8.21.2008
Certe volte, un mitra ...
Il furgone che mi precede rallenta e si ferma, io mi fermo dietro al furgone. Dopo di me sopraggiunge un ragazzo in motorino che vedendo sbucare da davanti al furgone, prima la ruota della bicicletta e poi il vecchio, frena e frena, ma cade rovinosamente sull’asfalto.
Immediatamente metto le doppie frecce, scendo dall’auto e segnalo a chi sopraggiunge di fermarsi. Il ragazzo perde molto sangue da un braccio e la gamba è visibilmente fratturata. Urla e si contorce e mentre parlo col 118 cerco di rassicurarlo. Nel frattempo il conducente del furgone si assicura che nessuno ci travolga. Il vecchio con la bici non si è nemmeno voltato e sembra essere stato inghiottito dai cortili di quei palazzi tutti uguali.
Il ragazzo a terra urla e bestemmia, si contorce, ancora lo tranquillizzo.
Sono china su di lui, quando mi sento picchiettare una spalla. Un omone tutto vestito di nero mi sta chiamando:
“Scusi è caduto da solo?”
“Sì”
“Allora per favore lo tolga dalla strada e sposti la sua macchina che devo passare.”
Non ho nemmeno il tempo per mandarlo a cagare, che risale nel suo SUV BMW a chiusura stagna, dentro il quale immagino possa vivere una colonia di pinguini.
L’uomo del furgone mi guarda, voltiamo le spalle al SUV e aspettiamo l’ambulanza, seguita dai vigili urbani che si sono fatti largo tra i curiosi e la coda delle auto in sosta.
Il vigile mi prega di spostare la macchina per far posto alla sua, guardo dentro il SUV ed espongo il mio dito medio migliore. L’autista del furgone sfoggia un elegante gesto dell’ombrello.
A volte non sarebbe male avere un mitra a portata di mano.
Rita Pani (APOLIDE)
E se si ferma?
Mica sono stato io!
Ma come sempre, alla fine, rimaniamo a guardare come i cogl...i
Giovanna
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