11.26.2008

 

Profonda tristezza

Forse domani mi sveglierò, e guardando verso la luce che filtra dalla finestra, ammorbidita dalla tenda, sorriderò al mondo, scoprendo felice che era solo un sogno, un orribile sogno da dimenticare.

Gramsci in punto di morte ha baciato l’immaginetta di Gesù. Non l’ha mai detto la sorella, né il figlio, né gli storici che hanno studiato ogni giorno della vita di Antonio Gramsci, lo ha detto il Vaticano (fonte attendibile, eh). Non vorrei dire più di quanto ha detto lo studioso Giuseppe Vacca, presidente della Fondazione Gramsci. Non vorrei nemmeno, però, che domani Walter Weltroni annunciasse che Gramsci era un democratico. Il rischio è grande in questo mondo che va al contrario.

D’altronde chiunque (a sinistra) ha avuto modo di vedere la prima pagina di Liberazione, un piccolo dubbio di ritrovarsi in un sogno o in un universo parallelo, deve averlo avuto leggendo che per il PRC, Vladimir Luxuria è “il nostro” Obama.

“Ma è fantastico!” gridò un compagno leggendo il titolo dal giornale esposto in edicola, “Il primo presidente della Repubblica giovane e transessuale!” Al compagno poveretto, nessuno ebbe il coraggio di dire che Luxuria aveva semplicemente vinto il primo premio di una discutibile trasmissione televisiva. Semplicemente, scoprendo che tutti i giornali, anche i più grandi, da giorni dedicavano ampio spazio all’ex deputato di rifondazione comunista, dando rilievo alle dichiarazioni di eminenti esponenti del parlamento italiano, l’ignaro compagno era stato tratto in inganno.

La soluzione è il teletrasporto, ma ancora non ho ben chiaro se per viaggiare indietro o avanti nel tempo. È difficile la scelta: se vado indietro, che dico ai partigiani? “Ehi ragazzi andateci piano, non è che sia poi indispensabile morire per noi.” E agli operai delle lotte? Che cosa potrei raccontare a chi, in un modo o nell’altro, ha dato la vita per noi?

Ad andare avanti, nemmeno oso pensarci: se stiamo messi così oggi, non riesco proprio a immaginare cosa sarà domani.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Certo che pensare a quanto dolore e morte, sono costati i nostri diritti sociali e sindacali e ora non siamo nemmeno in grado di lasciare un futuro dignitoso ai nostri figli...
(Però almeno possiamo passare le serate senza patemi, consolandoci con l'isola dei famosi, che soffrono tanto e vuoi mettere la vittoria di Vladimir Luxuria?
Perfino Bertinotti si è commosso!)
Ciao
Sileno
 
Non ci pensare, ignorali. Era un incubo.
gatta susanna
 
Che la mettano come vogliono ma questa vicenda di Gramsci mi ha messo in testa due cose, la prima che la chiesa per cercare di essere presentabile cerca di far proseliti fra le persone serie, la seconda che con i comunisti bisogna ancora fare i conti.
 
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