10.25.2008

 

Bravo Uolter, però

Bravo Uolter, ti sento parlare dall’altra stanza, e non posso che dire: giusto, tutto giusto. Sì, c’è un però.

Però arrivi in ritardo di almeno sei mesi, a dirci dell’acqua calda quando ormai ci siamo ustionati. Tu non sai quanto mi possa toccare il cuore, sentir dire che l’Italia deve essere antifascista, però io che ho memoria, ci resto un po’ male, perché tu, all’atto della fondazione del PD, non ce lo hai scritto nello statuto che il PD era un partito antifascista.

Bravo Uolter, gliele stai cantando a berlusconi, ma è tardi e tu sembri un po’ cretino. Ma davvero nessuno ti aveva detto che “il principale esponente della coalizione avversa” era proprio lui? È tardi Uolter, persino per accorgersi che a berlusconi del paese non gliene frega niente, perché noi lo sapevamo già. Noi il rubinetto col cerchietto rosso l’avevamo già aperto.

Bravo Uolter, sei coerente fino in fondo: il PD è un partito libero e riformista, il PD è un partito riformista (ma non facevi prima a chiamarlo PR?) libero dai condizionamenti della sinistra. Insisti Uolter, fino alla prossima manifestazione quella che non ti lasceranno fare perché il fascismo non è un’invenzione di un cronista bizzarro. Allora probabilmente ti renderai conto che è proprio grazie alla fuoriuscita della sinistra dal parlamento, che è stato possibile assistere al nuovo avvento del fascismo.

Bravo Uolter, tu si che sei a favore dei cittadini, che ti seguono e che riempiono una piazza dimostrando che i risultati dei sondaggi sul gradimento del governo (quella specie di Auditel) sono taroccati, e fai proposte indiscutibilmente sensate: giù le tasse dalle tredicesime. Scusa se mi permetto Uolter, ma tu lo sai che i giovani con la cuffia nelle orecchie e il microfono davanti alla bocca, la tredicesima non la prendono?

E sai Uolter che a guardar bene, la tredicesima non la prendono nemmeno quei dipendenti delle ditte appaltatrici che bene o male fanno ancora camminare gli ingranaggi dello stato, perché sono anche loro tutti precari? E non hanno nemmeno vent’anni, a volte hanno superato abbondantemente i quaranta, e vivono con le chiappe strette, perché del domani non sanno, e al dopodomani preferiscono nemmeno pensare.

Hai riempito il Circo Massimo, e lo hai riempito davvero, ma sei stato tu, o è stato il principale esponente della coalizione avversa. Però. Però io continuo a chiedermi sempre la stessa cosa: perché questo fortissimo ritardo? Mi sembra la cultura della guerra: per ricostruire dobbiamo prima distruggere. Forse avremmo potuto limitarci a ristrutturare, o no?

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Rita, scusami se vato OT, però non riesco a stare zitto, spero che mi perdonerai.

Sinceramente mi sfugge la differenza.

Non capisco come mai quando muore un soldato "in missione"
la notizia viene data da tutti TG, anche più volte nella stessa edizione,
anche con dirette dai luoghi,
ed inoltre va nelle prime pagine dei giornali.
Mentre invece se muore un muratore sul suo posto di lavoro,
raramente va sui TG,
e quasi sempre la stampa nazionale se ne dimentica,
solo qualche trafiletto nella cronaca locale.

Forse perchè il primo fatto accade raramente mentre il secondo è quasi quotidiano?
Forse perchè il primo guadagna dieci volte il secondo,
per cui i giornalisti lo sentono più vicino a loro?
 
Giusto, Rita! vedere tanta bella gente in piazza, spesa per un progetto politico fallimentare fa tristezza.
I fascismo sta entrando nel profondo delle viscere degli italiani così come il razzismo; la sinistra non lo ha capito e perciò non ha fatto nulla, anzi è stata complice imbecille. se ripenso a come si sono svenduti per salvare il "mortadellone" mi viene da piangere...
 
No Giovanni, non è mai un OT ricordare che ogni giorno è una strage.
 
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