4.22.2008

 

Il problema razziale

Ho un dubbio: non so se sia sufficiente dire che oggi 5 operai sono morti sul lavoro, o se sia meglio specificarne la razza. Sì, razza. Perché si potrebbe dire anche etnia, ma sarebbe un modo di salvaguardare la dignità dell’uomo, e questo non fa presa sull’italiota.

L’italiota ha bisogno dello scontro razziale, così da potersi sentire superiore nella sua italianità.

Gli stupri per esempio. Non è bellissimo che finalmente anche la politica se ne occupi?

Mai si era discusso così tanto in Italia, del reato di stupro. Basti pensare che la legge che ha riconosciuto il reato contro la persona e non contro la morale, risale al 1993. Cioè fino al 1993 di solito lo stupratore arrivava davanti ad un giudice che severamente lo redarguiva al grido di “Sporcaccione”, poi dal 1993 lo stupratore ha iniziato ad andare in galera, e con qualche attenuante, un indulto, un cavillo almeno qualche giorno ci è stato.

All’italiota non importa che l’80% delle aggressioni a sfondo sessuale avvengano all’interno delle mura domestiche, che troppo spesso e colpevolmente vengono rinforzate dal silenzio omertoso dei familiari stessi o dei vicini di casa. All’italiota importa che ci siano i rumeni da cacciare via, magari con le ronde.

L’extracomunitario non è utile solo all’imprenditoria che lo sfrutta, che lo fa cadere da tetti o ponteggi, che lo fa schiacciare dai macchinari di una fabbrica. L’extracomunitario è utile a tutti coloro che tendono a mistificare la loro esistenza.

Trovarsi di fronte ad uno più brutto di noi, ci fa sentire belli, uno più grasso ci farà più magri, uno più calvo capelloni.

Che poi è lo stesso principio che spinge l’italiota a stare attaccato alla televisione nelle ore pomeridiane, quando si aprono le gabbie al dolore e alle lacrime a un tanto al chilo.

Pensare che nel 2008 in Italia ci sia un problema razziale, mi fa raccapriccio. Sapere che questo problema è quotidianamente alimentato dalla disinformazione di regime è aberrante.

Se volete, fare un esercizio semplice. Ascoltate un telegiornale senza guardarlo, quando ci sarà una nuova notizia di cronaca – per esempio un investimento con vittime – il giornalista chiamerà pirata della strada l’investitore italiano, mentre ne specificherà la razza almeno tre volte in ogni altro caso.

Non fatevi fregare. La razza non è un problema, il problema dell’Italia è l’Italia. La gente muore sul lavoro perché il lavoratore non ha più garanzie. Le donne vengono stuprate perché non c’è la vigilanza nel territorio da parte delle forze dell’ordine preposte per legge alla nostra sicurezza, e troppo spesso per l’assurda indifferenza di chi ci circonda. Le donne vengono molestate e aggredite anche dentro i tram traboccanti di persone troppo impegnate a pensare a loro stesse.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Certo che non c'e` sorveglianza sul territorio: la polizia e` occupata a scortare porci e cani che contano nella politica (casta). Le risorse se ne vanno scialacquate in auto blu, elicotteri e aereoplani per spostamenti dei cosiddetti v.i.p.
Senza contare che le forze di polizia devono essere pronte per contrastare le sommosse "comuniste" (vedi Genova 2001, dove non mancava certo la "sorveglianza")
Per quanto riguarda il razzismo, sappiamo bene - da vecchissima data - che la destra ci zuppa il biscottino e la gente, disinformata e ingannata guarda il dito che indica la luna, ma non la luna!
Povera Italia!
Ciao Rita!
 
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