10.30.2008

 

5.000 euro ai bebè (TAG 4%)

Mi piacerebbe ogni tanto lasciarmi andare a qualcosa di leggero, perché, a dirla tutta, non è che sia un gran bel periodo per la mia vita spicciola. Allora mi metto qua, e penso di scrivere su quella grande scoperta del “neurone Aniston” o del rosso che rende belle le donne, come ha detto un università inglese, ma poi mi imbroglio e mi metto a leggere i giornali. Tutti i miei piani di leggerezza, vanno a farsi fottere.

La crisi economica è tangibile, e forse solo oggi se ne è avuta conferma, leggendo che persino la demagogia ci deve fare i conti. Ricordate il bonus bebè? Quella piccola elemosina che il vostro presdelcons tirò fuori dal cilindro magico, l’altra volta che gli avevate dato mandato di governare? Era stata un’idea geniale, spacciata via etere dallo studio della sede staccata del governo a Porta a Porta. Arrivarono le lettere a tutti i bambini nati … Caro Moammed sono sicuro che questa è la prima lettera che ricevi, e te la scrive il tuo presdelcons per dirti che presto avrai mille eurini con cui potrai assicurarti latte artificiale per un paio di mesi e un po’ di pannolini a patto che tu non faccia tanta cacca … La mamma di Moammed, il giorno dopo era andata alla Posta a ritirare l’obolo, ma la signora dietro il vetro le aveva detto: “Ehm! C’è stata una svista, lei non ha diritto ai soldi.” Dicevo? La crisi.

Il governo sta pensando a una nuova operazione a favore delle famiglie meno abbienti, un nuovo bonus che questa volta sarà il “prestito bebè”, 5.000 euro che i genitori potranno rendere in piccole comode rate mensili, con solo il 4% di tasso di interesse.

“Caro Piccolo, sono sicuro che questa è la prima lettera che ricevi, è il tuo presdelcons che ti scrive per dirti che presto potrai entrare a buon diritto nel mondo reale. Con questa lettera, il tuo papà domani mattina potrà andare in banca e chiedere per te, un prestito di 5.000 euro che ti aiuterà a inserirti meglio nel mondo, imparando e capendo fin dalla più tenera età, che cazzo voglia dire vivere. Pagare le rate ogni mese ti aiuterà a vivere bene e soprattutto senza nessuna illusione. Un bacione, il presdelcons.”

Insomma che non mi si venga a dire che non esistono progetti per le politiche sociali. Con tutti i debiti che già le famiglie hanno, che volete che sia un altro piccolo, piccolo? Un bell’aiuto!

Mi dicono che stia prendendo piede in Italia una nuova professione, che andrò presto a integrarsi con quello dei telefonisti dei call center. È la riscossione crediti telefonica, un castigamatti virtuale: “Pronto? Sei indietro con i pagamenti delle rate dell’auto, o provvedi entro due giorni o veniamo a spezzarti le rotule. Sappiamo dove abiti!”

Per fortuna che i neonati non rispondono al telefono.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Domanda: se questa proposta l'avesse fatta Ferrero saresti quì a dire le stesse cose?
Comunque l'italiano non si indebita perchè c'è crisi, ma perchè non vuole rinunciare a nulla (indipendentemente dalla crisi)!
La differenza tra la generazione degli attuali 40enni e quella precedente è che i "nostri" genitori capivano che quando c'è crisi certe cose non si fanno.
Oggi no, tutto è dovuto.
Una volta se non c'erano soldi, non si andava al mare, non ci comprava la televisione nuova, non si comprava il videoregistratore...
Oggi non ci sono i soldi, ma chissenefrega, chiedo un prestito e vado 15 giorni al mare con la famiglia, compro l'ultimo modello di cellulare da 250/300 euro (e mi sono tenuto ancora basso!!!) per me e anche per mio figlio (altrimenti è disadattato) e poi mi lamento che non arrivo a fine mese.
Forse occorre fare qualche riflessione sul perchè siamo arrivati a questo punto piuttosto che sul tasso di interesse applicato da un prestito che non si sa nemmeno se verrà fatto...
 
Risposta: Ferrero questa proposta non l'ha fatta. giovanardi sì.
Lasciarsi andare all'ironia, una volta ogni tanto non procura orticaria.
R.
 
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