6.03.2008

 

Tutti i cuccioli da salvare

Mi ricordo quando andavo al liceo. Mi ricordo un albero del giardino, una felpa celeste, la salopette in jeans, le scarpe da tennis bianche, pasticciate con la penna rossa, e gli occhiali rotondi. Mi ricordo il Manifesto in tasca – per la ricreazione – e sempre un libro in più dentro uno zainetto di cuoio – casomai non mi interessasse la lezione.

Il tempo non aveva ancora avuto occasione di passarmi sopra in modo irriguardoso, e qualcuno a volte osava indagare che ci fosse oltre quelle mie soste solitarie, sotto l’albero su cui posavo la schiena.

Nessuno si accorse mai, che ogni tre righe sollevavo lo sguardo, per osservare i contorni della mia vita. Andava a rilento, rispetto a quella altrui, rispetto alle mie compagne che pettinavano lunghi capelli, che preferivano la ceretta al rasoio, che guardavano Paolo passare sulla sua moto verde bottiglia, dandosi di gomito e sospirando.

Io poi ci uscii una sera con Paolo, e mi poggiò a un muro per guardarmi bene negli occhi. Lui li aveva davvero belli, azzurri brillanti. Invece a lui piacevano i miei, verdi, con le pagliuzze color di miele. Così diceva. Poi passò una moto, l’odore dello scarico non era quello buono del Castrol bruciato, e Paolo bestemmiò qualcosa come “ma come cazzo la fai la miscela?”

Lo lasciai là, davanti a quel muro, e me ne andai. Lo dissi ad Antonietta e Alessandra che io con Paolo ci ero andata a fare un giro, sulla sua moto verde, ma che non era stato poi così esaltante, e me ne tornai a leggere il manifesto, Luigi Pintor soprattutto.

Dopo ci fu il resto, tutti i cuccioli da salvare. Il comunismo.

Così oggi ho spiegato a Tamara l’essenza dell’essere comunisti. Salvare tutti i cuccioli.

È qualcosa che nasce, cresce, vive e tramonta con te.

Si trasforma, gli occhiali tondi diventano rettangolari, la felpa non è azzurra ma grigia, la salopette è diventata solo un jeans… gli occhi azzurri stanno su una fotografia.

Luigi Pintor ci ha salutato, ma è rimasto Valentino Parlato, di cuccioli ne hai salvato, ma quelli da salvare non finiranno mai. Compreso te.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?