4.10.2008

 

Briciole di campagna

Siamo agli sgoccioli, finalmente.

Ancora un giorno pieno di “minchiate cosmiche” teletrasmesse, poi dovremo subire un po’ di litanie: non abbiamo perso, abbiamo guadagnato, siamo i vincitori anche se abbiamo perso, abbiamo perso ma anche vinto. Poi verrà il resto.

La mia personale sensazione è che vincerà Veltroni. Non che questo significhi che siamo liberi, ma almeno il popolo italiano avrà la sensazione d’essere sodomizzato con meno brutalità.

E a noi (blogger più o meno impegnati, e residuati di una civiltà preesistente) resterà l’ingrato compito della denuncia. Insomma, come sempre, continuare a R-esistere.

Voglio sognare anche io, stasera, visto che dormo poco, e rifuggo dal ricordo dei sogni, quasi sempre agitati.

Voglio mettermi a sognare un popolo reattivo, che inondi le piazze quando un operaio perde la vita. Che i lavoratori caccino via con i forconi i vertici dei sindacati, e riprendano in mano veramente la lotta per la vita.

Voglio sognare un mondo nel quale si torni a cacciare indietro i fascisti, un mondo che accetti tutti i diversi, comprendendo che tutti siamo diversi, come io lo sono da te, che ora stai leggendo, e che quindi la differenza ci rende uguali.

Un mondo liberato dagli schiavi, in cui il lavoro nobilita e non umilia.

Un’Italia, in cui si possano veramente denunciare le mafie e il malaffare, sapendo di trovare protezione e gratitudine, e non al contrario uno stato mafioso e colluso che incensa i mafiosi e processa i giudici.

Ed ora, visto che poi fino a lunedì dovrò tacere, vi parlerò di me, così come ho imparato si deve fare in campagna elettorale:

non l’ho mai data per fare politica, per pubblicare i miei libri, per lavorare…

Non la do via in generale, e a dire il vero, ora cessa come sono, nemmeno me la chiederebbero.

Potrei sì, perché mica sono santa! Potrei anche “imporla” ma solo a Denzel Washington anche contro la sua volontà.

Le mutande le compro al mercato, ma non userei mai un perizoma, perché solo l’idea di dover stare tutto il giorno con una corda tra le chiappe mi terrorizza. Uso mutande abbastanza grandi da non correre il rischio che mi si infilino tra le chiappe.

Ed ora che sapete tutto ciò che c’è da sapere, mi sento più tranquilla.

Ah! Ho la fedina penale pulita, e so che questo potrebbe essere un problema. Ma come si usa dire tra coloro che parlano bene: nessuno è perfetto.

Rita Pani (APOLIDE)


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