6.30.2008

 

La coerenza, über alles

Sua Sobrietà, il papa con le occhiaie buone, già da qualche tempo ha iniziato un cammino di grandi riforme nella Chiesa, a cominciare dal suo abbigliamento: se è vero che l’abito non fa il monaco, è evidente che non è altrettanto vero il contrario.

Così, dopo aver ostentato nuovi cappelli, scarpe e altri accessori, ieri, celebrando la messa domenicale ha sfoggiato il nuovo pallio; per ogni evenienza, ne aveva pronto un altro in valigia. La notizia è stata data con grande risalto dall’Osservatore Romano che, diffondendo ampia ed esaustiva documentazione fotografica, in prima pagina ha titolato: “Il papa si è fatto due palli così”. Infatti, a quanto è dato conoscere, è stato lo stesso Benedetto Quarto al quadrato a volere rinnovare questo accessorio arrivando a confezionarlo personalmente, al punto che da ieri si fa chiamare Sarto Padre.

Ma, per quanto importanti, non di soli sacri palli si vive: anche il santo trono è stato oggetto di rinnovamento, ponendo così Sua Frugalità al centro della scena, sebbene questo vada contro i suoi principi di persona schiva e discreta. È stata anche lanciata l’ultima tendenza che impone di indossare dei crocefissi di notevoli dimensioni, naturalmente d’oro massiccio, trattenuto al collo da una delicata catena, d’oro anch’essa, forgiata sul modello di quelle utilizzate per assicurare gli autoarticolati ai lampioni al fine di prevenire comportamenti che potrebbero indurre, loro malgrado, soggetti poco inclini al rispetto dell'altrui proprietà privata, sulla strada sbagliata. Intanto, già tutti stanno cercando di indovinare i futuri modelli della collezione estiva: c’è chi ipotizza che saranno rinnovati i lettini prendisole prendendo a modello la Vergine di Norimberga e chi invece auspica che torneranno finalmente di moda gli audaci bermuda d’ermellino. Novità sono annunciate anche dal reparto cosmesi, che ha messo a punto un nuovo esclusivo Olio Santo dalle inusitate proprietà abbronzanti.

Fortunatamente, almeno nei pressi della mia abitazione, sono terminati i festeggiamenti del santo patrono locale, uno dei molteplici idoli di quella loro bizzarra religione che sono usi adorare in queste occasioni nottetempo, mettendosi in fila dietro uno sciamano che amministra il culto e occupando tutta la sede stradale che percorrono ripetutamente avanti e indietro, mentre recitano litanie dall'oscuro significato mistico e che, molto probabilmente, servono a invocare
l'intercessione della loro divinità affinché li protegga dal passaggio di qualche tir. Dopo aver tumulato i più sventurati, gli adepti superstiti, a dispetto dell'età avanzata che caratterizza
molti di loro, si lanciano in sfrenate danze sulle note di indemoniati strumenti che, per mezzo di un mantice contenente probabilmente un cinghiale ferito femmina che loro chiamano "fisarmonica" e che stuzzicano continuamente e sadicamente al fine di provocare
l'emissione di suoni strazianti, accompagnano canti che glorificano la nuda proprietà: "Romagna mia", "Amore mio", "Tu che mi hai preso il cuore e adesso lo rivorrei indietro perché faccio fatica ad andare avanti senza, grazie" e via dicendo.

dirtyboots


Comments:
spassoso! pero' non prendertela con la fisarmonica :) a.
 
Bellissimooooooooooooooooooo.
spassosissimoooooooooooooooo.
 
Credo che l'autore (un demente) abbia raggiunto il suo massimo con "i bermuda in ermellino".
ROTFL :-D
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?