5.31.2008
Questo è un blog comunista, come è vero che sono sarda.
Questo è un blog comunista, come è vero che sono sarda.
Mi sento in dovere di iniziare con una piccola premessa: ho difficoltà a scrivere pubblicamente, un fatto personale, che coinvolge una persona a me cara, ma evidentemente non posso che ribadire il mio “essere comunista” con l’aggravante di “essere sarda”.
All’inizio della settimana, sono stata contattata da una persona di Milano, incaricata da un circolo culturale, per concordare una data sia per la presentazione del mio ultimo libro, che, eventualmente per un dibattito. Dopo un brevissimo scambio di e-mail, la signora – molto gentile e allegra – mi chiama al telefono. È rassicurante – penso – perché non solo dimostra di aver letto Vite di vetro, ma persino di averlo molto amato, al punto che, facciamo quasi un dibattito a due, prendendo spunto dalla narrazione del personaggio della signora Adriana.
Pur odiando le chiacchiere telefoniche, il tempo scorre piacevolmente, discutendo di donne, da donne. Giovedì mattina ricevo un’altra mail, con la quale mi si chiedeva di scegliere tra tre date possibili. La seconda metà di Giugno, sembrava perfetta.
Questa mattina la grande rivelazione: qualcuno del comitato organizzatore, leggendo tra le note biografiche dell’esistenza di questo blog, digita il mio nome su Google e arriva a me: questo è un blog comunista. Questo uno stralcio della mail che ho ricevuto:
... Perciò mi è stato detto di riferirti che non sarà possibile presentare vite al circolo
e cmq, anche te sei di legno. Leva quel comunista dal blog. Mi dispiace molto perchè il libro è piaciuto e ne abbiamo anche discusso, ma al tuo blog ci si arriva per il rimando dalle note biografiche. Milano era una bella piazza. Fanculo ma che bisogno hai?
Oggi sull’Unità ho letto un po’ di commenti al forum sull’opportunità di ribattezzare la festa dell’Unità con Festa democratica o peggio Democracy Party.
Un cretino scriveva: L’Unità è anche un bel giornale, ma io non lo compro, perché non voglio che pensino che io sono comunista.
Al cretino ho risposto che avrebbe potuto comprare senza timori, molti numeri dell’Unità, che mai nessuno avrebbe sospettato di lui. I comunisti, notoriamente, si riconoscono dalle tre narici, e dal brodo di bambino mangiato a pranzo, che ha unto la maglietta.
Alla signora, invece ho risposto che sono per ciò che sono stata, e sarò per ciò che sono.
Una persona, scrittrice, sarda e comunista
Rita Pani (APOLIDE)
daunaltromondo
Il pd è un partito senza ideologia dove i suoi elettori ci guardano con disprezzo dall'alto in basso si definiscono riformisti non hanno neanche il coraggio di definirsi di sinistra (anche perché non lo sono) la nostra unica colpa inseguire l'utopia dell'uguaglianza tra i popoli.
E' un clima disarmante e deludente e a volte mi chiedo se vale la pena lottare anche per gente così.
Un abbraccio nino.
Come dice Nino, nel suo commento, è la tatifica dell'abolizione dell'ideologia che mi lascia perplessa. Mi spaventa un domani basato sul nulla.
R.
Richiesta: non potresti mettere un paio di tette tra le parole "blog" e "comunista"? Forse così mi riabilitano la connessione.
Grazie.
quel di cui non mi vergogno e`di aver sempre comprato l'UNITÀ;di averla portata casa per casa da giovane e di dichiararmi comunista
complimenti Rita
Spero di non fare cosa sgradita, ma questa notizia deve essere fatta conoscere a più persone.
Fra un po' ci chiederanno di unirci a loro o, in alternativa, superare il confino...
Perchè non scrivi a L'Unità? O a Il Manifesto? Penso che pubblicherebbero molto volentieri una tua lettera...
Vabbè, magari ci hai già pensato!
Un saluto ;)
Saluti (a pugno chiuso)
Grazie a te, per la piccola grande lezione di coerenza che mi hai dato.
Voglio esprimerti tutta la solidarietà possibile da parte di un COMUNISTA (e Chitarrista) Fiorentino ancora orgoglioso di definirsi tale.
Credo che quello che ti è successo sia veramente un fatto grave e allarmante che denota il livello di pochezza di cervello che contraddistingue la maggior parte degli italioti!
Ma, in fin dei conti, cosa aspettarsi da degli ignoranti fascisti?
che delusione mi tocca a 43 anni!
Grazie per il tuo lavoro, mi sono ripromesso di leggere quanto prima anche i tuoi libri, nel frattempo ti mando un saluto affettuoso orgogliosamente A PUGNO CHIUSO.
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