7.30.2008

 

Genti


Dalla radio arrivano le notizie del giorno, sparate senza enfasi alcuna, sciorinate quasi come un rosario, dalla voce stridula di una donna: sette i clandestini morti in mare, davanti a Lampedusa, nella notte. La capitaneria di porto di Palermo riferisce che il recupero dei corpi, spetterebbe a Malta.
Spetterebbe?
Siamo tutti intenti a far altro, ma una signora dall’aria annoiata si rivolge all’amica che tiene sotto braccio: ma chi glielo farà fare di mettersi in viaggio e morire così? L’amica è una che deve saperne di fatti della vita, e risponde decisa: “Ah … boh!”
Sono circa 200 ogni mese, i migranti che muoiono durante le traversate. La cifra è stimata sui naufragi conosciuti. Molte volte le barche vengono inghiottite dalle acque, senza che nessuno si accorga. Il male peggiore di questa società risiede in quel “ah … boh!” che dice anche ciò che non vogliamo ammettere. La morte non ci tocca, non ci impressiona se non confezionata ad arte da chi ha il compito di divulgare l’informazione. Una ragazza uccisa in vacanza spinge a commozione, provoca indignazione, spinge a interrogarsi sulla morale, sulla civiltà. La gente accende fiaccole e prega. 7 morti in mare, 153 morti in mare, o i 187 di Giugno danno risposta ad un’unica domanda: perché? Ah … boh!
Viviamo in un’epoca incapace. Abbiamo (avremmo) l’occasione per essere davvero informati, abbiamo (avremmo) accesso a qualunque tipo di informazione, libera o di regime, possiamo porre domande ed ottenere risposte. Mandiamo sonde su Marte, curiamo il cancro, sostituiamo pezzi di corpo con altri usati ma ancora funzionanti, eppure non ci tange lo sterminio continuo della povertà, delle guerre e delle conseguenti carestie. Affamiamo i popoli in nome del progresso, ne sterminiamo altri per garantirci il passaggio dei gasdotti o l’approvvigionamento petrolifero, e ci chiediamo ancora “chi glielo faccia fare”.
Stiamo facendo peggio degli schiavisti americani. Loro partivano con le loro navi e andavano a caccia di negri in Africa, oggi sono gli schiavi a pagare profumatamente per essere condotti in un paese che gli renderà schiavi, o gli riporterà indietro a seconda dell’utilizzo che l’uomo bianco vorrà farne. Un popolo che nemmeno dopo averli sfruttati, sarà incline a riconoscergli qualche diritto.
È con questi pensieri in testa che entro in erboristeria. Dietro il banco una tipa che mi fa sentire magra e bella. Chiedo un etto di hennè, e lei mi fa scegliere tra uno “normale” e uno equosolidale. Parla e parla, come chi vuole insegnare al padre a fare figli e quando ha finito, scelgo: equosolidale.
5 euro. Pago e aspetto lo scontrino, ma invece mi viene detto “arrivederci”. Allora allungo una mano, e scelgo un pacchetto di caramelle alla liquirizia, le prendo e le infilo in borsa, poi dico: “Arrivederci”.
È un fulmine la cicciona; mi si avvicina alla porta, dicendomi che ho preso delle caramelle. La guardo e le rispondo: “Sì, le ho prese per soddisfare il mio senso di giustizia sociale. Siccome tu hai rubato non facendo lo scontrino, io ho rubato per farti tornare in pari. Anche questo è equosolidale.”
Mi ha fatto lo scontrino. Peccato, perché le caramelle avevano l’aria di essere buone.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Brava Rita, ti ammiro molto!
 
Bravissima Rita: ti ammiro molto!
 
Belissima iniziativa, anche e sopratutto per la prontezza di spirito, però sono costretto a porgerti una domanda.
L'immobiliare che mi ha venduto la casa (la casa che ho comprato facendo il mutuo, i sacrifici del caso, ecc.. ecc...) mi ha ingannato e ci sono numerosi vizi che stanno emergendo con il tempo. Siccome io la casa l'ho pagata come se fosse "fatta bene e non fatta male" e la casa, si sà, è il primo diritto per tutti gli onesti lavoratori, cosa dovrei fare per soddisfare il mio senso di giustizia sociale?
Se hai un suggerimento lo accetto volentieri.
Grazie, ciao.
 
Rendere pericolanti le sedi dell'agenzia?
So che non c'è nulla da scherzare. E peggio, so che probabilmente non avrai alcun modo di rivendicare alcunché.
R.
 
Avevo pensato di cominciare a rigare la macchina del titolare...
 
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