11.12.2008

 

Siamo tutti abbronzati? Siamo tutti clandestini?

L’altra sera girava un appello via WEB: vediamoci a Roma, Largo Argentina, col viso dipinto di nero: “siamo tutti abbronzati!” Lodevole iniziativa. Dissociarsi da questo Stato di cose, in fondo, è sempre una lodevole iniziativa, qualcosa da urlare ad alta voce. Strano però che questa mattina, nessuno abbia avuto la stessa idea, dal momento che al senato è in corso il dibattito sul disegno di legge sull’immigrazione, col quale il razzismo, in Italia, sarà sancito istituzionalmente.

No, non si sono sentite grida di indignazione, e a dire il vero, nemmeno s’è visto il grande impegno delle forze di opposizione, troppo impegnate a cavalcare la protesta studentesca chiedendo ancora e per l’ennesima volta “il dialogo”.

Quindi ci indigniamo giustamente per l’offesa razzista di un presidente del Milan troppo stupido (carineria) per essere un politico, ma lasciamo che la detenzione nei lager (cpt) possa durare 18 mesi. Non tolleriamo il fatto che si possa offendere Obama, ma accettiamo che si possa istituire la patente a punti del perfetto immigrato, che per me, mediamente normodotata, è anche difficile da spiegare, essendo troppo distante da un principio di basilare buon senso.

Non più in galera e in massa, ma i “clandestini” saranno sottoposti a pene pecuniarie variabili dai 5.000 ai 10.000 euro, ovvero quanto di solito si da in un anno a una serva badante o uno schiavo edile. Se non fosse tragico, sarebbe esilarante il fatto che, uno dei motivi per cui i punti della patente di negro esemplare, potranno essere tolti anche quando l’extracomunitario non pagherà le tasse. Questo, nel paese di Marcegaglia, presidente di CONFINDUSTRIA, proprietaria di 17 conti segreti all’estero; nel paese in cui gli extracomunitari sono impiegati a nero dalle imprese grandi e piccole, schiavizzati, e senza diritti. Nel paese in cui, le badanti vengono cambiate ogni due mesi, dopo averle sfruttate pagandole, a nero, con 3 o 400 euro, senza contributi, e licenziate dall’oggi al domani, magari senza pagarle quanto dovuto.

Ma sono tante le sfumature aberranti di questo decreto razzista, come per esempio la tassa di 200 euro che gli extracomunitari dovranno pagare per avere un permesso di soggiorno che non gli garantirà proprio nulla. Una mungitura meschina, perché evidentemente non sembrava sufficiente a questo povero Stato, doverne sfruttare solo le braccia.

C’è di più nel decreto che è al momento in discussione, non solo la schedatura dei senza casa, l’impossibilità di ricevere e ottenere una residenza se non “decorosa”, il referendum popolare per poter istituire i campi nomadi entro i confini del comune (che sembra un’operazione democratica, ma “s e m b r a”), e soprattutto il riconoscimento da parte dello stato, della legalità delle “ronde” volontarie, alle quali chiunque dal picchiatore al pensionato annoiato, dal fascista al neonazista, potrà aderire al solo scopo di ripulire le nostre città.

In un paese in cui alcuni vigili urbani vengono indagati per aver picchiato un ragazzo, un essere umano colpevole di essere povero, viene incendiato mentre dorme su una panchina, a me l’idea di autorizzare chiunque a prendere il posto delle forze dell’ordine, fa accapponare la pelle.

Rita Pani (APOLIDE NEGRA CLANDESTINA)


Comments:
...prudere le mani, e ancor più ribollire il sangue, no? Chi mai l'avrebbe detto l'anno scorso di stì tempi, quando dilagavano le intercettazioni dei porci scambisti da raifictionspermaflex al Senato, che sembrava dovessero togliercelo di scena con tutti i suoi farabutti, corrotti, corruttori e corruttibili. Ma l'Iliata, come dice Camilleri, è fatta perlopiù di scrafagli merdaroli. Peggio di così, e se solo pensiamo al responsabile di quanto accade...da chi cominciare?
Io, senza dubbio dal finto tonto che racconta d'essere parente di Obama.
Ciao cara, bella la foto su, hai un'aria tanto misteriosa e intrigante quanto sferzante e accusatrice.
ciao
E.
 
Sai Edna, ho sempre saputo che sarebbe andata male, in Italia, ma non avrei mai immaginato di poter assistere a tanto scempio.
L'Italia era un paese antifascista. Era.
R.
 
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