche altro piccolo reddito, sennò avrebbe dovuto sperare nella social card, che avrebbe accresciuto il suo reddito a 108 € mensili. Ma Bokassa ha davvero idea di cosa significhi vivere con 600 € al mese? Io credo proprio di no, perché forse a lui non basterebbe nemmeno per il makeup.

Forse qualcuno può illudersi che si sia davvero nel mondo occidentale perché quattro ragazzini annoiati, per divertirsi danno fuoco a un barbone, o perché a Lecce è talmente tanta la ressa per poter partecipare ai provini del grande fratello, che si arriva a far crollare un muro, ma secondo me, anche questi sono segnali contrari che vanno a certificare, la nostra caduta agli inferi.

E come in una repubblica di Bokassa, anche la campagna elettorale è sintomo della miseria, col premier in trasferta che ci spiega che i giudici di mani pulite e non le tangenti e il ladrocinio che ha radicato l’illegalità nel territorio, siano stata la disfatta del nostro benessere. O anche un impunito spalleggiato da Bokassa in persona, che platealmente si da al voto di scambio, con tanto di filmato su youtube

Va bene Bokassa mangiava carne umana, quello di Arcore no, ma a questo punto, non mi sentirei nemmeno di giurarci.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
B. ( che sta per Bokassa, ovviamente) aveva promesso una social card ( si traduce elemosina) da 40 euri a partire da ottobre per chi ha un reddito inferiore ai 6.000 euri ( 500 euri al mese, 16,50 al giorno).
Adesso, per natale ne promette una da 120 euri ( 40 per tre).
A pasqua prometterà una carità da 210 euri, sempre i soliti 40 per ogni mese che passa.
Fino c he non li avrò dati si sentirà in pace con la sua coscienza certo di poter continuare a dire che la crisi è colpa dei consumatori dissennati che non spendono i soldi che non hanno.
Ma lui aiuta le banche.
 
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