5.13.2008

 

Un paese straordinario

È il paese dei commissari straordinari; il nostro è un paese straordinario, che ha avuto finanche bisogno di un ministro alla semplificazione. In effetti le cose erano complicate, berlusconi per salvarsi il culo è dovuto “scendere in campo”, per smettere di pagare milioni ai suoi avvocati ne ha dovuto fare dei legiferanti, in modo da avere delle leggi ad personam che gli facessero risparmiare qualche euro e tanti fastidi.

Poi il volgo comprese che non era proprio tutto normale, ma straordinario, e quindi ha pensato bene di inventarsi “la semplificazione legislativa”. Ovvero cancellare le leggi difficili da rispettare.

Certo poi ci ha messo calderoli e qualche pegno in più dovrà pagarlo, magari a scapito dei diritti civili, o della civiltà stessa; ma che importa?

Dicevo appunto che il nostro è il paese dei commissari straordinari: lo straordinario De Gennaro alla mondezza, ed ora altri commissari ai rom.

È un paese straordinario, dicevo, infatti che si evolve e ricicla con la velocità delle stagioni. La vita come la catena alimentare. Io gli zingari me li ricordo da sempre, mai amati dalla gente perché si infilavano nelle case a rubare l’oro, e i bambini; e poi, sporcavano. Sì mi ricordo che la gente diceva che gli zingari “sporcavano” e lo dicevano appena dopo aver abbandonato una busta piena di spazzatura sotto un albero della pineta, o aver spaccato una bottiglia di vetro sulla spiaggia.

La gente era infastidita dagli zingari, fino a quando scoprì i tossicodipendenti. I tossici erano quelli che ti spaccavano la macchina per rubarti l’autoradio, che entravano in casa per rubarti l’oro, ma non i bambini. Poi anche i fabbricanti di autoradio, si evolsero e iniziarono a produrre frontalini estraibili, i pensionati si fecero accreditare la pensione alla posta, e arrivarono gli albanesi. Con l’avvento degli albanesi, nessun italiano usò più eroina. Probabilmente si evolsero anche loro e diventarono deputati cocainomani che si rinchiudevano in alberghi da 2.000 euro a notte. Ma questa è altra storia.

Quando gli italiani iniziarono a scoparsi le bambine rapite in Albania, anche gli albanesi furono evoluti, e arrivarono i negri. Loro però non rubavano né autoradio né oro nelle case, semplicemente si credeva che andassero in giro per le strade col grosso pene in mano a violentare indistintamente uomini o donne. Dopo l’italiano razzista, notò che oltre alle bambine albanesi avrebbe potuto scoparsi anche qualche prostituta nigeriana a poco prezzo, o magari poteva farlo senza nemmeno pagarla, ma uccidendola alla fine del coito, e i negri si evolsero allo status di schiavi. Arrivarono quindi le moldave, le russe, le ucraine, le polacche. Bionde, non dettero mai troppo fastidio, e vennero elevate da subito allo status di badante, che poteva essere delegata per pochi soldi alla cura dell’anziano malato e rompicoglioni, che era parente dell’italiano razzista, ma mai e in nessun caso avrebbe dovuto sposarlo per ottenere pensione e cittadinanza.

Niente più tossici, niente più negri, né albanesi… Arrivarono i rumeni, ladri e sporchi, e le loro donne, e le loro bambine, e tornarono gli zingari, le molotov, le spranghe, i fascisti, le ronde e umberto bossi.

Rita Pani (APOLIDE MULTIRAZZIALE)


Comments:
La ringrazio per Blog intiresny
 
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