7.24.2008

 

Fuori dal mondo

Hanno scarcerato contrada, e sua moglie dice che “è uomo dello stato”. Come darle torto? Mai come in questo momento, tale affermazione potrebbe essere più vera. Ricordate miccichè? No, non il ministro sniffone, l’altro … quello a cui pare che dell’utri abbia commissionato i brogli dei voti degli italiani all’estero. Lo hanno ingabbiato in un’operazione anti drangheta.
Tutto sommato non mi sono persa molto, in questi tre giorni. Il faraone è stato incoronato e potrà disporre dei suoi schiavi come meglio crede, i campi nomadi continuano a bruciare e le centrali nucleari a rilasciare nell’acqua e nell’aria, una “leggera” effervescenza, resa pericolosa solo dalla faziosità sinistroide che non sappiamo proprio risparmiarci. A giorni lancerò una proposta per appello, affinché la prima centrale nucleare di nuova generazione, in Italia, sorga a 300 metri da casa di scajola.
Oh! Già! Impossibile. I siti sono già stati localizzati, dal Lazio in giù, e persino le scorie hanno trovato casa, prima ancora di essere prodotte: in Calabria.
Ho attraversato mezza Italia in treno, è stato davvero un bel vedere. Il miracolo di Napoli, con la sua immondizia nei canali che costeggiano la ferrovia, un po’ incendiata e un po’ no. L’Intercity che attraversa la Basilicata, a passo ridotto su un binario unico, tra terre desolate arricchite da fumaioli che non producono fumo. Mi sembrava la mia terra, quel trenino che da Cagliari andava ad Arbatax arrancando sui monti a passo d’uomo, che certi tratti potevi persino scendere e proseguire a piedi.
E giù, ancora fino al mare. Un bel mare, forse il primo che non mi ha fatto rimpiangere il mio. Il viottolo che conduce agli scalini, addobbato da un tappeto di bottiglie di plastica, schiacciate o intere; tutte gettate là a ricordarci di come l’uomo sia un animale pulito, che prima si salire sulla propria auto, non può fare a meno, di risciacquare i suoi piedi, e quelli certamente zozzi dei bambini, che meritano di trascorrere del tempo a contatto della natura. Tanti, tanti piedi; tantissime bottiglie. L’unica pecca, quegli orribili cassonetti, posti proprio dall’altra parte della strada, che con la loro presenza deturpano la variopinta creazione dell’uomo.
E il ritorno. Quanto ho pensato al signor TAV. Quello che non vede l’ora di perforare le montagne per portarci in Francia a 300 all’ora.
Ho preso l’Eurostar prenuragico che parte da Taranto e arriva a Roma Termini. L’ho sentito arrancare come l’Intercity, come il trenino delle complementari sarde, sempre su quel binario unico, sempre in quella terra così bella da esser ripetutamente violentata. E di nuovo Eboli, Battipaglia, Napoli con i canali colorati di immondizia blasfema, non meritevole né di perdono né di miracoli.
Sono tornata, e che peccato esser dovuta passare per il mondo reale, prima di arrivare là, dove davvero sono stata bene e in bellissima compagnia. Fuori dal mondo.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
bentornata rita!
 
E dai su ora che il nano puo' lavorare anche il sabato vedrai che sistema tutto ... spazzatura .. alitalia ... tav .. e via dicendo ..
 
Grazie Andrea :-)
 
ma per mandare in culo Scajola dobbiamo aspettare un incidente serio o lo si puo fare ora ? se dobbiamo aspettare almeno, se non in culo lo si puo mandare "ne paraggi"? :)

http://rageagainsttheworld.wordpress.com/2008/07/25/francia-terzo-incidente-nucleare-in-2-settimane/
 
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