11.15.2008

 

La lascino morire in silenzio

E il giornalista dice: “Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.”

Mi volto e guardo lo schermo, riconosco quel posto, quelle finestre rettangolari, la struttura color mattone. Mi accompagnava un amico di Udine che ci aveva passato dentro molto tempo, e mi conduceva al reparto dove c’era una mia carissima amica, che attendeva di poter tornare a vivere; non è stato nemmeno molto tempo fa.

Penso a lei, che ora è in via di guarigione, e mi viene voglia di mandarle un messaggino, ma ho il telefono senza credito.

Mi volto ancora dall’altra parte e riprendo a fare quel che facevo prima che mi distraessi, e sento il cronista raccontare che “forse” Eluana Englaro verrà portata là per morire. Forse, perché per sua stessa ammissione il giornalista non sa cosa ha deciso la famiglia, ma con voce decisa dice che è quasi certo che avverrà in Friuli Venezia Giulia, perché il padre è originario di quella regione.

Intervista un medico, pare sia necessario sapere come avverrà la morte, e si affretta a concludere elencando tutte le altre possibili strutture ospedaliere presenti a Udine, che potrebbero essere idonee al caso. La linea torna a Como, dove un altro avvoltoio dotato di microfono, sosta davanti alla clinica nella quale vegeta la ragazza.

Mi immagino uno stuolo di paparazzi appostati dietro i cespugli, che sobbalzano per ogni ambulanza che parte, o altre spie che bivaccano a bordo di automobili parcheggiate nei pressi dell’ospedale: “segui quell’ambulanza!”

Ora ho visto i giornali, più o meno tutti hanno accanto alla notizia il sondaggio, uno di quelli intelligenti: “Se tu fossi nelle condizioni di Eluana, vorresti morire?” oppure “Condividi la decisione dei giudici?”

Altri articoli tendono a far passare l’idea che la povera ragazza morirà di fame e di sete, come se le venissero negati hamburger, patatine fritte, e i beveroni annacquati di Mc Donald, e la destra grida all’orrore, mentre l’opposizione cerca di mantenere una certa aplomb. Una sorta di derby, come tutto può essere trasformato solo in questo cazzo di paese di merda ( e mi si scusi per il francesismo).

Fare silenzio, sarebbe davvero così difficile?

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
SI,L'IPOCRISIA REGNA SOVRANA,IN TUTTI I CAMPI.DALLA SICUREZZA,ALLA DROGA,ALLA SCUOLA,E COSI VIA.
VERRò A TROVARTI ANCORA.
PIACERE IO SONO HOLDEN
 
A parte la totale disinformazione in cui versa la stampa italiana e di conseguenza il popolo che si "abbevera" di notizie dai giornali e dalle TV, mi pare che non sia possibile fare silenzio...

Non entro nel merito se sia giusto oppure non giusto far morire Eluana perchè questo sarebbe un terreno fertile per sterili polemiche su chi vuole difendere la vita a tutti i costi e chi invece non vuole.

Occorre però chiarire che siamo di fronte a qualcosa che mai era successo prima in Italia.
Un giudice che in assenza di legge (perchè per ora che lo si ammetta oppure non lo si ammetta in Italia non c'è ancora "purtroppo" una legge sul testamento biologico) decide che è possibile desumere la volontà di una persona, non più in grado di esprimersi, raccogliendo il parere di altre persone o desumendolo dal suo stile di vita.

Forse questo passaggio è rimasto "ai più" oscurato dalla "questione" Eluana soffrirà o non soffrirà? (o dove andrà a morire?)

Ciò significa che se morirà la vecchietta che abita vicino a casa mia senza fare testamento, io potrò andare dal giudice e dire: "Vostro onore, le garantisco che la nonnina voleva lasciarmi in eredità tutti i suoi averi, lo può desumere dal fatto che quando le facevo la spesa mi salutava e ringraziava sempre affettuosamente!".

Allora mi pongo una domanda: ma è ragionevole decidere sulla base di tali presupposti?

Tanti saluti.
Maurizio
 
Tu scrivi:
Ciò significa che se morirà la vecchietta che abita vicino a casa mia senza fare testamento, io potrò andare dal giudice e dire: "Vostro onore, le garantisco che la nonnina voleva lasciarmi in eredità tutti i suoi averi, lo può desumere dal fatto che quando le facevo la spesa mi salutava e ringraziava sempre affettuosamente!".

NO, nemmeno se tu avessi una relazione sessuale con una vecchietta in coma, potresti dire che lei vorrebbe morire (perché vuoi fotterle l'eredità?)

E' vero di questa storia in molti hanno parlato ad minchiam. Tutti, tranne il padre di quella povera ragazza.
R.
 
Non ho mica capito la tua risposta...

Però ti faccio una domanda:
"E' possibile per un genitore/tutore sostituirsi alla volontà inespressa (o non chiaramente espressa) di un figlio?"
 
Temo che tu non abbia compreso l'aspetto più importante della questione, ossia la lunghissima battaglia di un padre, PER VEDERE RICONOSCIUTA LA VOLONTA' DELLA FIGLIA.
Eppure hai ancora da sindacare. Si può non essere d'accordo, ma come si può prescindere dal rispetto verso un padre? Quanta arroganza bisogna avere per dubitare di un padre?
 
Temo che ti sia sfuggito un passaggio fondamentale: la lunga battaglia è stata fatta per vedere riconosciuto ciò che lui pensa sia stata venti anni fa (e non sia oggi) la volontà di sua figlia.

In tutto ciò non mi pare di aver mancato di rispetto al padre di Eluana.
L'errore più grave in questa vicenda non l'ha certo fatto lui che, sicuramente in buona fede, è convinto che per l'educazione data a sua figlia, lei avrebbe voluto morire, se avesse potuto scegliere, in questa situazione.
L'errore è stato fatto dai giudici che hanno deciso, senza alcuna prova, che quanto il padre presume della figlia corrisponde a verità.
L'unica prova della volontà di Eluana avrebbe potuto essere il testamento biologico, ma purtroppo non esiste...
 
"sicuramente in buona fede, è convinto che per l'educazione data a sua figlia, lei avrebbe voluto morire, se avesse potuto scegliere, in questa situazione."

Spero tu ti renda conto che metti in dubbio le parole del padre, il quale ha sempre dichiarato di essere il depositario della volontà della figlia. Ah! Già, ma siccome non c'è una legge che ci consente di avere delle volontà allora esse non hanno valore, o peggio c'è un padre che se le inventa per togliersi d'impiccio.
 
"...il quale ha sempre dichiarato di essere il depositario della volontà della figlia..."

Hai ragione è proprio questo il punto, sulla base di cosa possiamo affermare che il padre è depositario delle volontà della figlia?
Quello che voglio capire è in base a quale normativa civile o etica possiamo affermare che il padre è depositario delle volontà di un figlio, oppure un marito della moglie o viceversa, ecc... ecc...
La volontà di ognuno è la volontà di ognuno, altrimenti il principio della libertà è azzerato!
Art. 13 della Costituzione
La libertà personale è inviolabile.
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?