4.04.2008

 

Manca poco


Sono combattuta. Da un lato non vedo l’ora che questa parodia di campagna elettorale finisca, dall’altra, avrei voluto il tempo per la Pizza; qualche giorno in più, per far continuare la farsa, e dichiarazione dopo dichiarazione, avrei visto finalmente realizzarsi un sogno. La piazza di Montecitorio invasa dalla folla coi forconi.

Non ce la fanno più, sono in salita, e arrancano. Così, a destra, quella statua da museo delle cere è costretta a masticare mozzarella, e a meno destra parlano il candidato generale, la Binetti e Calearo. Che trio!

Nella quasi sinistra, il PdCI scalpita, perché pare che a fondersi non ci pensino nemmeno, e continuano i distinguo. I Verdi, sembrano essersi estinti, e Bertinotti imperversa, provando ad essere degno di Fregoli.

A leggere le cronache di oggi, veniva fame. Pizza, mozzarella, mortadella, uova e pomodori, tanti pomodori.

Gli operai cadono ancora dalle impalcature, i francesi sono andati e Calearo ci dice che far fallire Alitalia non è poi così male.

Chissà se ascoltando questa uscita nefasta l’operaio Boccuzzi, sopravvissuto al rogo della Tyssenkrupp, gli sarà saltato al collo? Temo di no, visto che il PD l’ha trasformato presto in un ologramma.

E la lesbica di rappresentanza, che avrà pensato delle dichiarazioni della Binetti?

Come se non fosse già abbastanza triste, nel 2008 sentir ancora suddividere il genere umano, in specie e sottospecie.

Sentire politici vantarsi di aver rispettato le quote rosa – che tristezza – come se la donna fosse una categoria protetta. Ci sono donne e ci sono galline, ci sono uomini e ci sono coglioni. C’è tanto genere umano senza dignità, e sono gay, lesbiche, eterosessuali e operai. Venduti al miglior offerente, per una candidatura sicura, e un po’ di vituperato danaro.

Dicono che la politica sia anche compromesso, io affermo con forza che la politica debba essere coerenza, e se devi rappresentare qualcuno, deve essere soprattutto un dovere morale e etico.

Eppure liberarci sarebbe semplice, ma probabilmente abbiamo bisogno di unirci in associazione, come quelle anti racket o anti pizzo.

La nostra vita prosegue sotto ricatto, si è ricattati per lavorare, si è ricattati per votare.

Veltroni non cita mai berlusconi, eppure chiunque voglia incitarti a votare PD, si giustifica dicendo che non bisogna consegnare il paese a berlusconi.

E allora mi domando se sia il caso di consegnarla alla Binetti o a Calearo, e la risposta è sempre no.

E se va male male, ci resta sempre il forcone.

Rita Pani (APOLIDE)


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